La mia originalità

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Notai una leggera aria di sfida tra i due.

"Allora Watanabe, stai crescendo la tua erede?" chiese prendendosi beffe di lei.

"La sto plasmando, volerà da sola. Tra un po' non avrà più bisogno di me" disse.

L'uomo si mise seduto accanto a mia nonna.

"Che ci fai qui?"

"Ho sentito parlare di questa Ghiandaia Imitatrice, non che ci credessi troppo, ma d'altronde non credevo neanche nel piccoletto" rispose l'uomo.

"Chi ti ha pubblicizzato la Ghiandaia Imitatrice?" chiese mia nonna.

"L'allenatore Nekomata" ghignò.

"A dire la verità mi sa un nome un po' strano per un ragazzo" si mise una mano sul mento per riflettere.

"È solo un uccello come un altro. Avrebbe potuto essere uno dei tuoi stupidi corvi ed invece no. È solo più originale" rispose mia nonna.

Forse però mise un po' troppa acidità nel suo tono di voce.

"Originale?" rise l'uomo.

"Imitatare non è originale. Di solito sono pro a queste cose, ma sono contro a questa tua affermazione mia cara. Rubare qualcosa a qualcun'altro... non è originale"

Cosa?

Uno strano fuoco mi bruciò dentro.

Non... non ero originale? 

Dire che ero incazzata... non ero incazzata ero solo... fomentata.

Questo fuoco stava decisamente bruciando troppo.

"Imitare qualcuno credo non sia sportivo"

Infatti...

'Ma posso fare di peggio'

"Signore" lo chiamai.

"Mh?" si girò.

Il suo sorriso si spense non appena i suoi occhi finirono sui miei.

"Segue la femminile?" chiesi.

Mi guardò confuso.

"No" disse.

"Peccato, si informi e vedrà che la Ghiandaia Imitatrice... come la chiama lei... può fare molto di peggio" mi alzai.

"Ryn!" mi chiamò mia nonna.

Mi girai per guardarlo. Volevo vederlo in faccia.

"Ghiandaia Imitatrice non credo si addica più come nome" affermai.

"Era solo uno stupido nomignolo. Un po' come il Piccolo Gigante sa?"

"Che stai insinuando ragazzina" disse l'uomo con un'espressione accigliata in volto.

Più che una domanda sembrava una minaccia.

"Assolutamente nulla" dissi "Non voglio illuderla che io stia insinuando qualcosa, il mio era un chiaro riferimento" dissi.

Ci avevo messo un po' a capire chi fosse, ma poi mi ricorda che nonna una volta me ne parlò.

Lui aveva plasmato il Piccolo Gigante.

"Sa un po' come il lupo. Lo sai subito che vuole mangiarti" dissi.

"Brava Ryn!" disse mia nonna.

Uffa.

"Nonna mi rovini l'atmosfera!"

Mi feci subito dopo seria.

"Ma chi sei" chiese più a se stesso che a me.

"Quella che lei chiama Ghiandaia Imitatrice" dissi.

"Non puoi giocare in un campionato maschile" affermò.

"Ha paura che possa battere il piccoletto?" chiesi.

"Ha quanto ho capito l'ha formato lei" continuai.

Ma chi cazzo mi fermavaaaaa.

"Ragazzina... sfrutti giocate altrui per vincere, non ti fa capire qualcosa di te?"

"Mi sono ingegnata pur di entrare in campo e per rimanerci, sono solo stata condotta fin là dall'originalità, ma adesso ho altro in mente. Posso imparare giocate nuove in meno di un secondo, è vero e non lo nego, posso usarle contro lo stesso creatore delle giocate, è vero e non lo nego, ma non le ho solo copiate. Le ho modificate, ora sono originali, nessuno le ha mai viste. Sono nata originale, non morirò fotocopia"

"Sei pericolosa..." disse sottovoce.

"Non mi ha ancora visto giocare, aspetti il fischio della partita di dopo domani, ne riparleremo" dissi.

"Andiamo nonna" me ne andai seguita da mia nonna.

Sentii però il rumore di una pernacchia. 

'Accidenti nonna'

-*-*-

Ci ritrovammo sul prato fuori la palestra.

"Brava nipotina gliele hai cantate!" disse mia nonna.

"Sentivo come un fuoco..."

Sì fermò.

"Bruciarmi dentro..."

La vidi sorridere.

"Non avrei dovuto dirgli che gioco in una squadra maschile" dissi.

"Va bene cosi" disse mia nonna "Sei più fomentata" disse.

"Sentivi quel fuoco perché volevi avere il controllo della situazione"

Era vero, volevo solo dimostrargli chi ero.

"Brucia vero?"

La guardai.

"Sì..." mormorai.

Non era doloroso, era qualcosa di caldo e si stava espandendo nel mio petto in quel momento.

"Nipotina mia concentrati, devi ragionare ed usare la testa, ma allo stesso tempo lasciarti guidare dal tuo istinto"

"Che succederebbe se ci riuscissi?" chiesi curiosa.

"Vedresti"

Buttai la testa da un lato, non riuscivo a capire.

"Cosa vedrei?" chiesi titubante.

Iniziavo a dubitare di questa cosa.

"Vedresti il futuro e il presente"

...

"È impossibile... credo..."

"Credi male" disse.

"Mi dovresti conoscere abbastanza da sapere che posso far diventare possibile l'impossibile" disse successivamente.

"Ti ascolto..." non ero molto sicura, ma che avevo da perdere?

"Puoi vedere il futuro, con ciò intendo che sarai facilitata nel capire a chi l'avversario alzerà la palla e con un grande concentrazione anche a chi il tuo alzatore vorrà alzarla, o magari dove batterà l'avversario"

Ok... poteva essere utile.

"Come posso vedere il presente? Non ha senso..." ragionai.

"Dopo questo, sarai in grado di vedere ogni giocatore presente in campo, anche se alle tue spalle o fuori dal tuo campo visivo" mi spiegò.

Wow...

Tra presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora