7 - Prendersi in giro

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Sono passati due giorni da quando io e Darren non ci parliamo. Ogni tanto i nostri sguardi si incontrano ed è come se si parlassero, come se urlassero qualcosa. Forse, impressione mia.
I ragazzi hanno appena organizzato un pigiama party, infatti, sono tutti qui. Indosso dei pantaloncini di cotone e una canottiera dello stesso tessuto. Parliamo del più e del meno, mentre noi ragazze abbiamo creato un gruppetto tutto nostro, solo donne. Darren non era qui con noi, ma al piano di sopra a fare chissà cosa per i fatti suoi. Ormai non lo costringiamo nemmeno più ad unirsi. L'uomo d'affari che è in lui, il pigiama party sarà da ragazzini, invece per me è una cosa carina da fare, cosa c'è di meglio di passare le serate o nottate con i tuoi amici in compagnia? Niente.
Essendo già mezzanotte alcuni stanno già per addormentarsi, mentre io potrei parlare per ore e fare domande senza fermarmi, ha ragione Darren.

<<Non addormentati anche tu>> strattono Grace per un braccio, invano, perché Morfeo l'ha presa fra le sue braccia.

Sbuffo e quasi mi trattengo dal dare un calcio a tutti nel sonno. Grazie. E adesso? Che faccio?
Vado in cucina, cercando qualcosa da sgranocchiare. In questa casa il cibo è eterno, non sai nemmeno con cosa riempire il tuo stomaco. Alla fine decido per un cornetto ripieno di crema, uno dei miei preferiti.

<<Quelli sono i miei>> sento dire dietro di me, ma so già chi è.

<<Davvero? Perché non ho visto il tuo nome sopra>> stavolta lo prendo in giro io.

<<Non c'è bisogno del mio nome, tutti sanno che quelle sono mie e basta>> replica. Lo guardo ed ha adossso ancora i suoi pantaloni eleganti e la sua camicia.

<<Fai tue anche le cose?>> chiedo incrociando le braccia.

<<Io faccio tutto mio>> si avvicina con la sua sensualità e compostezza. Si abbassa e morde il cornetto che ho tra le mani, resto immobile per la sua vicinanza e lui lecca l'angolo della sua bocca sporca di crema.

<<Ehi ma cosa fai? Prenditene uno>> lo rimprovero.

<<Sei frustrante>> ruota gli occhi e poi il suo indice colpisce la mia fronte, per farmi fare un passo indietro.

Ridacchia per ciò che ha fatto e si gira per andare via. Ma cocciuta e arrabbiata come sono, lo seguo e inizio a picchiarlo dietro la schiena <<Non toccarmi mai più>> arriccio le labbra infastidita.

Si ferma di scatto facendo sbattere la sua schiena dura con il mio petto. Si gira lentamente <<Hai finito di fare la ragazzina?>> alza un sopracciglio.

<<Come scusa? Sei tu che fai il ragazzino>> gli punto il dito nel petto facendo un po' di pressione.

<<Se non smetti di toccarmi, lo farò anch'io>>
Mi blocco all'istante pensando che potesse mettere l'indice fra i miei seni, così lentamente tolgo il dito.

<<Sei ingiusto>> mi lamento.
<<E tu sei uno stress per questa casa>> mormora tranquillamente come se avesse detto qualcosa di normale.

Stavolta ha esagerato, così senza pensarci due volte gli pianto uno schiaffo in piena guancia. Mi ha ferita, ci è riuscito. Mi accorgo dalla sua faccia che non si aspettava completamente questa mia reazione. Il suo sguardo è più scuro, ma la sua faccia è impassibile.

<<Dovrai pregarmi>> mi prende di scatto le cosce e mi mette come un sacco sopra le sue spalle. Sto per gridare ma ricordo che i ragazzi stanno dormendo. Così prendo a pugni solo la sua schiena.

Entra nella sua stanza, chiude la porta con un piede e poi la chiude a chiave. Si avvicina al suo letto e mi lancia su di esso.
<<Non avresti dovuto>> mi rimprovera con un voce roca, cattiva.
Mette un ginocchio sul letto, poi l'altro per poi mettersi sopra di me.
<<Che stai facendo Darren>> dico con terrore.
<<Ti avevo detto di non provocarmi>> ringhia iniziando a baciare il mio collo. E tutto d'un tratto la paura si trasforma in piacere.
Il suo indice si infila tra i miei seni e abbassa la canottiera, guardando i miei seni e squadrando il mio reggiseno color carne in pizzo.

Bacia le mie clavicole, scende giù molto lentamente fino ad arrivare alla superficie dei miei seni. Fa scendere le piccole bratelle della canottiera insieme a quelle del reggiseno. Poi li abbassa di scatto, rivelando i miei seni completamente nudi. I suoi occhi brillano, dicono tanto, soprattutto lussuria. Mi sento debole, impotente ma tutto questo mi elettrizza, lui mi fa sentire così. Allunga la sua mano verso il comodino prendendo la cravatta. Mi irrigidisco quando prende le mie braccia e lega con la cravatta i miei polsi ai ferri del letto. Dovrei aver paura ma tutto questo mi fa eccitare.

<<La prossima volta ci penserai due volte prima di fare la bambina>> sussurra vicino ai miei seni. Bacia il mio capezzolo facendomi mancare il respiro e fa lo stesso con l'altro.
Scende verso la pancia e inizia a baciarla. I miei pantaloncini volano a terra nella stanza e lascia le mie mutandine. Si ferma a guardarmi. Io che sono rossa, gli occhi colmi di piacere, che lo guardo, lo fa tornare di nuovo su di me e bacia le mie mascelle. Si avvicina <<Non ti bacerò ragazzina>> sorride in modo malizioso. La sua mano sfiora il mio basso ventre tirando le mie mutandine fin sopra l'ombelico per far sì che il tessuto facesse pressione nel mio punto debole, il clitoride. Sussulto a quel gesto e lui ride. Lo odio. Toglie il suo sorriso dalla faccia e palpa i miei seni come se avesse sempre voluto farlo. Circonda con le sue grandi mani i miei fianchi e li stringe. Non sta facendo niente, non mi tocca. E li capisco che mi sta prendendo solo in giro. Il suo piano era vedermi nuda, eccitarsi da morire ma non fare nulla.

<<Darren slegami subito>> dico severa, il mio sguardo cambia e lui lo nota.
<<Perché dovrei?>> bisbiglia al mio orecchio cercando di distrarmi.
<<Se non lo fai giuro che urlo e sveglio tutti>> si blocca a guardarmi come se volesse vedere se le mie parole fossero vere.
<<Non ricattarmi, non farlo>> mi avverte.
<<E allora lasciami andare>>dico infuriata. Slega i miei polsi, lui si gira come se volesse darmi la privacy di vestirmi e sistemarmi e esco sbattendo la porta. Stavolta ha superato i limiti. Gliela farò pagare molto cara, lo giuro.

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