"Forza, manda giù. Ti risolleverà l'umore". Una sforbiciata di lunghe gambe ossute annuncia l'entrata in scena di Daniela. Me la ritrovo accovacciata sul divano, rumorosa e ingombrante nel suo maglione di lana cotta taglia xl, con una ciotola in grembo.
"Anche tu gelato al cioccolato e praline?", chiedo stupita.
"Solo se serve", risponde lei con il cucchiaio tra le labbra. "E questa presumo sia una serata da trascorrere insieme in compagnia di emulsionante e addensanti, che tu chiami gelato in vaschetta, doppia coperta e, naturalmente, Hugh Grant".
Mi porge la custodia di un dvd, il film che guardiamo in media una volta al mese: "Notting Hill... Addirittura? Stai sfoderando il repertorio migliore, amica mia", le faccio notare.
"Non proprio, dovremmo anche struccarci e metterci in pigiama, abbracciarci e ripetere stette strette: nessuno mi merita tranne te, ti voglio bene".
"E magari passarci, singhiozzanti, un fazzoletto umido di pianto e appallottolato tra i sospiri... Danny, per favore, non sono stata piantata dal fidanzato!".
"E che c'entra? Il cioccolato non serve solo per rianimare i cuori spaccati in due. Fa bene e basta. E, se lo stai anche lontanamente pensando, non è responsabile di Domitilla. La mia acne è un'altra storia".
"Tu non hai l'acne, non l'hai mai avuta. E chiamare un problema che non hai con un nome proprio di persona non ti rende perfettamente normale, anzi. Ma poi perché Domitilla?". Mi porto naso a naso per studiare meglio quel viso incorniciato da una corolla di riccioli rosso acceso: Daniela sarebbe carina, se solo si decidesse a passare almeno dieci minuti davanti allo specchio.
"Oh, Ros, non mi guardare così, eh? Ros, sei antipatica quando lo fai! Ros, smettila! Ah, sai che ti dico? Ammettilo: in un certo senso, a piedi ti hanno mollata. Ti senti tradita dal destino e ti stai punendo per essere stata tanto ingenua. Da quando sei rientrata, non hai fatto altro che lamentarti, sprofondata tra questi cuscini. E cos'hai risolto? Un bel niente!".
"Daniela, dai, non ricominciare! Tanto ho deciso: all'Agenzia Re non metterò più piede. Avrei dovuto capire subito che questa messa in scena si sarebbe conclusa con un completo fallimento, e ne ho avuto la prova. Adesso non mi resta che tornare alla normalità e dimenticarmi del ricco pubblicitario e dei suoi scagnozzi. Può darsi che mia madre e mia sorella già non ci pensino più. Chi sono io per continuare?".
"Chi sei tu? Tu, cara mia, sei quella che ci sta perdendo la faccia e che, come sempre, accetta e subisce e alla fine rimedierà la sola vera sconfitta, vale a dire non aver giocato tutte le carte che avevi a disposizione".
"E sentiamo, saggia coinquilina, quale sarebbe la prossima carta da giocare?".
Daniela mi guarda accigliata e stoppa il film al trentesimo secondo. Non male come inizio di una tranquilla serata da pantofolaie. "Ho deciso, Ros: ci andremo insieme", annuncia con pompa trionfale. "Tu ed io", fa segnandoci con l'indice magro.
Il sorrisetto, che mi era spuntato poco fa, piega d'improvviso le sue ali: "Andremo dove, scusa?". Le strappo di mano il telecomando - "Qualunque cosa tu stia tramando, stroncala sul nascere, te ne prego!" - e le rivolgo il mio profilo migliore, cercando di concentrarmi sulle prime scene della nostra commedia d'amore preferita. Non sono più una stupida romantica, vi dicevo, ma tendo a fare qualche eccezione. E chi di noi oserebbe mai negare che la felicità non è felicità senza una capra che suona il violino?
"Voglio solo essere sicura che tu venga assunta, poi potrò tornare alle mie pubblicazioni senza rimorsi". Daniela è decisa, e questo mi spaventa a morte.
"Ma quali rimorsi, Danny? Sei assolutamente innocente, puoi cominciare anche adesso; su, vai a studiare. Se continui a interessarti ai miei problemi, rischiamo di vedere sfumare la tua probabile candidatura al Nobel dei prossimi vent'anni. Questo sì che sarebbe un rimpianto!".
STAI LEGGENDO
Crisantemi fritti a colazione
RomanceVINCITORE WATTYS 2020 - CATEGORIA ROMANCE Qual è la più grande bugia che avete detto? Pensateci. Qualunque cosa vi torni alla mente non sarà una bugia grande quanto la mia. Sapete, è imbarazzante confessarlo: mi sono inventata un fidanzato. E gli h...