11 - I colleghi

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Appena sveglia mi dirigo in cucina, sto per prendere un muffin esposto sul tavolo e vedo un biglietto con su scritto "per Madison".
Lo prendo e lo apro confusa, perché una lettera?

Ciao tesoro
Volevo informarti che questa sera io e tua madre non ci saremo. Non ci sarà nessuno, a parte te, Darren e due suoi colleghi di lavoro. Elisabeth sta male, quindi avrai un compito molto responsabile da fare. Dovrai preparare una cena per coloro che verrano, cioè i colleghi di Darren. Scusami per questo incarico, ma conto su di te.
Da Kole.

Guardo con shock ancora il bigliettino che ho fra le mani. E sento proprio dietro di me <<Vedo che ne sei appena venuta a conoscenza>>

Mi giro e trovo Darren che si sistema la cravatta.

<<Ma io non sono così brava a cucinare>> replico in pieno panico.

<<Cerca su internet qualcosa da preparare, troverai sicuramente tutto ciò che ti serve nel frigo>> dice in modo pacato, come se avesse tutto sotto controllo.

<<Sarà un disastro>>mormoro a bassa voce.
<<Andrà benissimo, fidati di te stessa>> i suoi occhi sono puntati sul mio petto, ma quando capisce che lo sto fissando anch'io, distoglie subito lo sguardo.

<<Adesso vado, ci vediamo stasera>> sta per uscire dalla cucina quando si ferma di colpo <<Ah, ti consiglio di vestirti senza scollatura o con un qualcosa che possa valorizzare le tue forme>> dice in modo duro.

<<Perché?>> Domando non capendo.
<<Uno dei miei colleghi è praticamente un pervertito, nel vero senso della parola. Voglio evitare battibecchi. Ma tralasciando questo, la cena deve essere pronta verso le nove>> così va via, senza dire più nulla.

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Sono le otto, ma sono più che tranquilla, ho appena finito di apparecchiare la tavola in modo dettagliato e so anche cosa preparare.
Mi metto ai fornelli e cucino un primo e un secondo. Il primo consiste in un risotto ai funghi.
Il secondo consiste in scaloppine al limone che è un piatto semplice e fresco, ma anche veloce da preparare.

Nel frattempo che il riso si cucini, vado in camera e indosso dei jeans chiari, una canotta nera e degli anfibi neri. Lavo il mio viso, per poi applicare una crema profumata e infine pettino i miei lunghi capelli.

Scendo nuovamente in cucina e noto che sono le nove. Spengo il fuoco e inizio a versare il riso nei piatti. Appena finisco l'ultimo piatto sento la porta aprirsi. Inizia a salirmi l'ansia, così faccio un respiro profondo. Spero di aver fatto tutto come si deve, ho seguito alla lettera gli ingredienti e i video su internet.
Appare per primo Darren, che mi da un senso di sicurezza in più.

<<Allora ragazzi, lei è Madison>> mi presenta e io porgo la mano.

L'uomo dai capelli neri e gli occhi castani scuro, si chiama Joseph. L'altro invece ha i capelli biondi, gli occhi neri e si chiama Robert.

Loro due prendono posto al tavolo, Darren mi raggiunge dietro il bancone e mentre gli altri parlano lui sussurra <<Non mangi?>>
<<I-io pensavo che...>> mi ferma prima che potessi dire altro <<Prendi un piatto e raggiungici. È semplicemente una cena e questa è anche casa tua>> mi fissa come se fosse arrabbiato, ma non lo è.
Annuisco e nel frattempo raggiunge i suoi "amici".

Preparo un piatto per me e mi siedo al tavolo.

<<Allora Madison, com'è vivere con Darren?>> ride Robert.
<<Scommetto di merda>> risponde Joseph al posto mio.
Darren scuote la testa con un piccolo sorrisino stampato, come per dire "che coglioni".

<<Comunque sei fidanzata?>> Domanda Joseph.
Arrossisco perché l'attenzione adesso ricade interamente su di me.
<<N-no>> rispondo nervosa.
<<Non ci credo, una ragazza bella come te>> ride. Vedo che Darren mi fissa mentre gli altri ridono. Ho lo sguardo rivolto verso il piatto ma appena alzo lo sguardo su Joseph mi accorgo che mi sta fissando il seno.
Forse è lui quello pervertito.

Con la scusa che tutti hanno finito il riso, mi alzo per andare a prendere il secondo.
<<Ti do una mano>> si intromette Joseph raccogliendo i piatti consumati recentemente e mi raggiunge. So per certa che anche se Darren sta parlando con Robert il suo sguardo vaga sempre su di me.

<<Allora...>> sta cercando di far conversazione con me, ma io continuo a dargli le spalle e cerco di prendere i piatti dallo scaffale posizionato nella parte alta del muro. Sento che si posiziona dietro di me e il suo braccio si avvicina al mio <<Sei molto bassa, non ci arrivi>> ridacchia come se fosse divertito dalla situazione. Sento il suo pacco poggiarsi nel mio didietro e subito mi giro di scatto. Lui mi guarda con malizia <<Sei una bomba con questi jeans>> Si avvicina ancora di più sfiorando i miei fianchi con i suoi <<Scusa ma non so controllarmi>>
Poggio le mani nel suo petto per fargli capire che mi sta infastidendo <<Ascoltami, mi dispiace ma non sono d'accordo con quello che stai facendo>>
Si stacca di poco, ma resta sempre davanti a me, mette le mani dietro di me, nel bancone.
<<Non ti va di divertirti?>>

Sto per rispondere ma lo fa Darren al posto mio <<Non credo che sia d'accordo>> mi giro e lo trovo proprio accanto a me, con le mani nelle tasche e che guarda verso il tavolo.

Si stacca lentamente da me e lo guarda mortificato <<Senti...>> sta per inventarsi qualche scusa ma lo blocca prendendolo dal colletto <<Esci da questa casa. Il contratto puoi ficcartelo nel culo>> dice in modo tranquillo ma allo stesso tempo con un pizzico di fastidio.

<<Cosa? Ma dai amico>> cerca di sistemare la situazione con l'uomo d'affari ma non c'è verso.
<<Hai sentito bene, non lo ripeto una seconda volta>>

Robert si accorge della situazione e ci raggiunge <<Ragazzi ma cosa vi prende?>> sembra un po' scosso dalla situazione che si trova davanti <<Portalo via, adesso>> lo lascia andare di scatto, facendogli perdere quasi l'equilibrio.
<<Grazie per la cena>> dice Robert in modo dolce <<Ci vediamo>> replica Darren.

Se ne vanno e lui fa un lungo sospiro <<Mi dispiace tanto>>
<<Non è colpa tua>> mi rassicura guardarmi.
<<Non volevo rovinare la cena>> mi dondolo sui talloni e lui inizia ad avvicinarsi.

<<Avrei potuto continuare questa cena, ma...non sopportavo il fatto che quel coglione ti mangiasse con gli occhi>> confessa mettendo una mano sul mio fianco.

Non so cosa dire, fisso solo le sue labbra che vorrei tanto riassaporare.

<<Mi costa tanto dirlo ma grazie per aver preparato>>
<<Non c'è di che>> dico sorridendo leggermente.
<<Sai cosa?>> vedo i suoi occhi brillare sempre più.
<<Cosa?>>
<<Non ci riesco, sono peggio di quello schifoso>>

Inizia a camminare sbattendomi contro la penisola, la sua mano si poggia tra la mascella e il mio collo. Il suo sguardo cade sulle mie labbra e poi, così, di scatto mi bacia. Le mie mani finiscono dietro il suo collo, lo spingo più verso me, in modo tale che i nostri corpi si tocchino.

Infila la sua lingua e il bacio si fa sempre più passionale. Si stacca lentamente e chiude gli occhi <<Cazzo...fermiamoci>> dice pronto a farmi qualsiasi cosa.
<<Non avrei nemmeno dovuto baciarti>> lecca il suo labbro mentre io guardo l'uomo che c'è davanti a me, così elegante e sexy. Con la sua voce poi e il suo modo di controllare sempre tutto, mi fa impazzire.

<<Buonanotte piccola>> lascia l'ultimo bacio a stampo sulle mie labbra e mi lascia lì, da sola, ancora vogliosa delle sue bellissime labbra.

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