-Ecco le sue chiavi, la sua camera è al terzo piano. L'ascensore lo può trovare in fondo a destra. Buon soggiorno.- sorrisi ai clienti. I due signori con un saluto presero le loro valigie e si diressero verso la direzione che gli avevo precedentemente indicato.
L'orologio segnava le 20.30, mancavano ancora troppe ore al 23, ovvero al mio fine turno. Al ricevimento era stranamente tutto tranquillo, nessuna emergenza e grida di clienti impazziti. Sospirai rilassata, mi stavo godendo questi piccoli momenti di quiete, perché ero sicura che da un momento all'altro sarebbe successo qualcosa che avrebbe distrutto questo piccolo momento di beatitudine. Socchiusi gli occhi. Un ronzio mi fece riaprire gli occhi, mi guardai in giro per capire da dove venisse il rumore. Tutto sembrava normale. Aldilà del bancone, colore mogano, tutto sembrava in perfetto ordine.
Ad un tratto, le porte scorrevoli della Hall si aprirono, ma nessuno entrò dalla porta. Rabbrividii. Ebbi la sensazione che la temperatura si fosse abbassata di qualche grado. Questa situazione mi mise i brividi, mi sentivo come se fossi la protagonista di qualche film horror scadente. Le luci iniziarono a sfarfallare, inspirai a fondo cercando di non farmi prendere dall'ansia e mi ripetei che i cali di tensione erano molto frequenti, soprattutto nelle ultime settimane.
Il suono del telefono mi fece sobbalzare dallo spavento.
-Paradise Hotel, buonasera. Sono Keira, come posso aiutarla?- cercai di darmi un contegno e non far trasparire l'ansia dalla mia voce.
-Che fai? Adesso rispondi al telefono senza che squilli? Sei forse impazzita?- la voce del mio capo mi fece trasalire. Samantha era il mio superiore, non perdeva mai occasione di mortificarmi e ricordarmi di quanto fossi una nullità, era specializzata in ciò. Tanto bella quanto cattiva, era velenosa come un cobra.
-No, pensavo che avesse suonato.- borbottai cercando di mantenere la calma.
Non mi sopportava ed il sentimento era reciproco. La donna mi sorrise con superiorità, regalandomi uno sguardo di disprezzo.
-Io me ne vado a casa. Cerca di non combinare disastri come il tuo solito, non ho tempo per badare ad una come te? Ah dimenticavo ho stampato le rooming list dei due gruppi, devi inserirli i loro dati anagrafici entro le 23. Buona serata dolcezza.- detto ciò uscì dalla hall.
In risposta, le feci la linguaccia.
"Prima sono un incompetente e poi magicamente lo divento per far il suo lavoro? Serpe!"
Sbuffai. Presi i fogli e iniziai a inserire i dati. Il telefono squillò ancora una volta.
-Ricevimento, sono Keira. Come posso aiutarla?- risposi cercando un foglio e una penna per annotarmi il numero della camera e la richiesta del cliente.
-Si, buonasera. Chiamo della camera 102 e ho problemi con la porta- sorrisi.
-Certo, saprebbe descrivermi il problema?- risposi cortese.
-Si, non si chiude bene. Cerco di chiuderla, ma rimane aperta, non capisco.- il cliente mi rispose frustrato.
-Signore, ha provato a chiuderla con un po' di decisione, facendo diciamo più pressione?- gli proposi.
Per qualche attimo nessuno mi rispose dall'altro campo del telefono. Controllai che il cliente fosse ancora in linea.
-Effettivamente no.- tossicchiò imbarazzato. Mi morsi il labbro divertita dalla situazione grottesca, cercando di non ridere.
-Bene, signore. Provi a chiudere la porta con più energia e nel caso non dovesse chiudersi. Non esiti a contattarmi. Buona serata.- chiusi la chiamata e ridacchiai. Amavo il mio lavoro, soprattutto per le stranezze dei clienti che soggiornavano in questo hotel.
Riacquistato il buon umore, ripresi al lavorare tranquilla, iniziando a inserire i dati dei due gruppi assegnatomi.
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I will find you ~Dean Winchester~
ParanormalQuesta storia narra la vita di Keira Knight, ragazza sui venticinque anni, un buon lavoro e un fidanzato premuroso. Che però non idea di cosa il destino abbia serbo per lei. Una serie di eventi le cambieranno la vita. In poco tempo si troverà a comb...