Gran Premio di Singapore
19 settembre 2019
Beatriz era nervosa, non aveva il coraggio di avvicinarsi al box che aveva da lungo tempo ammirato da lontano. Cercò un luogo appartato dove potersi tranquillizzare ed evitare che Lewis, ormai uscito e poggiato allo stipite della porta, potesse vederla. Iniziò ad ammirarlo mentre era intento a pensare a un qualcosa che lei non riusciva a comprendere, sebbene quello fosse il suo lavoro. Nel corso di tutti quei mesi si era resa conto di quanto l'inglese fosse unico, incomprensibile, diverso dagli altri. Ed ella sentiva battere il suo cuore sempre di più quando lo vedeva o anche semplicemente pensava. Sospirando, riuscì a infondersi un po' di coraggio - anche se realmente poco- e, nascondendo le lettere nella borsetta nera che era solita indossare, si incamminò verso di lui. Egli si accorse di lei, troppo distratto per poterlo fare. Ciò, da un lato le parve una cosa positiva, perché le stava, inconsapevolmente, dando più tempo per metabolizzare la situazione, dall'altro sembrava quasi non fosse cambiato nulla da due mesi a quella parte. Beatriz cercò di camuffare il morso che ebbe allo stomaco e l'espressione delusa sul suo viso rimanendo il più impassibile possibile. Lewis le prestò attenzione solo quando se la ritrovò davanti, sorridendole sollevato, quasi avesse avuto il timore che non si sarebbe mai presentata. In un primo momento nessuno dei due parlò, lei troppo timida e lui assorto nelle sue considerazioni. Dopo molte immaginazioni, non poteva far altro se non constatare che fosse molto meglio di come l'aveva dipinta nella sua mente. La trovava bella e anche molto. Aveva un viso angelico, contornato da una chioma lunga castana, e due grandi occhi celesti che giungevano immediatamente alla vista. Era mulatta, proprio come lui, e ciò lo fece sorridere. Rimasero a lungo ad osservarsi, fino a quando lei non rivolse lo sguardo a un piccolo albero che si trovava nei pressi del box, nella speranza che quella situazione imbarazzante fosse sciolta da lui.
«Buongiorno babe». Lewis rimarcò quel soprannome, facendola arrossire, e dal suo sorrisetto, egli sembrò quasi soddisfatto della sua reazione.
«Buongiorno Lewis». Prese le lettere che aveva riposto con cura nella pochette e gliele consegnò, prestando attenzione che neppure gli angoli si rovinassero. Egli subito le afferrò e le guardò accuratamente, senza però leggerne il contenuto. Lo avrebbe fatto da solo. Sentendosi a disagio, ella cercò di voltare le spalle e andarsene, ma fu bloccata dalle parole di lui.
«Non mi hai ancora detto nulla». La giovane lo guardò confusa. «Il nome». Precisò, quasi in maniera ovvia.
«Giusto». Pose una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sempre più in imbarazzo. «Mi chiamo Beatriz Dalila».
«Spagnola, non è così?». Ella annuì. «Sei la sorella di Sainz immagino».
«Esatto». Sorrise e Lewis iniziò a contemplare il suo riso, stupendosi di quanto fosse bello. Beatriz non parlò, troppo il disagio dovuto allo sguardo incessante di lui sul suo corpo. Amava essere osservata da lui, ma si sentiva come studiata, esaminata e ciò le dava insicurezza. A salvarla da quella situazione fu il suo migliore amico, che si avvicinò a loro per poterle parlare. La salutò con il solito bacio sulla guancia, facendo infastidire, in questo modo, anche se involontariamente, il britannico, che non riusciva a spiegarsi questo improvviso suo cambio di comportamento.
«Devi venire Bea, anzi devi correre». Max cercò di contenere le risate ed ella non riuscii a comprendere ciò che stesse accadendo.
«Per quale motivo?». Domandò, curiosa di comprendere cosa lo avesse spinto ad accorrere così in fretta.
«Tuo fratello ha rifatto quella cosa». Capì e scosse la testa sconsolata, anche se cercava unicamente di nascondere il divertimento.
«Non dirmi che si è immerso nuovamente nella bacinella d'acqua fredda con la paperella». L'olandese scoppiò a ridere, iniziando a mantenersi la pancia con la mano e provando a riprendersi, anche se senza successo. Tutti i piloti si immergevano in una bacinella d'acqua congelata per abbassare la temperatura corporea e prepararsi a entrare nella monoposto, ma il moto in cui lo faceva Carlos era sempre più esilarante di quanto dovesse essere in realtà.
«Vorrei poterti accontentare, ma purtroppo lo ha fatto». Continuò a ridere e la pregò di seguirlo, nella speranza di poterla sottrarre allo sguardo dell'inglese che non gli sembrava affatto rassicurante. Dunque, ella lo salutò con un semplice gesto della mano e seguì l'amico nel box della McLaren, dove vide il fratello compiere quel rituale infantile, capace di divertire tutti i meccanici della scuderia, compreso Max che si era trovato di passaggio. Beatriz tentò di non ridere e per farlo dovette coprirsi il volto poggiandosi sul petto dell'amico, che la strinse a sé. Non era raro che i due si comportassero come se fossero più di semplici amici, sebbene non vi fosse nulla tra di loro. L'olandese aveva iniziato da un po' di tempo a guardarla con occhi diversi, ma aveva ben compreso che non avrebbe mai avuto possibilità con lei, per via del suo rivale britannico. Gli dava fastidio, terribilmente fastidio, non riusciva a sopportare l'idea che gli fosse sottratta una delle persone più importanti della sua vita e soprattutto non da un ragazzo che lei a malapena conosceva. L'aveva assecondata in tutti quei mesi perché era convinto che la cotta per lui sarebbe terminata ben presto e che quindi sarebbero ritornati a essere solamente loro due. Ma non era stato così. Aveva visto come si guardavano, sembrava quasi parlassero senza rivolgersi la parola, incrociando unicamente i loro sguardi. Anche in quel momento, che l'aveva stretta a lui fisicamente, poteva sentirla distante, perché il suo pensiero non era fisso sulla situazione che stavano vivendo, ma molto probabilmente su Lewis. Beatriz, dal canto suo, si malediceva per essersi mostrata fragile agli occhi indagatori del pilota e per essere rimasta in silenzio, quasi per paura che lui potesse criticarla. Sapeva non sarebbe riuscita a guardarlo senza arrossire e per questo motivo decise che sarebbe tornata alle classiche lettere, nella speranza che non fosse stato lui ad andare a cercarla. Ma neanche quella volta il fato si dimostrò essere dalla sua parte.
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Love Letters|| Lewis Hamilton [IN REVISIONE]
FanfictionBeatriz è una giovane ragazza, da un passato tortuoso e da un presente incerto. La sua passione per il Motorsport l'accompagna da quando era bambina e riesce a mantenerla viva anche grazie a suo fratello ed al suo migliore amico. La sua vita, fino a...