♤Chapter LI♤

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Gran Premio di Singapore

20-21 settembre 2019


Lewis sentì una morsa allo stomaco e decise di rientrare nella sua camera. Era deluso eppure non riusciva a spiegarsi il perché. Aveva paura che Beatriz scegliesse Max a lui. 

«Max, sai che ti voglio molto bene, ma non credo di provare nient'altro nei tuoi confronti. Mi dispiace, ma il mio cuore appartiene a un altro». Sapeva di essere stata molto cruda, ma voleva che il migliore amico non si illudesse. Egli sorrise amaro e se ne andò, rivolgendole unicamente uno sguardo sofferente. La giovane sperava, nonostante tutto, che la loro amicizia non fosse rovinata. Ritornò nella sua stanza e i due ragazzi subito si resero conto che fosse accaduto qualcosa di serio, ma lei non aveva intenzione di raccontare nulla. Cercarono di dissuaderla, poiché desideravano aiutarla, ma non ci riuscirono. I due la sentirono piangere, ma la lasciarono da sola, convinti che preferisse così. Non continuarono a giocare, si salutarono e Carlos andò a stendersi sul suo letto, senza riuscire a prendere sonno. Beatriz bussò, però, alla sua porta e chiese il permesso di entrare, che le fu concesso. Senza proferire parola, si stese accanto al fratello, nella speranza di tranquillizzarsi almeno un po'. Il silenzio assordante che si era creato nella camera, fu rotto dalla voce di lei.

«Sono così confusa». Appoggiò il capo sul petto di lui e quest'ultimo la strinse a sé, iniziando ad accarezzarle i capelli. «Max mi ha detto di provare un qualcosa per me, ma io sono interessata solamente a Lewis».
«Sapevo sarebbe arrivato questo momento». Sbuffò leggermente, quasi sperando che non fosse mai uscito in mezzo questo discorso. Ella lo guardò confusa. «Già sapevo piacessi a Max, me lo ha confessato qualche giorno fa e gli avevo fatto comprendere che tu avessi occhi per un altro, ma, sai com'è fatto, lui fa sempre di testa sua. D'altronde siete uguali. Capisco tu sia distrutta al solo pensiero di perdere il tuo più caro amico, ma devi anche pensare a te stessa e a ciò che ti rende felice». Ella annuì, ma sapeva sarebbe stato difficile preoccuparsi prima di sé e poi degli altri. Carlos, capendo che non avrebbe parlato ulteriormente, per cambiare argomento, le chiese cosa avesse fatto prima di quell'incontro. La giovane, sorridendo timidamente, affermò di aver parlato con Lewis, che si trovava nella camera accanto e gli raccontò tutto. Il fratello ascoltò silenziosamente e comprese quanto la sorella fosse innamorata del britannico. Trascorsero la nottata parlando, nonostante il giorno successivo lui fosse impegnato con le prove libere e le qualifiche.
Il mattino seguente Lewis si svegliò nervoso e non rivolse parola a nessuno, non ne aveva voglia. Vide Beatriz, ma volse lo sguardo in un'altra direzione, cercando di evitarla e di non essere notato da lei. Quest'ultima, però, che era fin troppo attenta, potette osservare un velo di delusione negli occhi di lui e si domandò cosa mai fosse accaduto, per renderlo così triste. Inizialmente non capì, ma dopo poco i tasselli iniziarono a comporre il puzzle e comprese che aveva assistito alla discussione della sera precedente. Avrebbe voluto dargli delle spiegazioni, ma Lewis le aveva già fatto capire, con i suoi modi, di non avere voglia di parlarle. Ma non poteva lasciar correre, quindi decise che lo avrebbe fatto dopo la sessione, quando la rabbia avesse iniziato a diminuire.
Per la prima volta lo aveva visto arrabbiato e demotivato e sapeva che una parte della colpa fosse anche sua. Non riusciva, però, a spiegarsi quella reazione da parte del britannico; non erano fidanzati e non si frequentavano, erano solamente dei semplici amici che si conoscevano da poco. Non riuscì a darsi una spiegazione, passeggiò a lungo nel Paddock assorta nei suoi pensieri, fino a quando non lo vide appoggiato allo stipite della porta del box Mercedes e si rese conto che quella fosse la sua occasione per potersi chiarire. Quando, però, ella si avvicinò, lui la vide e volse le spalle. Lo rincorse e ringraziò il cielo che quella mattina avesse deciso di indossare delle semplici scarpe da ginnastica. Afferrò il suo braccio e lui si voltò verso di lei.

«Lewis, per favore, ascoltami». Corrugò le sopracciglia e la guardò, cercando di non far trasparire alcun sentimento. Attese che iniziasse a parlare. «Non so cosa tu abbia visto o sentito ieri, ma tra me e Max non c'è assolutamente nulla, se non semplice amicizia. A me piaci tu e credevo che con le mie lettere lo avessi finalmente capito. Non riesco ad avere occhi se non per te, come devo fartelo comprendere? Non esiste una sola persona in questo mondo, che io conosca, capace di farmi sorridere senza fare assolutamente nulla o di farmi sentire le odiose farfalle nello stomaco, come se fossi una ragazzina di soli quindici anni. Non posso smettere di osservarti, perché sei fin troppo bello per non essere ammirato. Non posso smettere d'amarti, perché nonostante tutto mi rendi viva». 

Parlò tutto d'un fiato e una volta terminato, dovette respirare profondamente per riprendere tutto l'ossigeno sprecato. Lewis le si avvicinò e la guardò negli occhi, come a cercare una conferma nel suo sguardo. Non parlò e non si mosse, forse attendendo un movimento da parte di lei che lo bloccasse. Alternò la sua visuale dagli occhi alle labbra, fino a quando ridendo amaramente non emanò un semplice "Al diamine!". Pose dolcemente la sua mano sotto il mento di lei e chinò il suo volto, affinché potesse vederla meglio. Le rivolse un lieve sorriso, prima di avvicinare le sue labbra a quelle della ragazza e lasciarle un bacio, quasi impercettibile. Le loro labbra si sfiorarono per pochi istanti, quasi fosse un bacio di controllo, per essere sicuro che non avrebbe reagito male a quel suo gesto. Dal canto suo, Beatriz non ebbe molto a cui pensare, sapeva solo di avere in lei un fuoco ardente d'amore e non avrebbe mai voluto spegnerlo. Era la sensazione più bella che avesse mai provato, ma non ebbe neppure il tempo di realizzare che lui aveva già allontanato il volto dal suo. 

Love Letters|| Lewis Hamilton [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora