Capitolo 16

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Ero al lato opposto della strada, seduta ad un tavolino esterno di un piccolo bar di fronte al Black Bar. Tenevo sott'occhio i fratelli Winchester che stavano parlando con dei poliziotti sulle sparizioni avvenute durante la notte. Sorseggiai la mia tazza di tè senza staccare gli occhi dalla scena. Dopo aver appreso la notizia io e i ragazzi avevamo deciso ci andare subito a capire cosa stesse accadendo. 

-Signorina.- una voce mi fece distogliere lo sguardo. Il cameriere mi si era appena avvicinato appoggiando sul tavolo un dolcetto con un'invitante fragola posta su una crema dall'aria deliziosa.

-Non ho ordinato nulla- spiegai confusa. Il ragazzo mi sorrise cortese.

-Glielo offre quell'uomo laggiù- mi indicò con un cenno del capo dietro a sé. Mi sporsi leggermente per vedere chi fosse. L'uomo che mi aveva offerto il dolcetto era un uomo sulla quarantina. Un bell'uomo con penetranti occhi scuri che mi fissavano famelici, mi sorrise malizioso. Era tanto bello quanto letale, aveva un'aurea pericolosa, riuscivo a percepirla a tavolini di distanza. Era vestito con un completo elegante, probabilmente fatto su misura. Alzo la sua tazza di caffè brindando nella mia direzione. Forzai un sorriso, diedi un piccolo morso al dolce incerta. Lanciai uno sguardo oltre alla strada guardando a che punto fossero i Winchester . I poliziotti stavano andando via liberando l'area. Finii la mia bevanda, scottandomi la lingua. Mi alzai velocemente per raggiungerli, raccolsi la borsa accertandomi che il libro fosse al suo posto. Non avevo ancora trovato il posto giusto per nasconderlo, così avevo momentaneamente deciso di tenermelo sempre con me, coprendolo con una copertina di un romanzo rosa di uguale misura. Passai affianco all'uomo dall'aria affascinante prima di attraversare la strada. Lui mi fissò intensamente seguendomi con lo sguardo divertito da non so che cosa. Mi affrettai ad attraversare la strada.

-Ragazzi, avete scoperto qualcosa?- domandai quando raggiunsi i fratelli. Sam negò con la testa sconsolato.

-No. Sono uscite da quella porta.- disse Dean indicando una porta che dava su un vicolo -E poi sono magicamente sparite, anzi per essere precisi dalle telecamere di sicurezza si vede che non sono mai uscite da questo vicolo.- fissai sbalordita il biondo. Tutto ciò non poteva avere senso, dovevano per forza essere passate da qualche parte, non potevano mica volare, no?

Entrai nel vicolo guardandomi attorno in cerca di indizi. Non trovai nulla di interessante, lungo di esso c'erano due bidoni, qualche cartaccia a terra e nient'altro, era un banale vicolo ceco, senza altre vie. 

-Forse è meglio andare, continueremo domani...- disse abbattuto Sam, si era legato i capelli in una coda bassa. Entrambi i ragazzi per l'indagine si erano messi in completo elegante per avere un'aria più "autoritaria e da gran fighi" citando Dean. 

Iniziammo a camminare per le vie della città in silenzio, ognuno di noi era immerso nei propri pensieri. Le due aggressioni, mio padre e le sue bugie, il libro, i demoni ed infine Damian e il suo "credo di amarti". Stavo vivendo un periodo molto stressante, ero stanca di tutta questa situazione. Rimpiansi la serenità delle settimane precedenti a tutti questi eventi. Lanciai uno sguardo ai due fratelli che mi camminavano affianco, uno per ogni lato. Ero grata di averli incontranti, perché oltre ad avermi salvato la vita, si erano mostrati molto gentili e simpatici nei miei confronti. Tra i problemi avevo incontrato loro due, in pochi giorni mi ero già affezionata a loro. 

-Secondo voi, le ragazze possono essere ancora vive?- domandai rompendo il silenzio. Dean mi lanciò uno sguardo incerto, ragionando sulla mia domanda. Incontrai il suo sguardo verde smeraldo che mi fece arrossire. Sam prese parola scrollando le spalle.

-Oltre le 36 ore, inizio ad avere dei forti dubbi. Generalmente i demoni rapiscono o per uccidere o per possedere.- 

Dopo aver udito quelle parole, mi richiusi nel mio silenzio. Sperai che fossero ancora vive e di poterle trovare in tempo. Invece il biondo era stranamente silenzioso, solitamente era sempre il primo a smorzare la tensione con una battuta squallida. 

-Ryan, tutto bene?- chiesi al ragazzo. Guardava di fronte a sé, si vedeva dal suo sguardo che era distratto da qualcosa. Mugugnò qualcosa di incomprensibili, scosse la testa come a cancellare dei pensieri.

-Va tutto bene. Stavo solo riflettendo su una cosa.- mi spiegò vago. 

-Va bene.- ribattei, avrei pagato per capire cosa passasse per la testa del ragazzo. Si morse il labbro inferiore concentrato, ebbi la sensazione che stesse per dire qualcosa, ma si bloccò.

-Keira. Da quanto conosci Damian?- mi domandò.

-Quattro mesi, perché?- dissi confusa dalla domanda. Dove voleva andare a parare?

Il ragazzo lanciò uno sguardo al fratello che sbuffò alzando gli occhi al cielo.

-Molto bene. Ha mai avuto atteggiamenti strani?- continuò con l'interrogatorio.

-In che senso?- mi bloccai per la strada, i fratelli mi imitarono.

-Ha mai parlato lingue strane?- negai con la testa- Ha mai cambiato colore degli occhi oppure ha mai avuto un cattivo rapporto con il sale?- aggrottai le sopracciglia alle sue domande guardandolo stranita.

-Ma che domande mi fai? No, con il sale non ci ho mai fatto caso. Non starai mica insinuando che sia un demone!- sbottai scocciata. Sam mi guardò rammaricato, ma rimase in silenzio.

-Non ho detto questo. Oggi chi ha tolto il sale?- continuò. I suoi meravigliosi occhi verdi mi scrutavano in attesa di risposta.

-Io.- risposi con uno sbuffo.

-Ottimo.- affermò per riprendere poi a camminare. Ignorando le mie richieste di spiegazioni.

-Non farci caso. Vuole solo proteggerti, è fatto così. Teme che possa accadere qualcosa di brutto alle persone a cui tiene. Non si fida di Damian, tutto lì. - mi consolò Sam, toccandomi una spalla. 

Dean non era mica geloso? Pensai dubbiosa.

-Comportamento molto normale- esclamai sarcastica.

 Dean si voltò nella nostra direzione.

-Ragazzi, mi è venuta fame. Vi va un panino?- propose interrompendo il silenzio che si era creato. Accettammo, il biondo smise di essere pensieroso e iniziò a raccontarci del panino più buono che avesse mai mangiato in tutta la sua vita. Era proprio strano quel ragazzo, riflettei ridacchiando per una sua battuta squallida. La tensione si era fortunatamente sciolta. Entrammo nella paninoteca ordinando tre panini super farciti accompagnati da tre birre ghiacciate. Con in sottofondo della musica pop trasmessa alla radio, ci prendemmo una pausa da tutte le vicende e i pericoli che ci stavano assillando nell'ultimo periodo, parlando come delle normali persone godendoci uno la compagnia dell'altro. 

I will find you ~Dean Winchester~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora