Capitolo 23

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Dopo aver fatto visita a mia madre, io e Dean raggiungemmo mio padre e Sam alla base.

Nella biblioteca gli uomini, ci attendevano attorno al grosso tavolo pieno di mappe, fogli ed un portatile acceso. Sam era dietro di esso e digitava tutto concentrato, con mio padre affianco che gli dava alcune direttive. Salutai entrambi con un abbraccio.

-Mi sei mancata, ho temuto il peggio per te.- mi sussurrò Robert Knight stringendomi tra le sue braccia. Sorrisi alla sua frase. Sam si aggiustò gli occhiali sul naso.

-Come è andata la visita?- domandò accennando un sorriso divertito.

-E' stato...Imbarazzante.- sussurrò Dean portandosi una mano tra i capelli. Ridacchiai.

-Papà, temo che per tornare con la mamma tu debba sudare molto. Mi ha detto che devi riconquistarla.- dissi mettendogli una mano sulla spalla in segno di conforto. "Ah bene" borbottò alzando gli occhi al cielo.

-Cosa state facendo?- chiesi cambiando argomento, guardando la carta sparsa sul tavolo in mogano.

-Vi ricordate delle sette sfere luminose che si sono sparse per il cielo, la notte del sacrificio?- chiese retorico Sam, - io e Robert ipotizziamo che siano i sette peccati capitali.- concluse.

-Non ne siamo sicuri, però credo che siamo sulla buona strada.- continuò mio padre.

-Come possiamo fermarli?- chiese Dean incrociando le braccia al petto, mettendo così in evidenza i muscoli della braccia.

-Non lo sappiamo ancora. Io sfortunatamente sono stato convocato in Giappone per far luce su un caso laggiù. Durante la mia assenza vi chiedo di star attenti e mantenere un profilo basso.-  Mio padre raccolse una borsa che prima non avevo notato. 

Era appena tornato e già era in partenza, tipico da lui.

-Keira. Fai attenzione. Non voglio perderti. Ragazzi, prendetevi cura di lei.- concluse guardando i fratelli serio. Mi salutò con un lungo abbraccio. Inspirai a lungo il suo profumo con le lacrime agli occhi, chissà quando l'avrei rivisto, pensai amareggiata. Salutò i Winchester,  poco prima di uscire dalla biblioteca mi lanciò uno sguardo triste per poi sorridermi  e proseguire per la sua strada..

-Da dove partiamo?- chiesi ai fratelli. 

-Sto cercando di entrare nel registro della polizia per vedere se ci sono segnalazioni anomale.- mi informò Sam. Mi portai affianco a lui scrutando il computer.

-Tarzan, posso provare?- chiesi sollevando le spalle. Il ragazzo mi lasciò il posto. Mi sedetti scrocchiandomi le dita pronta all'azione. In meno di cinque minuti ero dentro al sistema. Qualche abilità ce l'avevo anche io. Per me il mondo dei computer non aveva segreti.

Poco dopo parlai.

-Fatto. Cosa volete che cerchi di preciso?- chiesi. I fratelli mi guardarono stupiti dalla mia rapidità.

-Come hai fatto?- mi domandò Dean sorpreso.

-Sono brava  con i computer.- scrollai le spalle. Mi venne un'idea. Iniziai a digitare sul computer e in pochi attimi ero entrata nel sistema di sorveglianza pubblica di tutta la città. Sorrisi vittoriosa.

-Scimmietta. Con le tue abilità, come mai sei finita a far la receptionist?- mi chiese Sam curioso.

-Volevo la mia indipendenza economica e soprattutto la mia libertà. Così ho mollato gli studi e mi sono trasferita qui. E per mantenermi ho deciso di lavorare in hotel. Tutto qui.- spiegai tranquilla.

-In squadra, ci mancava un hacker. Ottimo lavoro Bionda!- scherzò Dean.

-Ma sono mora!- risposi fingendomi sconvolta.

-C'è poca differenza.- minimizzò scrollando le spalle. Ripresi a digitare ridacchiando, inserii l'indirizzo che cercavo.

-Chi stai cercando?- mi chiese confuso Sam.

-Damian.- sussurrai con un sorriso enigmatico.

-Ritorno di fiamma?- scherzò. Dean sbuffò.

-Neanche tra un milione di anni. Ma il ragazzo qui presente la sera del sacrificio, ha nominato il vostro cognome. Dal quel momento ho iniziato a insospettirmi di lui, quindi perché non incominciare da lui? - 

-Tuo padre ci ha detto di rimanere con un profilo basso.- mi ricordò Dean- Gattina mi sorprendi.- continuò divertito dalla situazione.

-Tesoro. Non hai ancora visto niente.- commentai. Sfortunatamente non c'era traccia di Damian dalle telecamere.

-Forse è pulito.- ipotizzò il moro mordicchiandosi il labbro. Sbuffai. Mi alzai dalla sedia lasciando il pc a Sam che iniziò a digitare in cerca di indizi. 

Avrei continuato a dar la caccia a Damian più tardi. Mi sedetti sul divano iniziando a sfogliare il libro che mio padre mi aveva donato e che tutti i demoni volevano avere. Distratta iniziai a girare pagina per pagina. Sembrava un normale libro. Ormai l'avevo letto talmente tante volte da averlo imparato a memoria ogni singola parola. Lo conoscevo da cima a fondo. 

Arrivai all'ultima pagina. Tesi la pagina scrutandola attentamente. Mi venne in mente un gioco che facevo da piccola con mio padre. Io e lui avevamo un nostro modo segreto di lasciarci i messaggi tramite un inchiostro speciale che ci leggeva solo quando si avvicinava un fiamma vicino al foglio.

-Ragazzi avete un'accendino?- domandai di punto in bianco. Dean me ne passò uno. L'accesi vicino alla pagina e come per magia apparvero dei numeri.

-Guardate cosa ho trovato!- Esclamai euforica. I fratelli si avvicinarono a me scrutando senza parole il libro. Avevamo appena trovato quello che stavano cercando i demoni.

-Secondo voi, questi numeri sono la chiave per trovare la famosa arma in grado di uccidere qualsiasi essere?- domandai.

-Credo di si.- sussurrò Sam. Fissai i numeri riflettendo su cosa potessero simboleggiare. Li copiai su un foglio fissandoli curiosa.

 41 53 24 12 29 32.

Erano una data? Un codice segreto? Eravamo un passo avanti ai demoni, ma dovevamo scoprire in fretta il significato, prima che fosse troppo tardi. 

-Bene. Abbiamo un punto di partenza. Iniziammo a buttare giù qualche idea.- propose Dean pensieroso. Ci avvicinammo al tavolo iniziando a ipotizzare un possibile significato con pessimi risultati. 

Continuammo per tutta la serata cercando di capirne qualcosa. Tornammo a casa stanchi e frustrati dalla situazione. Giunti all'appartamento noi tre trovammo un altro "problema" sul nostro cammino. Dove avrei dormito per il resto della mia convivenza con lor ? Poiché i fratelli si rifiutavano di farmi dormire sul divano e io mi rifiutavo di far rinunciare a uno di loro il loro amato letto.

Dopo eterne discussioni Dean si spazientì prese da una mensola tre stuzzicadenti, a due di essi spezzò un'estremità, li mischiò e li tenne in mano celando la lunghezza di essi.

-Allora. Chi pesca quello lungo dormirà da solo, va bene?- propose per mettere fine questa discussione. Ognuno di noi si guardò negli occhi, eravamo pronti per pescare.

Sam fu il primo ad avere l'onore. Si avvicinò al fratello inspirò a fondo concentrato. Si prese qualche attimo per decidere qualche attimo per decidere quale bastoncino prendere. Sentivo l'ansia crescere. Deglutii. La tensione nella stanza era palpabile.  Prese lo stuzzicadenti al centro che si rivelò quello lungo. Sorrise vittorioso e esultando come se avesse appena segnato un rigore giocando a calcio. Iniziò anche a ancheggiare improvvisando un balletto. 

Io e Dean lo guardammo non sapendo cosa dire alla scena grottesca.

-Beh, micetta mia. Avrei l'onore di dormire nella mio letto. Non eccitarti troppo.- Mi disse malizioso Dean facendomi l'occhiolino. Alzai gli occhi al cielo disgustata. Ero attratta dal lui, ma non ero ancora disperata a tal punto da buttarmi tra le sue braccia. Ci incamminammo verso la sua camera sentendo un forte bisogno di dormire. 

Augurai la buonanotte a Sam che ci fissava divertito da lontano.

I will find you ~Dean Winchester~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora