Re o pedone?

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Chiesi il più gentilmente possibile.

"Oh, ti ringrazio Ryn" mi sorrise.

"Vieni con me te lo preparo immediatamente" affermai alzandomi in piedi.

"Io resto qui" affermò invece Oikawa.

"D'accordo, torniamo subito" lo informai.

Scendemmo di sotto in cucina e gli preparai un caffè.

"Mi sembra di capire che la Karasuno non ti piace" mi rivolsi al moro intento a sorseggiare la sua bevanda scura.

In risposta ridacchiò amaramente.

"La Karasuno è stata per molto la nostra rivale principale. Non scandalizzarti se Oikawa si arrabbierà nel caso in cui tu ci ripensassi"

"Io che c'entro però?" chiesi confusa.

"Non si arrabbierebbe con te, si la prenderebbe per via dell'occasione persa" rivelò il moro.

"Perché è così importante battere quella squadra per voi?" chiesi mettendomi seduta.

Il ragazzo sospirò pesantemente e posò la tazzina ormai vuota sul tavolo difronte a lui.

"I Corvi, i Gufi, i Gatti... sono solo alcuni esempi della squadra contro cui abbiamo perso" affermò.

Rimasi in silenzio.

"Non voglio dire che siamo deboli. Solo che tutte queste squadre hanno avuto dei miglioramenti... soprattutto i corvi" sospirò.

"Così noi siamo sembrati agli occhi di tutti solo un vecchio albero incapace di fare progressi. Anche se non sembra, Oikawa è quello rimasto più ferito dalla questione" spiegò.

"Capisco..." ero dispiaciuta.

"Il tuo talento ci potrebbe essere molto utile Ryn. Potrebbe aiutare Oikawa ad acquisire nuovamente fiducia in se stesso" aveva un'aria pensierosa.

"Battere Kageyama lo farebbe sicuramente tornare ad essere il Grande Re" continuò.

"Non lo è più?" chiesi.

"Da quando Tobio lo ha battuto no... o almeno non secondo lui" spiegò.

Mi venne da ridere.

"Ho promesso a Kenma e a Kuroo che avrei riflettuto sulla questione... vedere Kenma così preoccupato per me mi ha fatto pensare che forse era troppo pericoloso per me" rivelai.

"Ma anche senza aver osservato bene quella folle veloce ad occhi chiusi mi sentirei di farla" confessai.

"Non dire così solo perché ti ho parlato dei problemi personali di Oikawa" mi rispose il moro.

"Oikawa? Francamente non credevo fosse il tipo che si fa buttare giù così facilmente.
Non lo faccio per lui comunque. Semplicemente anche Kenma aveva capito..."

"Cosa?"

"Che avrei fatto comunque quella veloce. Non so che tipo sia Oikawa, ma non mi importa quante volte io o lui possiamo sbagliare. Quella giocata ci verrà" mi bruciavano gli occhi.

Era una sicurezza. Non aveva basi valide per esserlo. Eppure lo era. Ero sicura che ci sarebbe riuscita.

Senza dire nulla tornammo di sopra.

Aprimmo la porta non potemmo non notare la televisione accesa che trasmetteva le partite fatte contro la squadra di cui in questi giorni avevo sentito tanto parlare.

"Le dovrei guardare io però" dissi mettendo una mano in faccia a Oikawa per spostarlo.

"Gwe" emise un suono strano facendo inoltre una faccia buffa.

"Ehi! Piccoletta rispetta i più grandi!" si lamentò.

"Oikawa... vuoi battere Kageyama?" chiesi direttamente.

Lo vidi bloccarsi. Persino la sua espressione, che avevo trovato tanto divertente scomparve dal suo volto. Lasciò spazio ad un'espressione persa.

Sembrava avesse appena visto questo Kageyama.

"Oikawa... tutto bene?" chiesi guardandolo.

"Tooru..." lo richiamò il moro.

"Io credo... credo sia abbastanza ovvio" rispose tenendo lo sguardo basso.

"Battere il Grande Re... sarebbe magnifico no?" disse subito dopo.

Da quelli che mi aveva detto Kuroo, 'Grande Re' era il soprannome di Oikawa. Perché si stava screditando da solo? Credeva forse che ora che questo Kageyama l'aveva battuto fosse diventato lui il nuovo Grande Re?

"Pff... Re..." mi sedetti vicino a lui e presi carta e penna.

I due mi guardarono in modo strano.

"Che soprannome idiota" continuai lasciando interdetti i due.

"Re del campo... Re di questo, Re di quello" continuai mandando indietro la registrazione in modo che ricominciasse da capo.

"Non importa se sei un re o un pedone. A fine partita entrambi vengono rimessi nella stessa scatola" sbuffai per poi premere il tasto 'play' ed iniziare ad osservare quella benedetta veloce.

Tra presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora