Capitolo 30

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Ero sola in cucina, stavo affettando una cipolla per preparare un ottimo sugo per pranzo. Quel giorno avevo deciso di preparare un pasto coi fiocchi per i due ragazzoni con cui condividevo la casa. In sottofondo sentivo il telegiornale trasmesso dalla televisione, l'avevo lasciata accesa per tenermi compagnia. Dalla cucina riuscivo a ben vederla, poiché le due zone erano costituite da un unico ambiente. 

Sam era seduto sul divano con in grembo il suo computer, lo sentivo digitare chissà che cosa concentrato, sembrava essere piombato in un mondo tutto suo. La porta d'ingresso si aprì con un tonfo, Dean entrò nella stanza in maglietta e pantaloncini accaldato, era appena rientrato dalla sua "corsetta" giornaliera. Scompigliò i capelli di suo fratello in segno di saluto, quest'ultimo lo fulminò con lo sguardo infastidito. Ignorando l'occhiate di Sam, il ragazzo mi si avvicinò, mi prese da un fianco baciandomi sulla tempia.

Negli ultimi giorni, anzi notti eravamo arrivati ad una sorta di tacito accordo, a letto ci scambiavamo effusioni, quasi come due amanti; mentre di giorno io e lui ci comportavamo come se fossimo amici da una vita. Non avevamo ancora toccato l'argomento sul nostro rapporto, ma per il momento sembrava andare bene ad entrambi. 

Attualmente la nostra priorità era quella di cacciare e non farci uccidere dai demoni. 

Ero praticamente diventata una cacciatrice a tutti gli effetti, certo mi mancava l'esperienza, però grazie agli allenamenti estenuanti che Sam ogni giorno mi sottoponeva ero migliorata molto. 

Dean si versò un bicchiere d'acqua che bevve assetato. Mi si avvicinò con uno sguardo dispettoso tentando di abbracciarmi. Feci una smorfia disgustata.

-Dean, sei tutto sudato! Non abbracciarmi- dissi dimenandomi con un sorriso accennato in volto.

-Se vuoi ti mostro un altro modo per farti sudare oltre alla corsa...- insinuò malizioso. 

Alzai gli occhi al cielo. Misi le cipolle che avevo precedentemente tagliato a soffriggere.  -Mi basta già tuo fratello a farmi sudare, quindi no grazie.- risposi maliziosa facendogli l'occhiolino. Il ragazzo affianco a me boccheggiò in cerca di una frase da ribattere senza trovarla. 

La voce della giornalista in televisione attirò l'attenzione di me e dei fratelli Winchester.

-Sono passate settimane da quando le scie luminose hanno illuminato il cielo di Salem. Ma non è l'unica cosa strana avvenuta in questa cittadina. Il miliardario Eric Fox, proprietario della casa farmaceutica Fox si è spento all'età di 89 anni, lasciando tutta la famiglia in lutto. La cosa particolare è che nel suo testamento ha lasciato scritto che vuole essere sepolto con tutto il suo denaro, lasciando nulla ai suoi eredi. Vi terremo aggiornati sugli eventuali sviluppi. Linea allo studio.- 

-Gita ai parenti di Zio Paperone?- propose Dean dopo qualche attimo di silenzio. Io e Sam ci guardammo ed annuimmo pensierosi.

-Va bene. Andrete dopo pranzo. In tre saremmo troppo sospetti.- risposi con un sospiro. Continuai a dedicarmi al mio sugo con mille pensieri a frullarmi per la testa.


I ragazzi uscirono di casa dopo pranzo promettendomi che mi avrebbero tenuta aggiornata. 

Per impegnare il tempo mi sdraiai sul divano leggendo il libro che mio padre mi aveva donato. Poco dopo lo richiusi con uno sbuffo. 

Ormai lo conoscevo a memoria: i demoni potevano essere messi fuori gioco decapitandoli o arrecandogli delle ferite che per gli umani sarebbero risultati mortali; in base alla potenza del demone può variare le tempistiche di guarigione, si possono scacciare con un esorcismo e intrappolarli nel corpo umano con decapitazioni ecc.., ma c'è sempre il rischio che escano dal corpo della vittima; ed infine c'è la Daga Celeste.  

Aprii il computer digitando il nome di Eric Fox. Iniziai a leggere la sua biografia. A soli venticinque anni aveva fondato la sua casa farmaceutica, investendo sulla ricerca di malattie rare. Feci una faccia stupita da quello che lessi. Si sposò con Amelia la moglie che gli stette affianco per cinquantanni, finché non si spense a causa di un infarto. 

Meno di due settimane fa si è risposato con la sua ex governante. Dal precedente matrimonio ha avuto 3 figli. Scrutai le foto sorridenti della famiglia. Una foto scattata qualche girno fa mi colpì, una donna sulla cinquantina che intuii fosse la seconda moglie era venuta in foto in modo particolare, sembrava che avesse gli occhi bianchi.

Velocemente digitai il numero di telefono di Dean agitata. Rispose dopo pochi squilli.

-Keira. Che succede?- mi chiese con un tono leggermente preoccupato. 

-La seconda moglie, ho trovato su internet una foto che sembra che abbia gli occhi bianchi. Lei e il Signor Fox si sono sposati solo due settimane fa, non ti sembra strano?- dissi di getto. Per qualche attimo non sentii nulla dall'altro lato. Chiamai il nome del ragazzo per accettarmi che non fosse caduta la linea.

-Ricevuto.- mi rispose sbrigativo.

-Fate attenzione.- dissi prima di riagganciare. Mi morsi il labbro nervosa, prima di uscire non avevano preso la Daga, lasciandola nascosta sotto alla mattonella della camera di me e Dean dentro allo scrigno recuperato in chiesa. 

Iniziai a camminare da una parte all'altra della stanza nervosa. Ogni tanto provavo a chiamare i ragazzi, ma entrambi i telefoni erano staccati. Presa dalla preoccupazione e borbottando un'imprecazione, molto colorita recuperai l'arma dirigendomi verso la casa dei Fox. 

Arrivata davanti alla villa fissai dubbiosa il cancello ricco di ghirigori con una F incisa in corsivo dorata. Non avendo studiato un piano, citofonai. Una voce rispose. 

-Scusate. Mi si è rotta la macchina e non ho il cellulare, potrei chiamare un carroattrezzi?- domandai fingendomi preoccupata. 

Dopo pochi attimi il cancello s'aprì. Proseguii per il viale a piedi stringendomi nel mio giacchetto in pelle, il sole stava tramontando e si era appena alzato un venticello gelido. Ad accogliermi sulla soglia mi attendeva un uomo in divisa, si presentò come il maggiordomo e mi mostrò dove fosse il telefono. Lo ringraziai guardandomi con circospetto, non ero mai stata in una casa così lussuosa e intuii dai numerosi trofei esposti alle pareti che il Signor Fox in vita fosse stato un cacciatore. Finsi di fare la chiamata, una volta terminata chiesi dove fosse il bagno, l'uomo me lo indico dicendomi che fosse in fondo a destra. 

Per quale motivo tutti i bagni erano sempre in fondo a destra?Mi domandai.

Il maggiordomo mi teneva d'occhio fissandomi con insistenza senza distogliere lo sguardo.

Mi incamminai verso il bagno, appena svoltai l'angolo mi appiattii contro il muro scrutando l'uomo. Cercando di non fare il minimo rumore gli arrivai alle spalle piantandogli la daga al cuore. Il suo corpo s'illuminò per poi cadere a terra carbonizzato. 

-Fuori uno. Avanti il prossimo.- sussurrai stringendo su una mano l'arma insanguinata.

I will find you ~Dean Winchester~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora