Capitolo 31

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Perlustrai tutta la casa abbattendo con la daga Celeste tutti demoni che trovavano, quel giorno probabilmente ero stata baciata dalla fortuna, perché ogni uomo o donna dagli occhi neri che incontrai riuscii a metterli tutti fuori gioco abbastanza velocemente. Arrivai in cucina notando che sul fuoco s'erano delle grosse pentole che stavano bollendo qualcosa. Sentii dei lamenti sommessi, avanzai aprendo la dispensa. Davanti a me trovai i fratelli Winchester legati e imbavagliati che mi fissavano confusi con gli occhi lucidi, sembravano sotto effetto di qualcosa. Gli liberai subito da tutte le corde. Dean fu il primo a parlare con voce impastata.

-Cosa ci fai qui? Dovevi essere a casa.- borbottò massaggiandosi i polsi. Barcollò.

-Sono arrivati i soccorsi, zucconi. Vi hanno drogato?- domandai notando i loro movimenti goffi e barcollanti. Sam annuì con foga.

-Ci hanno dato dei sedativi molto pesanti nel tè.- disse appoggiandosi ad una parete con la mano. Uscimmo dalla dispensa decisi di andarcene via di qui il prima possibile. Fortunatamente i ragazzi piano piano si stavano riprendendo. Stavamo proseguendo per un corridoio cercando di essere più furtivi possibile. 

Ci trovammo davanti a un salotto con un grosso caminetto e un tappeto d'orso sotto di esso. In un angolo c'erano delle persone legate ed intuii fossero i parenti di Fox. Davanti al magnifico camino, c'era una donna che fissava il fuoco con sguardo annoiato. La riconobbi  come la seconda moglie del defunto.

-Bocconcini, vi stavo aspettando. Prego accomodatevi.- disse con voce sensuale. Delle sedie fluttuanti si avvicinarono a noi. Obbedimmo tesi cercando di capire cosa volesse.

-Stiamo aspettando un ospite, speciale.- ci informò sistemandosi la gonna al ginocchio che portava. Lancia uno sguardo ai fratelli preoccupata. L'ospite non tardò ad arrivare.

-Avarizia. Sei sempre più bella.- esclamò una voce. Mi paralizzai vedendo Valentine entrare con il suo completo elegante in scena. I due si salutarono con due baci come se fossero amici di vecchia data.

-Tuo fratello, non c'è?- chiese.

-No. La fidanzata l'ha mollato, è un po' giù di morale. Sarà con qualche demone a divertirsi.- spiegò brevemente, lanciandomi un breve sguardo. Cosa c'entravo io? 

-Peccato. Mi avrebbe fatto piacere vedere il suo bel faccino.- commento leccandosi le labbra. Mi veniva da vomitare a furia di ascoltare i loro discorsi.

-Torniamo a noi. Ti va un bicchiere di vino?- domandò da vera padrona di casa. Valentine annuì ammiccando. Da una porta entrarono due demoni che servirono i due con un sacco di riverenze. Sbuffai annoiata. Velentine mi lanciò uno sguardo divertito.

-Qualche problema, zuccherino? Non vi state divertendo?- domandò sarcastico.

-Preferirei passare il tempo in altri modi...- risposi con un sorriso falso.

-Tipo uccidendovi.- continuò Dean al mio posto. Gli lancia un'occhiata d'intesa.

-Ragazzi. Non trovate buffo il fatto che Avarizia stia offrendo qualcosa a Valentine. Non mi sembravi così attaccata alle TUE cose...- commentò Sam. Tutti e tre sorridemmo angelici sfidandoli. Io e il fratello maggiore intuimmo subito il piano del ragazzo. Avarizia serrò la mascella furiosa. 

Dean sorrise beffardo. -Toglimi una curiosità. Una del tuo rango, cosa ci guadagna a spendere o offrire i suoi servizi al belloccio affianco a te?- 

Valentine fulminò con lo sguardo il ragazzo intuendo a che gioco stessimo giocando. Gli occhi di Avarizia iniziarono a mutare in bianco, le stavamo facendo perdere il controllo. Le pareti iniziarono a tremare in un boato. 

-Non ascoltare questi ragazzini. Stanno mentendo.- tentò Valentine di convincerla nervoso.

-Nessuno di noi sta mentendo. Siamo solo curiosi, non è forse l'uomo curioso di natura?- dissi. Avarizia esplose con un urlo gettandosi su di noi. Agguantò per il collo Dean, affianco a me, iniziando a soffocarlo. Gli ringhiò contro degli insulti.

Sfilai la Daga Celeste dal fodero piantandola in testa al demone, che barcollò a terra gridando di dolore per morire sotto i nostri occhi incenerita. Ripresi il coltello che blillò luminoso, notai che più lo usavo e più diventava forte. Sorrisi stringendo l'arma. Valentine fissò la lama stupito.

-Ecco la Daga. Mi avete mentito mascalzoni. Credo che sia arrivato il momento di andare, buona serata.- disse tentando di darsela a gambe. Dean mi fece un cenno della testa, gli passai l'arma. Subito dopo la lanciò contro Velentine, che riuscì a schivarlo per un pelo. Infatti la l'arma s'impiantò contro la pareto dove prima il demone aveva la testa, prima che sparisse sotto i nostri occhi. Feci un fischio di apprezzamento.

-Non male.- commentò Sam dando una pacca sulla spalla al fratello. Andai a recuperare l'arma, mentre i ragazzi si occuparono di liberare la famiglia che ci guardava scioccata. Li aiutammo ad alzarsi e li facemmo accomodare sui divanetti. I fratelli raccontarono velocemente l'esistenza dei demoni e che le persone che erano state vittime non erano più loro e che purtroppo non c'erano più. I famigliari del Signor Fox ci ascoltava annuendo in lacrime cercando di metabolizzare, ci promisero che non avrebbero aperto bocca con nessuno sulla vicenda appena venuta. 

Quando arrivarono i soccorsi spiegammo che la seconda moglie di Fox era impazzita e presa da una furia omicida aveva ucciso alcune persone. Io e i ragazzi rimanemmo a distanza dalla scena confondendoci tra le persone che si avvicinavano curiose cercando di capire cosa stesse accadendo. Prima di andarcene, la maggiore tra i figli di Fox, una donna sulla cinquantina di bell'aspetto si avvicinò a noi, per l'esattezza a Sam che la fissava in imbarazzo. La donna gli appoggiò una mano sul petto e sussurrandogli sensuale un "chiamami" gli lasciò un bigliettino in tasca. Il ragazzo borbottò qualcosa che non riuscimmo a capire. Io e Dean affianco a lui ci godevamo la scena cercando di trattenerci dalle risate. Quando la signora si allontonò scoppiammo a ridere. 

-Tarzan. Sei un rubacuori!- gli dissi ammiccando prendendolo sotto braccio. Il ragazzo stringeva tra le dita il bigliettino senza parole. 

-Io.. io..- provò a ribattere,ma il fratello maggiore lo interruppe.

-E' un ottima opportunità. Potrebbe insegnarti un sacco di cose utile, con la sua esperienza.- 

-Occhio che le panterone, lasciano i graffi .- continuai prendendolo in giro. 

Il ragazzo si portò una mano tra i capelli frustrato.

-Ragazzi, non mi siete di aiuto.- esclamò esasperato, accennando però un sorriso.

-Non è colpa mia, se le fai impazzire tutte.- dissi divertita dalla situazione. In risposta alzò gli occhi al cielo sbuffando.


Vi chiedo scusa per il ritardo, ma sono presa da alcuni esami universitari.

Un saluto,

yfets_


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 09, 2020 ⏰

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