Colpa del feeling

596 34 0
                                    

E subito tornai in palestra.

Lì trovai il coach; Oikawa; Watari, il libero e Kindaichi che era entrato con me.

"Oh Ryn, sei arrivata" mi si avvicinò l'allenatore.

"Si, potrei farle qualche domanda?" chiesi, volevo sapere giusto l'essenziale.

Ci riavvicinammo al gruppo ed iniziai a chiedere.

"Per prima cosa vorrei chiederle come intende farmi entrare in campo, devo nascondere i capelli, non crede?" chiesi.

"Si, dopo l'allenamento  infatti ti darò l'indirizzo di un parrucchiere, ho già ordinato una parrucca, devi solo ritirarla"

Perfetto.

"Seconda cosa. Lei filma le partite per caso?" chiesi.

"Certo, dovrei avere qualche registrazione" affermò ragionando.

"Mi servirebbe la registrazione di tutte le partite giocate con la Karasuno, comprese eventuali amichevoli" spiegai.

L'uomo annuì.

"La ringrazio" sorrisi.

"Ora la voglio io una cosa da te però" detto così faceva paura.

Mi immobbilizzai.

"Oikawa!" mi rilassai.

Sembrava un po' sospetta la frase di prima.

Il ragazzo arrivò un po' scocciato.

"Mi dica coach" sbuffò guardandomi.

'Neanche a me stai molto simpatico, ma calmati'.

"Sarai la sua ombra" mi indicò.

"Cosa?!" urlammò all'unisono.

"Sei stata te a dire che dovete avere feeling" alzò le mani l'uomo.

"Ma non sapevo che fosse lui il grande alzatore di cui mi parlava" borbottai.

"Non mi interessa, starete appiccicati, e se vengo a scoprire che non è così prenderò seri provvedimenti" ci avvertì.

"Mitico..." sbuffai.

"Sono entusiasta quanto te cara" alzò gli occhi al cielo.

Sbuffai ed iniziammo ad allenarci.

-*-*-

Una volta finito l'allenamento mi sdraiai completamente a terra.

Distesi i muscoli leggermente.

Alla fine non avevamo fatto la parte di gioco. Avevamo solo lavorato tecnicamente.

"Ryn, ecco le registrazioni" mi porse un sacchetto l'uomo, che ringraziai.

 "Allora quando vediamo le cassette?" si avvicinò Oikawa.

"Oh, sarai il primo a saperlo giuro" dissi annoiata.

"Hai sentito il coach, no?" ghignò.

"Accidenti a te" assottigliai gli occhi fino a ridurli a due fessure.

"Allora? Dove e quando" ridacchiò il castano.

Non ricevette risposta.

"Da me stasera?" chiese.

Mai sarei andata a casa sua da sola. Non lo conoscevo e sembrava non solo un cretino, ma anche un don giovanni.

"No, da me domani sera" affermai.

"Mhhh..." non sembrava convinto.

"Va bene, ma porto Iwa-chan"

Fatemi capire... Mi aveva preso per una stupratrice? Aveva veramente paura?!

Insomma non sarebbe dovuto essere il contrario?

"Fai come vuoi" sospirai disperato.

Ero tranquilla poiché l'indomani sarebbe stato sabato e i miei non lavoravano fino a tardi e tornavano a casa per cena, quindi non sarei stata da sola in casa con loro due.

Il coach mi diede l'indirizzo del parrucchiere e mi incamminai seguita dal ragazzo.

Preferiva camminare dietro di me non so per quale strano motivo.

Sbuffai sonoramente.

"Ti annoi?" chiese ridacchiando.

"Mi chiedo solo come funzionerà se non abbiamo un minimo di conversazione" spiegai.

"Che carina che sei, vuoi conoscermi meglio" ridacchiò.

"Fai come se non avessi detto nulla" mi alterai.

"D'accordo facciamo così, puoi farmi tre domande a tua scelta a cui io dovrò rispondere per forza" mi inventai poi.

Non che mi interessasse che sapesse qualcosa su di me, mi interessava solo la veloce.

"D'accordo..." ragionò il castano.

Aspettai le richieste con un pizzico di curiosità.

"Prima domanda" annunciò.

Mi preparai psicologicamente.

"Puoi veramente imitare tutto ciò che vedi? Come fai?" chiese.

"Si, posso. Basta rivedere i passi effettuati dal giocatore e i gesti eseguiti dalle braccia e poi mettere insieme il tutto. È diventata una cosa meccanica e fin troppo facile per me" risposi.

"Vorrei farti notare che mi hai fatto due domande, perciò te ne rimane una" feci notare, il ragazzo spalancò la bocca.

"Non vale così!" mi indicò con un'aria da vittima.

Risi in risposta e lui sbuffò.

"D'accordo ti faccio l'ultima. Chi è che ti ha dato tutte quelle informazioni su di me?" chiese curioso.

"Il mio migliore amico. A quanto pare ti conosce bene" ridacchiai pensando al moro.

Tra presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora