Telefonata inattesa

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Erano passati tre giorni, per fortuna tutti si erano ricordati di seguire gli orari stabiliti e non ci furono problemi.

Era domenica sera, il giorno dopo saremmo partiti, avrei rivisto Kuroo e Kenma.

"Tutto bene?" chiese Oikawa vedendomi pensierosa.

Lo guardai e ripensando ai miei amici feci un piccolo sorriso.

"Certo, tutto alla grande" dissi.

Lui assottigliò gli occhi, guardandomi male.

"Perché sei così felice?" chiese mettendosi in posizione di difesa.

Come se stesse per affrontare un animale feroce.

"Idiota solo perché rivedrò i miei amici domani"

"Gattacci..." brontolò.

"Come hai detto? Io ti distruggo!" iniziai a rincorrerlo, ma lui ovviamente scappò.

"Iwa-chan, aiuto!" urlava.

"Vieni qua brutto scemo" dicevo io.

"Col cavolo tu mi sviti la testa" rispose il castano.

"Se preferisci te la fracasso" dissi.

"Svitala ti prego" continuò a correre.

Ad un tratto raggiunse Iwaizumi e si nascose dietro di lui.

"Iwa-chan..." si lamentò.

Il moro sbuffò per tutta la situazione venutasi a creare.

"Ryn..." sospirò il moro "Odio ammetterlo, ma ci serve tutta la prossima settimana" disse guardandomi.

Mi feci immediatamente seria, poi buttai la testa di lato come un gatto.

"Perché? Abbiamo Yahaba"

"Oikawa..." si rivolse a lui.

"Il suo ragionamento non fa un piega" affermò Iwaizumi guardando Oikawa.

"Ma Iwa-chan, io sono il vostro capitano!" affermò il castano piagnucolando.

"Ah, giusto. Ora provo a dirglielo" disse il moro sottovoce.

"Dice che è il nostro capitano" affermò.

"Pensa potresti diventarlo tu Iwaizumi" affermai.

"Inizio a pensare di stare dalla sua parte sai?" disse il moro a Oikawa.

Quest'ultimo fece una faccia di disaccordo.

"Dille che sono un senpai" affermò deciso.

"Sono decisamente dalla sua parte" affermò Oikawa.

"Ma... Iwa-chan!"

"In questo mento più che un senpai sembri più un moccioso di tre anni" affermò il moro.

"Ryn, però aspettiamo, potrebbe esserci utile in vista della prossima settimana" concluse.

"Dopo potrò ucciderlo?" chiesi indicando il castano.

"Ti aiuterò io stesso" affermò il moro per poi andarsene.

"Potete smetterla di parlare come se io non fossi qui?! E poi Iwa-chan... sei cattivo!"

Giurai quasi di aver visto una lacrima sulla guancia di Oikawa, eppure non potei fare a meno di ridere.

Forte anche.

"Cosa ridi?" disse imbronciato il castano stesso.

"Oh... nulla, nulla" ridacchiai ancora.

-*-*-

"Io vado a casa" affermai una volta finito di mettere a posto la palestra.

"Aspettami" disse Oikawa.

"Possibile che tu ci metta più di una donna a prepararti? E devi solo tornare a casa" intervenne Takahiro.

"Senza offesa" disse poi guardandomi.

"Nessuna offesa" risposi sorridendo e mettendo le mani avanti.

"Per forza non la offendi, non è una donna è una bambina" mi fece la linguaccia Oikawa.

"Tu non ci arrivi alla prossima settimana!" feci appena in tempo a finire la frase che il mio telefono si mise a suonare.

Tirai fuori l'oggetto dalla tasca e lessi il nome sul display.

In un nano secondo i miei capelli si drizzarono e probabilmente impallidii anche.

Risposi sotto gli occhi dei due ragazzi.

"Pronto?" chiesi con una faccia mogia.

La persona dall'altro capo del telefono iniziò a sbraitare, ciò mi fece allontanare il telefono dal mio povero orecchio.

Grazie a dio non ricevevo molte chiamate da lei.

Alzai lo sguardo in precedenza abbassato e potei notare gli occhi spalancati di Oikawa e Takahiro.

Accidenti...

"S-Si... domani" risposi titubante.

Mi diede una risposta che non volevo assolutamente sentire, non volevo tanto meno che succedesse.

"No! Ti prego non venire!" affermai preoccupata.

I due saltarono per via della mia voce che improvvisamente si alzò.

Senza controbattere chiuse la chiamata.

"Cavolo..." mi toccai la fronte.

"Non so chi fosse ma di certo era molto agitata" disse Takahiro.

"Oikawa io vado a casa, non fa nulla se per una volta torniamo separati, devo fare una chiamata urgente" dovevo fermarla.

Non poteva venire lì accidenti.

Corsi verso casa ignorando le lamentele del castano, che continuava a dirmi di fermarmi.

-*-*-

Corsi a perdifiato fino ad arrivare a casa mia.

"Ciao mamma, ciao papà" dissi correndo in camera.

"Ciao tesoro!" dissero in coro... come da copione.

Solo il sabato e la domenica ci parlavo e solo una volta tra l'altro, per dirgli che ero tornata a casa.
Proprio come in quel momento.

Loro non sapevano che domani sarei partita, tanto non si sarebbero accorti della mia assenza. Lì avrei chiamati  solo sabato pomeriggio per dirgli che sarei andata a dormire a casa di una mia 'nuova amica' e domenica mattina sarei tornata lì per poi tornare a casa dopo il loro ritorno.

Avrei solo dovuto cercare un posto dove stare per qualche oretta, ma a parte quello era tutto perfetto.

Loro non sapevano degli allenamenti, ne tanto meno di quello che stavo facendo.

Ad ogni modo, corsi in camera mia e accesi il portatile, chiamando di corsa Kuroo e Kenma, non tentai nenache di fermarla... tanto conoscendo la sua testardaggine non avrebbe funzionato.

"Ciao bimba" disse il moro rispondendo.

"Ciao Ryn" affermò invece il biondo facendo un sorrisetto.

'Ridi pure'.

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