6 - Papà

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Sono le nove di sera, abbiamo finito di cenare mezz'oretta fa, con Kole e mia madre, visto che sono tornati. Il fatto che domani mattina devono andare a lavoro, sono già andati a riposare.
Ethan e Grace restano con me in cucina mentre Darren è salito al piano di sopra.

<<Che facciamo?>> chiede annoiato Ethan.

<<Potremmo continuare a farti il solletico>> canzona Grace divertita.

<<Non se ne parla>> dice preoccupato.

Sentiamo qualcuno bussare alla porta, visto che nessuno ha intenzione di andare ad aprire, mi alzo e vado io.
Apro, senza vedere prima chi è e quando lo faccio mi sento morire dentro.

Mio padre.

<<Che ci fai qui?>> Stringo i denti cercando di non urlare.

<<Ti prego, perdonatemi, tornate a casa>> afferra il mio polso e mi scongiura con lo sguardo.

<<Lasciami>> cerco di togliere il mio polso dalla sua mano ma non si stacca.

<<Sono cambiato, lo giuro>> ad un certo punto sento puzza d'alcol. È ubriaco.

<<Ho detto lasciami, sennò urlo>> dico arrabbiata più che mai.

Mi strattona verso di lui per abbracciarmi ma io lotto per staccarmi.

<<Ehi tu. Toglile le mani di dosso>> sento la voce di Darren da sopra le scale.

Mio padre mi lascia andare e Darren afferra il mio braccio facendosi avanti e nascondendomi di poco.

<<C'è qualche problema?>> chiede Darren in modo tranquillo ma severo verso lui.

<<Sono suo padre. Cercavo solo di farmi perdonare>>

<<Non ha intenzione di perdonarti. Ha visto come voleva allontanarsi da lei? Quindi vada via, sennò sarò costretto a farle del male>>

<<No la prego non mi mandi via, devo ancora parlarle>> afferra il mio braccio di nuovo ma Darren lo ferma prima del tempo <<La prego di andarsene immediatamente e di non tornare più>> lo spinge all'indietro e quell'ubriacone quasi cade.

Darren gli sbatte la porta in faccia e si gira verso di me. Solo adesso noto che indossa solo un sotto della tuta tirato un po' verso il basso, mostrando l'elastico dei boxer.

<<Tutto ok?>> Mi osserva come se volesse capire ciò che è successo tra me e l'uomo che è appena andato via.

<<Si, grazie>>

<<La prossima volta guarda dallo spioncino, prima di aprire>> mi avverte.

<<Madison chi è?>> urla Ethan dalla cucina.

<<Tranquilli era solo il fattorino della pizza che ha sbagliato indirizzo>> alzo la voce per farmi sentire.

<<Poco credibile, solo un imbecille come Ethan ci cascherebbe>> mormora con la pacata tranquillità.

Cerco di concentrarmi sul suo viso e di non guardare i suoi pettorali e addominali in piena mostra. Restiamo cosi, l'un di fronte l'altra a guardarci. Vedo la sua mano avvicinarsi al mio ventre. Affonda il suo indice nella mia piccola cintura che sto indossando e mi avvicina a lui.

Le mie mani finiscono automaticamente sul suo petto e lui fa un sorrisetto malizioso, riferendosi alle mani.
<<Solo per proteggermi da te>> invento la scusa più banale che possa esistere.
Mi sposta con una velocità assurda e mi sbatte al muro. La sua mano ha bloccato le mie braccia in aria, mentre l'altra sta sfiorando la mia pancia. Fai dei movimenti circolari con il pollice e morde il suo labbro <<Con me sei al sicuro. Forse volevi dire che vuoi proteggerti dalla mia mente losca>> sussurra davanti le mie labbra. Sento un calore espandersi nel mio basso ventre.

<<Madison sei ancora lì?>> Strilla Grace.

<<Dì che stai salendo sopra>> mi obbliga.

<<Sto salendo sopra. Buonanotte>>

<<Ok. Noi restiamo un altro po' qui. Buonanotte>> risponde.

<<Brava Mad>> la mano che prima vagava sulla mia pancia si è adesso intrufolata sotto il top. Sfiora ogni parte della mia pelle, ma non si permette senza il mio consenso di toccare il mio seno.

<<E poi non sarei un gentiluomo>> toglie la mano e finisce dietro la mia coscia mettendola attorno al suo fianco <<Mi istighi le peggiori cose signorina Madison>> scherza, restando sempre con il viso serio.
<<Non dovresti>> mormoro con le guance a fuoco.
<<Allora fermami>> si avvicina al mio collo e inizia a baciarlo, vuole che lo fermi, ma come si fa a fermare una persona che desideri così tanto sessualmente?
Porto la testa all'indietro e mi godo le sue labbra morbide su tutto il mio collo. La sua mano scivola lentamente dietro il mio sedere e lo stringe senza ritegno. Sento uscire dalle sue labbra una piccola risata <<Lasciati andare>>
<<Darren non possiamo>> le mie mani scendono giù godendosi i suoi muscoli ben definiti.
<<Lo so>> risponde togliendo lentamene la mano dal mio sedere.
Abbassa la mia gamba ma resta a fissare le mie labbra <<Non sono così stupido però>>
<<Per cosa?>>
<<Anche tu mi desideri>> fiata abbassando il suo sguardo sul mio seno.
Non rispondo, perché sinceramente non saprei cosa dire, non sono così sfacciata come lui.
<<Chi tace acconsente>> si abbassa e morde la pelle vicino la clavicola, subito dopo, lascia un bacio umido e ritorna con il viso davanti al mio.
<<Buonanotte Mad>>
<<B-buonanotte Darren>>

Two StormsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora