32 - Instabilità

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Finalmente il compleanno di Darren è arrivato.
Lui è tornato solo a l'ora di pranzo, poiché prima è passato da sua madre e sua sorella.
Adesso sono le sette di sera e mi preparo. Andiamo in discoteca, io, Grace, Darren, Ethan e i soliti nostri amici.
Metto dei jeans bianchi, tacchi neri e camicia smanicata nera.
Lascio i miei lunghi capelli neri sciolti, applico del mascara e un rossetto rosso fuoco, da far risaltare le mie labbra carnose.
Scendo al piano terra e trovo Grace, con un vestito semplice tutto verde militare, gli sta divinamente e in seguito scendono i ragazzi.
Quasi mi cade il mento a terra quando vedo Darren con dei jeans un po' stretti neri con una catenina argentata pendergli su un lato della gamba e una camicia attillata nera, senza maniche, in modo tale da rendere le sue muscolose braccia piene di inchiostro, visibili.
Fisso i suoi occhi verdi e lui fa lo stesso, ci guardiamo come se volessimo divorarci, siamo troppo dipendenti l'un dall'altra.
Usciamo da casa e lui mi sorpassa per andare in macchina ad accendere il motore.

Non passa molto tempo, dopo alcuni minuti arriviamo. È davvero enorme, potrei perfino perdermi.
Scendiamo e entriamo tutti assieme, sento la sua mano poggiarsi nella mia schiena o così almeno credevo, fin quando non stringe il mio fianco e mi appiccica a lui, come per farmi da guardia del corpo <<Questi jeans mettono troppo in mostra le tue forme, non mi va bene>> mormora con voce severa e autoritaria come sempre.
Non rispondo e continuiamo a camminare verso un bancone con dell'alcol. Tutti favoriscono prendendo qualcosa, io no. Vedo Darren scolarsi due bicchierini di jack daniels e poi guardarmi <<Vuoi acqua?>>
<<No, grazie>> gli sorrido con fare cordiale e lui mi tira a se, tra le sue gambe e lo sgabello su cui è seduto. Mi da un bacio sulla mandibola e con la mano sposta la mia ciocca di capelli dietro la spalla, per dare più visibilità.
<<Ho il cervello fuso ormai>> sussurra al mio orecchio mandando brividi sul tutto il corpo.
<<Ah davvero?>> lo provoco con la mia voce da angioletto e lui sorride <<Oh si>> la sua mano finisce sul mio sedere e lo stringe con prepotenza, come per ricordami che tutto ciò è suo. Per fortuna nessuno guarda, però siamo costretti ad allontanarci un po'.

<<Su, andiamo a ballare>> Grace mi prende dal braccio e mi tira via da Darren.
Lui resta seduto e mi guarda senza staccare gli occhi dai miei. Balliamo tutti e lui osserva attorno a noi, come un felino.
Muovo i miei fianchi e rido insieme a Joy quando Ethan prova a muovere il bacino.
Io, Grace e Joy andiamo verso il bagno e sono sicura che Darren mi stia guardando, come se mi controllasse.
I bagni sono in comune, accidenti. Loro entrano e io mi specchio un po', sistemando i miei lunghi capelli neri.
Noto un po' di sbavatura di mascara attorno ai miei occhi verdi e strofino con l'indice per toglierlo.
Sento ridere e parlare, entrano due ragazzi, quello che sembra essere più alto ha gli occhi neri e i capelli di un castano scuro. Mentre l'altro, ha gli occhi grigi-azzurri e i suoi capelli sono neri. Quello meno alto entra in bagno, mentre il ragazzo dai capelli neri resta accanto a me.
Sto per lavarmi le mani quando sento un <<Ciao>> alzo lo sguardo e quando lo guardo meglio, noto che è davvero un bellissimo ragazzo.
<<Ehm ciao>> dico un po' imbarazzata.
<<Come ti chiami?>> adocchio subito le sue fossette davvero carine ma mai quanto quelle di Darren.
<<Madison, tu?>>
<<Greg>> mi porge la mano e io con educazione la stringo.
<<Molto elegante conoscersi in un bagno. Ti ho notata subito, da quando sei entrata>> ammette con voce dolce.
<<Oh, io non ti ho visto>> dico portando la mano dietro il collo.
<<Sei di qui?>> Chiede poggiandosi al muro.
<<Si tu?>>
Annuisce e nel frattempo escono le ragazze, mi guardano e appena notano il bel ragazzo mi lanciano un sorriso malizioso <<Noi andiamo>> si spingono a vicenda per andare via e lasciarmi sola con lui. Sono davvero delle stupide, dico tra me e me.
<<Posso avere il tuo numero? Sai, magari un giorno di questi andiamo a prendere un caffè>>
Mi guardo attorno un po' imbarazzata ma glielo detto <<Perfetto, allora ci vediamo>> dice mentre io lo saluto con la mano e vado via.
Ma sbatto con qualcuno. Darren.
La sua faccia esprime tanto, come se fosse davvero incazzato.
<<Il numero eh?>> guarda Greg con odio e Greg lo guarda confuso <<Che succede amico?>> non sembra averlo detto nemmeno con sfida o per cercare discussioni.
Ma a quanto pare Darren l'ha espresso in quel modo. Così mi sorpassa e lo prende dal colletto <<Vuoi anche fare lo spiritoso con me?>> dice in modo tranquillo, anche se so che non è così.
Metto subito la mano sulla sua spalla <<Darren, ti prego, andiamo, non ha fatto nulla, è stato gentile con me>>
Niente, non mi guarda e non mi ascolta.
Senza rendermene conto gli ha già tirato un pugno in pieno viso, la sua faccia sbatte contro il muro e nel frattempo esce l'amico che era in bagno, sì allarma <<Ma che cazzo fai?>> sta per schiantarsi contro Darren ma lui lo precede dandogli un gomitata e facendolo stordire, mentre io urlo <<Fermati!>>
Vado verso di loro e dico <<Mi dispiace>>
Prendo Darren per la camicia e lo tiro con me in un posto più isolato, sbattendolo al muro.
<<Ma che ti è preso?>> chiedo arrabbiata anch'io.
Alza un sopra come per dire "mi stai prendendo per il culo?"
Non risponde e mi sorpassa <<Sto parlando con te>> lo richiamo e si ferma.
Si gira e dice <<Chiamalo pure>>
Lo guardo un po' scioccata, di certo io non avevo l'intenzione di prendere un caffè con lui in quel senso <<Tu sei pazzo, di certo non sarei uscita con lui con quel intendo>> gesticolo.
<<Fai quello che vuoi. Infondo non siamo fidanzati>> alza le spalle con strafottenza e va via.
Ma cosa?
Lo rincorro e lo prendo dal braccio <<Smettila ok? L'unica persona che mi piace sei tu>> alzo la voce. Lui ride ironicamente mostrando le fossette <<Come no. Comunque davvero, vai con chi vuoi>> ritorna serio e poi mi guarda <<La prossima volta aprigli le gambe>>
Sento le mie gambe cedermi, da troppe emozioni messe insieme. Così la mia mano si apre, alzo il mio braccio e gli sferro un ceffone in piena guancia <<Sei disgustoso. Come puoi pensare una cosa del genere su di me>> mi giro e corro via.
<<MAD!>> adesso è lui a rincorrermi, i ruoli si invertono.

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