28 - Joseph

17.3K 459 6
                                    

Apro i miei occhi, mi guardo attorno e ricordo subito di aver dormito con Darren nella sua stanza.
Comincio a pensare a ciò che abbiamo fatto ieri e sorrido. Lui non sa cosa mi fa, non sa cosa mi fa provare, solo lui riesce a farmi stare così bene e riesce a farmi sentire distante da tutti, in quei momenti intimi.
Mi giro per cercarlo ma non c'è, strofino gli occhi con la mano per vedere meglio e noto un bigliettino.

"Sono andato a lavoro, ti ho dato un giorno di riposo. In ogni caso, se ti svegli dopo le nove, sarai sola a casa, anche a pranzo. Ma smonto prima da lavoro, verso luna. A dopo piccola"

Sorrido, scendo dal letto e mi dirigo nella mia stanza, facendo una doccia.
Lascio i capelli un po' bagnati e metto dei pantaloncini neri, una canottiera bianca e delle converse.

Scendo al piano di sotto e decido di mangiare latte con dei cereali. Ma appena il mio sguardo va all'orologio quasi mi cade il mento a terra. È mezzogiorno.
Ho dormito così tanto? Pazzesco.
Alla fine decido di non fare colazione ma preparare direttamente il pranzo. Sia per me che per Darren.
Cucino tagliatelle con ragù e come secondo polpette ripiene di formaggio.

Dopo aver cucinato, sto per accendere la tv quando sento un rumore dietro la porta dell'entrata.
Ancora un altro rumore.
Mi avvicino lentamente cercando di fare meno rumore possibile. Mi sporgo verso l'occhiello della porta e noto un cappuccio nero, il viso non riesco a vederlo.
Spalanco gli occhi per la paura e mi nascondo in cucina prendendo un coltello, ma prima di nascondermi del tutto prendo un telefono e chiamo la polizia.

<<Pronto polizia, qualcuno sta cercando di entrare a casa mia>> dico di fretta e con la voce tremante.
<<Signora, mi dica dove si trova, che arriviamo immediatamente>>
Dopo aver dato l'indirizzo e tutto, prima di chiudere la chiamata mi dice <<È la prima volta che capita?>>
<<Si...>> poi però penso alla macchina nera di ieri parcheggiata di fronte casa.
<<In realtà ieri abbiamo notato una macchina molto sospetta di fronte casa nostra>>
<<Potrebbe essere qualche stalker? Ci ha mai pensato?>>
Nel meno il tempo di rispondere che sento la porta aprirsi <<È appena entrato>> dico con voce tremante.
La chiamata si interrompe e io con adrenalina e paura stringo il manico del coltello.
Quanto vorrei che Darren fosse qui con me.

Sento di nuovo la porta essere aperta con forza e sento <<Metta le mani dietro la testa>>
Così esco dal nascondiglio e quando l'uomo felpato si volta con mio stupore, dico <<Joseph>>
<<Lo conosce?>> si intromette un'agente di polizia.
<<Si era un collega di un mio amico>> affermo in modo confuso.
<<Perché stavi cercando di entrare?>> Chiede l'agente in modo autoritario.
<<Volevo fargliela pagare a quel figlio di puttana di Darren. Volevo trombarmi un po' la sua ragazza e sabotargli il lavoro, come lui ha fatto con me>> ride come un malato e l'agente di mi guarda come per dire "non era un suo amico?"
Ad un certo punto mi frullano in testa tante cose <<Aspetta, eri tu il Sr. Black al telefono?>> domando iniziando ad arrabbiarmi.

Appena finisco la domanda entra Darren. Si guarda attorno stordito <<Che cazzo è successo qui?>> mi guarda come se stesse controllando se abbia qualche ferita o altro.
Si avvicina a me e appena vede Joseph il suo sguardo cambia, lo guarda con disprezzo e rabbia. Il mio uomo d'affari lo prende dal colletto e dice <<Quindi eri tu il Sr Black, vero? Brutto stronzo. Solo perché sei un fannullone nella tua misera vita non farai crollare anche la mia>>
L'agente spinge Darren <<Ehi voi due, mantenete le distanze. Adesso mi porto il Sr Joseph con me e ci penso io a lui. Non voglio sentire nient'altro>> alza la voce in modo cattivo e se ne va trascinando Joseph con lui.

Abbraccio subito Darren e lui ricambia <<Tutto bene?>> Chiede in modo severo.
<<Adesso si>> sento il suo profumo invadermi le narici ed è come se fossi di nuovo al sicuro.
<<Non posso credere che sia arrivato a tanto>> mormora ancora arrabbiato.
<<È tutto finito ok? Adesso pranziamo. Ho cucinato anche per te>> sorrido e lui alza un sopracciglio <<Anche per me? Non vorrai di certo avvelenarmi>>
<<Può essere>> lo guardo con la coda dell'occhio e vado a prendere il cibo.

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Subito dopo pranzo Darren va via per un altro appuntamento di lavoro. Mi da un bacio in guancia e va via.
Mi stendo un po' sul divano e cerco di trovare qualcosa di interessante da guardare, ma nulla.
Mi volto sentendo qualcuno chiudere la porta. Mi accorgo di Ethan e mi alzo.
Lui mi guarda e dice <<Ciao>> in modo freddo.
È arrivato il momento di parlargli.

Two StormsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora