Capitolo 13

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Una folata di vento mi scompigliò i capelli, scossi la testa per levarmeli dagli occhi. Il sole stava tramontando. Strinsi la presa sul sacchetto della spesa. Il mio cellulare vibrò avvisandomi che avevo appena ricevuto una notifica. Damian mi aveva inviato un messaggio dicendomi che era rimasto bloccato al lavoro e che questa sera non ci sarebbe stato a cena. Sbuffai. Velocemente gli risposi dicendogli che andava bene e che ci saremmo visti il giorno dopo. Rimisi il cellulare in tasca proseguendo per la mia strada. Mi fermai al semaforo rosso e attesi impaziente il verde per poter proseguire. Un uomo mi affiancò, era alto e possente. Gli lanciai un'occhiata intimorita e lui ricambiò sorridendomi malvagio.  Rabbrividii e inspirando a fondo, cercai di mantenere la calma, poteva essere solo una mia paranoia. Scattò il verde. Con uno scatto felino attraversai la strada, l'uomo mi seguiva a debita distanza. Dal lato opposto al mio senso di marcia apparve una donna anche lei con un sorriso sadico. Presi il cellulare, velocemente aprii la rubrica per poter cercare il contatto di Dean. La donna dai lunghi capelli neri, si bloccò di fronte a me e in un secondo i suoi occhi mutarono di colore trasformandosi in nero. Mi paralizzai. Lentamente mi voltai e notai che anche l'uomo aveva gli occhi del medesimo colore. Abbassai lo sguardo sul cellulare facendo partire la chiamata. Mi buttai in mezzo alla strada, fortunatamente nessuna macchina stava passando in quel momento. Iniziai a correre seguita da loro due. 

Dopo pochi squilli Dean mi rispose al cellulare.

-Keira. Tutto bene?- disse il ragazzo al telefono con voce allarmata. Tentai di rispondere, ma in poche falcate l'uomo mi raggiunse e mi sbatté contro un muro di un vicolo, il cellulare mi cadde dalle mani finendo sull'asfalto. Gridai il nome di Dean in cerca d'aiuto.

-Mi spiace, ma il tuo salvatore non arriverà mai in tempo.- mi sussurrò all'orecchio bloccandomi al muro. Mi incatenò con i suoi occhi neri. Sentivo gli occhi pizzicarmi dalle lacrime. La donna ci raggiunse, battendo le mani.

-Che brava. Credevi davvero di sfuggirci? Stupida troietta!- L'uomo ridacchiò udendo il mio nomignolo stringendomi i polsi e bloccandoli al muro. 

Dovevo reagire. Combattere. Sentivo l'adrenalina scorrermi nelle vene.

-Dimmi un po', dove nascondi il libro?- mi alitò il demone all'orecchio.

-Non so di cosa tu stia parlando.Lasciatemi andare - ringhiai. Lanciai uno sguardo alla borsa a terra caduta a terra, un pacco di sale era caduto dal sacchetto della spesa a pochi passi da me. La donna si avvicinò e mi diede uno schiaffo che mi fece voltare la testa. 

-Non fare la finta tonta. Rispondi!- la demone fece un gesto con la testa facendo allontanare l'uomo da me, con forza mi prese per i capelli facendomi sbattere la testa contro il muro.

-Sarah, il Capo ha detto con non dobbiamo farle del male, abbiamo ordini precisi. Niente sangue.- l'ammonì il compagno. La fissai con odio. La donna mi fulminò con lo sguardo nero. Si voltò iniziando a battibeccarsi con il compagno sulla questione. Approfittai del momento di distrazione reagendo. Le tirai una ginocchiata allo stomaco facendola piegare dal dolore, con tutta la forza che avevo in corpo la spinsi contro il compagno. Presi il pacco di sale e l'apri con foga. Rapidamente lo gettai sul viso dei due demoni che urlarono dal dolore. Raccolsi la mia borsa assieme al cellulare. Iniziai a correre. I due iniziarono l'inseguimento. Mi gettai in mezzo la strada correndo a perdi fiato. Una macchina scura fece inversione a U e mi affiancò. Mi bloccai e per un pelo non venni investita. Sgranai gli occhi spaventata. I due demoni stavano per raggiungermi correndo inferociti. Gli sportelli dell'auto si aprirono di scatto. I fratelli Winchester scesero dal veicolo imbracciando due fucili a pompa, caricarono e spararono ai due demoni che caddero a terra tramortiti. Dean mi si avvicinò e delicatamente mi prese il viso tra le mani controllando le mie condizioni di salute. Inspirai a fondo cercando di riprendere fiato. Entrambi i ragazzi lanciarono una rapida occhiata alle creature stese a terra, Sam fece un cenno di salire in auto al fratello che annuì di conferma. Partimmo con una sgommata diretti al mio appartamento. Fino a quando non fui all'interno del mio appartamento rimasi muta, ogni tanto il mio silenzio era interrotto da qualche singhiozzo. Una volta entrata nel mio appartamento, mi lasciai cadere sul divano. Sam mi prese un bicchiere d'acqua che bevvi in un sorso ringraziandolo. I ragazzi mi scrutavano preoccupati seguendo ogni mio movimento, una volta che mi fui tranquillizzata, Dean prese parola.

-Keira. Cosa è successo?- Il biondo mi toccò una spalla in segno di conforto. Lo guardai, era teso tanto quanto me e serio come mai l'avessi visto prima d'ora. Raccontai ad entrambi tutto quello che era successo, senza tralasciare nessuno dettaglio. I ragazzi mi ascoltarono per tutto il racconto annuendo di tanto in tanto. Successivamente si alzarono di scatto dal divano e iniziarono a sigillare ogni porta e finestra. Dean da un borsone che prima non avevo notato iniziò a tirare fuori del sale. Aiutai entrambi a cospargere ogni entrata possibile di sale, per tenere lontano spiriti e demoni lontano. Ero nella camera da letto assieme a Sam e stavo sigillando la finestra con il sale.

-Posso sapere, perché lo stiamo facendo?- chiesi spiegazioni.

-E' precauzione. Quei due demoni sono ancora là fuori, quei proiettili al sale grosso, li hanno solo tramortiti per un po' di tempo.- mi spiegò. Finii il mio lavoro e mi voltai guardandolo.

-Grazie. Grazie, per tutto quello che state facendo per me.- dissi al ragazzo dai lunghi capelli scuri. Sam arrossì e si passò una mano dietro il collo imbarazzato. L'abbracciai di getto, affondando il viso nel suo petto. Inspirai a fondo il suo profumo muschiato. Il ragazzo ricambiò il gesto. Un colpo di tosse ci fece staccare. Dean era sulla soglia della porta che ci fissava con un sopracciglio alzato.

-Ho interrotto qualcosa?- domandò sarcastico. Alzai gli occhi al cielo al commento.

-Nulla. Lo stavo ringraziando per tutto quello che state facendo per me, i ringraziamenti sono ovviamente rivolti anche a te.- ammisi attraversando la stanza diretta verso il soggiorno.

-Non devi ringraziare, ormai fai parte della squadra.- mi fece l'occhiolino- non mi merito anche io un abbraccio?- mi domando malizioso allargando le braccia invitandomi. 

-Ecco il tuo premio, ragazzo.- Risposi dandogli una pacca sulle spalle. Dean arricciò il naso lamentandosi che questo non valeva come ricompensa. Ridacchiai quando mise il broncio . Il fratello lo superò dandogli anche lui una pacca sulla spalle in segno di conforto.

-Che ne dite di una pizza, mentre cerchiamo di chiarire questa faccenda?- propose Sam, passandosi una mano tra i capelli mori.

I will find you ~Dean Winchester~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora