33 - Ti...

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Corro via da quel posto, da lui. Mi faccio spazio tra la gente, spingendo e uscendo da questo posto puzzolente di alcol e erba.
Appena varco la soglia mi guardo attorno, cercando che qualche taxi passi, o che almeno ci sia qualche fermata di autobus.
Noto una panchina lontano da qui, così attraverso e vado a sedermi, per cercare di tranquillizzarmi e di non pensare alla sua frase schifosa.

Lo vedo uscire di colpo, con una vena pulsante in fronte, pronto ad urlarmi. Strano, proprio l'uomo d'affari calmo, educato e tranquillo, che urla o che è arrabbiato con il mondo.
Appena mi vede i suoi occhi sembrano rilassarsi, ma la rabbia rimane.
Mi raggiunge <<Lasciami in pace>> mi alzo di colpo e comincio a camminare non so dove.
<<Fermati>> ringhia lui a bassa voce.
Mi fermo, ma continuo a dargli le spalle. Non sento nulla, solo <<Perché?>>
Così mi giro verso di lui e lo guardo confusa <<Perché cosa?>>
<<Allora perché gli hai dato il numero?>> mormora con voce roca.
<<Non c'è niente di male conoscere una persona, con l'intento di un'amicizia>> dico certa.
<<Amicizia? Tu sei fuori proprio>> ride.
<<Tu sei fuori>> sbuffo guardandolo male.
<<Credi davvero che lui voleva solo uscire con te in amicizia? Come cazzo puoi essere così ingenua?>> alza la voce e avvicinandosi di più a me.
<<Perché? Perché non può esserci un'amicizia? Vedi ciò che non esiste>> gesticolo.
<<Non era già chiaro il suo intendo?>>Stavolta urla, come se fosse stufo.
<<No, per me non era chiaro! Non ho visto niente di male. Che c'è? Sei geloso?>> incrocio le braccia e lui inizia a ridere, piegandosi per le risate.
Lo guardo sbalordita, la sua reazione mi ferisce. Così di nuovo vado via, corro.
<<Porca puttana Mad, fermati>> strilla rincorrendomi di nuovo.
Vedo un taxi dall'altra parte della strada e cerco di correre il più veloce possibile per raggiungerlo.
<<Cazzo, fermati>> dice di nuovo. Sto per raggiungere la maniglia della portiera quando sento <<Mad...io, ti...>> urla.
Mi blocco davanti al taxi. Cosa?
Giro la testa di scatto verso di lui e lo vedo distante, ma riesco a notare il suo petto che si alza e si abbassa velocemente per via del fiatone.
<<Non andartene>> dice in modo severo.
<<Dammi una motivazione>>
Si avvicina a passo svelto verso di me e mi bacia di scatto, mentre sento il taxi andare via per la troppa attesa.
La sua mano finisce sul mio fianco mentre l'altra sulla mia guancia.
Sentire il contatto della sua pelle con la mia, mi fa sentire come se avessi appena preso una boccata d'aria.
Si stacca lentamente e mi guarda dritta negli occhi <<Può bastare?>>
Non faccio caso a ciò che domanda e chiedo io qualcosa a lui <<Darren...cosa stavi per dire?>>
<<Che...ti voglio con me, voglio che tu sia la mia ragazza Mad>>
Vengo sorpresa, le emozioni che provo sono indescrivibili. La gioia è immensa.
Gli sorrido e lo bacio, quella è già una risposta.

Ci stacchiamo e mi guarda <<Torniamo dai ragazzi>>
Il suo braccio tatuato si poggia attorno al mio collo e mi attira a se, dandomi un bacio in testa.

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