Capitolo 24

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Ero nell'ospedale abbandonato, dove i demoni mi avevano portato assieme elle altre ragazze. Ero sola. Tutto era buio. Iniziai a vagare  tra i corridoi in cerca di un'uscita. Un rumore di catene mi fece paralizzare, lentamente mi voltai alle mie spalle cercando di capire da dove provenisse il suono. Non c'era nulla. Una voce maschile iniziò a sussurrare il mio nome rimbombando tra i corridoi.-Keira. Keira. Keira.- 

Sussultai spaventata. Una folata di vento mi scompigliò i capelli. Sentii una presenza alle mie spalle. Mi voltai di scatto. Ma il corridoio continuava a rimanere vuoto avvolto nell'ombra. Ero terrorizzata. Mi rivoltai cercando di riprendere a camminare, ma sbattei contro qualcuno. Era una delle ragazze che era stata sacrificata, soffocai un urlo alla vista della sua gola sgozzata, il suo sangue sgorgava dalla ferita macchiando il pavimento. Mi puntò un dito contro iniziando a gridare:

-Saresti dovuta morire con noi! Ci avevi promesso che ci avresti portato fuori! Bugiarda! BUGIARDA!- con un urlo disumano mi spinse e caddi nel vuoto. 

Mi ritrovai su una vecchia poltrona con le mani e  le caviglie legate con delle cinghie. Un faro mi puntava sul viso accecandomi, strinsi gli occhi infastidita. Il resto della camera era al buio. Mi dimenai cercando di liberarmi. Una risata mi fece paralizzare. Sentii un applauso. Mi gelai sul posto.

-Sono proprio curioso di vedere cosa riesci a fare stupida umana.- commentò un uomo uscendo dall'ombra. Mi bloccai quando riconobbi Valentine difronte a me. Nel suo abito elegante si stava godendo la scena.

-Ti è piaciuto lo spettacolo dell'altra volta? Non puoi immaginare quanto sia stato piacevole infilare la mia lama nella gola di quelle ragazze. Paradisiaco- commentò estasiato.

-Liberami!- gridai dimenandomi.

-No. Stupida umana. Questo è solo l'inizio dei giochi.- si allontanò da me confondendosi nel buio. Gridai in cerca di aiuto.

-Amore mio. Basta dimenarsi.- mi sussurrò una voce accarezzandomi una guancia. Mi scostai trovandomi a pochi centimetri da me, Damian. Sgranai gli occhi impaurita quando lo vidi con gli occhi completamente neri.

-Ti sono mancato?- chiese sarcastico. In mano aveva un pugnale affilato, la lama scintillò e con un balzo mi saltò addosso pugnalandomi al cuore. Gridai inorridita.

-Keira! E' tutto finito, era solo un incubo.- Tentò di rassicurarmi Dean stringendomi tra le sue braccia. Mi strinsi a in cerca di conforto, avevo il fiatone e il cuore in gola. Singhiozzai. Il ragazzo mi cullò tra le braccia stringendomi a se, iniziò a sussurrarmi frasi di conforto.

Rimanemmo in quella posizione  fino a quando mi tranquillizzai. Mi scostai da lui con delicatezza.

-Grazie.- gli sussurrai. Arrossii dall'intensità in cui mi stava fissando, i raggi della luna filtravano dalla finestra lasciando la camera nella penombra. Gli occhi di Dean sembravano brillare di luce propria. Mi accarezzò delicatamente un guancia, avvicinandosi al mio viso. Lo fissai incantata dal suo sguardo magnetico. Le nostre labbra si sfiorarono delicatamente. Quel semplice contatto mi fece provare una morsa allo stomaco. 

Ricambiai il bacio, godendomi il contatto. Dopo un po' cessò il contatto per sussurrarmi sulle labbra. -Sei bellissima.- 

Sorrisi imbarazzata al complimento. Dandogli un delicato bacio a stampo. -Forse sarebbe meglio dormire.- gli consigliai. Sorrise dandomi ragione. 

Mi addormentai tra le sue forti braccia lasciandomi inebriare del suo dolce profumo confortante.


Un urlo allegro mi fece svegliare. Dallo spavento caddi dal letto. Mugugnai dolorante massaggiandomi il fondo schiena. L'altro lato del letto era vuoto, intuii che Dean quella mattina si era alzato prima di me. 

"Il buongiorno si vede dal mattino" pensai sarcastica.

Presi le mie cose per farmi una bella doccia bollente. Barcollando iniziai a incamminarmi verso il bagno massaggiandomi una chiappa dolorante. 

Stavo per aprire la porta, quando si aprì con uno scatto. Il mio viso si scontrò contro un petto scolpito, avvampai alla vista. Dean ridacchiò, alzai lo sguardo incontrando il suo verde intenso. Deglutii sentendo caldo ovunque.

-Dovrei far la doccia.- borbottai veloce cercando di darmi un contegno. 

Non era colpa mia se Dean era bello da mozzare il fiato.

Non gli diedi tempo di replicare che mi chiusi subito in  bagno. 

Mi godetti a lungo la doccia calda cercando di alleviare la tensione e dar sollievo ai muscoli indolenziti. Uscita mi avvolsi in un asciugamano attorno al corpo, iniziai ad asciugarmi i  capelli cercando di dargli una forma. Dopo essermi cambiata, raggiunsi i ragazzi in cucina. Entrambi i fratelli mi attendevano lì. Salutai i Winchester notando che entrambi indossassero una tuta. Mi sedetti sullo sgabello affianco a Dean, eravamo tutti e tre riuniti attorno alla penisola della cucina.

-Buongiorno ragazzi. Novità?- domandai allegra.

-Si! Questa mattina dopo essere andato a correre.- iniziò a parlare Sam.

-Tarzan. Alla mattina corri?- domandai stupita interrompendolo. Mi fulminò con lo sguardo, continuando la sua spiegazione.

-Dicevo, dopo essere andato a correre, sono rientrato...- 

Dean con voce sbuffando lo interruppe. -Sammy. Arriva al punto.- 

-Sono delle coordinate, contenti?- sbuffò il moro alzando gli occhi al cielo. Mi alzai di scatto allargando le braccia.

-Cosa stiamo aspettando? Andiamoci subito!- corsi in camera a cambiarmi. I fratelli mi imitarono. Mi stavo allacciando i pantaloni quando Dean entrò nella nostra camera, appena mi vide si coprì con una mano gli occhi. 

-Non ho visto nulla.- disse con un sorriso malizioso stampato in volto. Sistemai il pugnale che lui mi aveva regalato nello stivaletto, lanciandogli uno sguardo divertita.

-Guarda pure, tanto sono ben vestita.- dissi tranquilla sistemandomi i capelli davanti allo specchio.

-Caspita, sarei dovuto entrare qualche minuto prima.- borbottò fingendosi amareggiato.

-Cretino.- ridacchiai.

Una volta pronti tutti e tre salimmo in auto con Dean al volante. Partimmo seguendo le coordinate. Decifrando i numeri, Sam era venuto a scoprire che il luogo era appena fuori città, in una vecchia chiesetta abbandonata, nascosta da un folto bosco che la circondava. Mi ero portata anche il libro, sperando che in qualche modo ci potesse aiutare. 

-Siamo arrivati.- esclamò Dean spegnendo il motore. 

Guardai fuori dal finestrino curiosa. Ero pronta per la "caccia al tesoro" che ci attendeva.

I will find you ~Dean Winchester~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora