Troppo normali

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Lì vidi i suoi occhi scuri. Erano imputati sulla sua decisione. Per lui ero forse una masochista?

"Voglio crescere, ampliare le mie tattiche e conoscenze di questo gioco. Quindi, oh Grande Re, che è così bravo a sputare sentenze, le volevo far presente una cosa. Lei non ha mai vissuto le mie esperienze, non sa la forza, i problemi che ho dovuto impegnare e affrontare per arrivare fino a qui. Sentirmi praticamente dare della masochista dal primo che passa, francamente non mi fa entusiasmare. Detto ciò io torno a lavoro" Mi diressi verso il campo.

Nel più totale silenzio mi ritrovai a stringere i pugni per trattenere le lacrime.

C'erano volte in cui non capivo, non lo capivo proprio il comportamento delle persone. Non era affatto solidale. Spesso lasciavano indietro il più debole, altre come nei miei casi il più strano. Stava succedendo esattamente come l'altra volta.

*flashback*

"Basta allenarti o ti farai male sul serio Ryn" mi riprese il coach. Accettai di smettere, ma solo perchè si era fatta notte ormai.

Mi avviai verso lo spoiatoio dopo aver preso tutta la mia roba.

"Hai visto Ryn? Non ti sa un po'... strana?"

"A volte mette i brividi, soprattutto quando il coach la mette in campo"

"Già quando imitita gli avversari fa davvero paura"

"Ecco stanotte avrò gli incubi!"

"Accidenti dovrò guardare sotto al mio letto prima di dormire per stare più tranquilla!"

Dopo una forte risata si impossessò di tutto lo spoiatoio.

Passai la notte a piangere. Pensavo che la mia capacità potesse rivelarsi utile, non spaventosa.

Ci rimasi male ovviamente... tanto male, ma dopo un'attenta riflessione mi iniziai a chiedere 'E se fossero loro le deviate di mente?'

La partita dopo mi rifiutai di entrare in campo, quella dopo anche, quella dopo ancora.

Le vincemmo quelle partite per carità, ma per il rotto della cuffia.

"Ryn! Che ti succede?" mi chiesero un giorno le altre.

"Insomma perché ti rifiuti di entrare in campo?!"

Mi strillarono.

La mia risposta fu.

"Siete troppo normali" accompagnato da una smorfia.

Quando tornai a casa ripensai all'accaduto. Nonostante ciò il giorno dopo avremmo dovuto giocare la finale, vinta quella saremmo dovute andare ai nazionali.

Quando durante la finale il coach mi chiese di entrare mi sbrigai a farlo.

Iniziai ad imitare il più possibile, ma non l'avversario. Chi? Le mie 'compagne di squadra'.

Sembra brutto detto così, ma vinsi praticamente una partita da sola.

Non andai ai nazionali e la squadra perse al primo turno, dovettero così rinunciare al titolo di campionesse nazionali.

*Fine flashback*

Mi fermai e feci un respiro profondo. Iniziai a scaldarmi le gambe volevo farlo molto bene dato che non volevo incidenti.

"Ryn, tutto bene?" chiese Kindaichi avvicinandosi a me.

"Tutto alla perfezione" dissi tenendo lo sguardo basso, cercai di accennare comunque un sorriso anche se lui non poteva vedermi in volto.

Come se volessi convincere me stessa più che il ragazzo.

Cercai di distrarmi ricordando il tempo della veloce.

Mi ricordai che il piccoletto nell'arco di tre partite aveva eseguito due diverse veloci.

La prima era una veloce più spinta dove addirittura il centrale teneva gli occhi chiusi.

La seconda invece era una palla veloce, ma che si fermava e questo dava la possibilità al piccoletto di tenere gli occhi aperti.

Era una cosa che non avevo ancora pianificato, ma un'idea iniziò a balenarmi in testa dopo quella specie di riassunto.

Mi girai guardando il castano intento a palleggiare.

Probabilmente erano delle veloci normali leggermente velocizzate.

Sbuffai. Non volevo parlargli, ero arrabbiata con lui.

Però... volevo dirgli anche cosa mi era passato per la mente.

Accidenti ero così combattuta!

Fissai il vuoto, come ero solita fare quando iniziavo a ragionare troppo.

"Ryn!" mi chiamò qualcuno.

Mi girai e vidi Iwaizumi avvicinarsi a me.

"Hai un minuto?" mi chiese, in risposta annuii solamente e lo seguii fuori dalla palestra.

"Stai bene?" mi chiese con un tono gentile.

"Prima quell'idiota ha esagerato" affermò "Però lui è fatto così" continuò.

Tra presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora