♤Chapter LXXIII♤

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《Diamine, non ricordavo che mi andasse così stretta.》 Blaterò Beatriz, allargando la tuta nella speranza che non fosse più aderente.
《Se vuoi posso prestartene una mia.》 Fece spallucce Max, che era seduto sul letto della camera d'albergo. 《Anche se ti sta bene.》
《Sicuro?》Domandò insicura, voltandosi a guardarlo.
《Ma certo.》Le sorrise. 《Ora andiamo, siamo in ritardo, ci staranno aspettando tutti!》
《Il re e la regina non sono mai in ritardo, sono gli altri ad essere in anticipo.》 Rise. 《Più o meno è questa la citazione.》
《Sapevo l'avresti detto.》 Scosse la testa divertito. Uscirono dall'hotel.《Tieni.》 Le passò le chiavi della sua vettura. Lo guardò confusa. 《Guiderai tu.》 Strabuzzò gli occhi.
《Ma tu ci tieni moltissimo alla tua Aston Martin! È già strano che tu me l'abbia fatta guidare una volta.》 Sorrise.
《La vita si vive una sola volta, quindi metti il tuo sedere sul sedile o cambierò presto idea.》 Ridendo, fece come le aveva detto. Scalò la marcia e partirono, sfrecciando per le strade di Sochi. Il locale che Max aveva prenotato non distava molto dall'albergo, dunque arrivarono presto. Uscirono dalla vettura e furono assaliti dai paparazzi. Balbettarono qualche imprecazione nelle loro lingue madri, per poi guardarsi e sorridere. In seguito ad un cenno della testa, si incamminarono verso l'interno, dove, per fortuna, non vi sarebbe stato alcun giornalista a fotografarli.
《Ce ne avete impiegato di tempo.》 Sorrise Carlos, quando si avvicinò ad accoglierli.
《Rimaneva davanti allo specchio a lamentarsi della sua tuta!》 Proferì Max, con un tono di voce abbastanza alto da far accorrere anche gli altri piloti.
《E tu non riuscivi a fissare due capelli in testa con la gelatina!》 Ribatté Beatriz, per poi scoppiare a ridere, coinvolgendo anche il migliore amico. 《Siamo completamente fuori.》
《Pensavo l'avessi capito da tempo.》Scosse la testa. 《A proposito, le chiavi?》 La ragazza gliele lanciò, sotto lo sguardo indagatore del fratello.
《Hai guidato?》 Domandò sbalordito.
《Ho guidato.》 Rispose lei. Le sorrise e l'abbracciò dolcemente, era fiero dei leggeri passi avanti che stava compiendo, significava che avrebbe, finalmente, messo una pietra sopra il suo tortuoso e doloroso passato. Quando si allontanò, gli altri piloti e meccanici, che nel frattempo erano andati da Max, giunsero ad abbracciare ed a rivolgere i propri auguri anche a lei. Ad un tratto, però, notò una persona che, in teoria, non ci sarebbe dovuta essere, ma che, essendo uno dei più cari amici di Max, era normale fosse stato invitato. 
《Martin!》Esclamò, per poi andare a salutarlo. 《Incredibile Max, l'hai preferito a tua sorella!》 Scherzò  ed il migliore amico fece spallucce, battendogli il cinque. Ella scosse la testa sconsolata e ripose la sua attenzione agli altri e specialmente a Lewis, che ne aveva approfittato per iniziare a parlare con Sebastian. Non capì bene di cosa, d'altronde il vociare degli altri le impediva di sentire. Ad un tratto si sentì sollevare sulle spalle di qualcuno e quando cercò di capire chi fosse vide spuntare la testa di Charles. Anche Max era appena stato sollevato da Pierre e Daniel, facendolo scoppiare a ridere. 
《Che ci faccio qua su?》Domandò a Charles, cercando di trattenersi dal ridere. 
《Non vorresti saperlo, fidati.》Rispose lui, sorridendo. Scosse la testa e decise di non controbattere.
《Bea non ti ricordavo così alta.》Esclamò Sebastian, facendo voltare anche Lewis, che iniziò a guardare la scena dinanzi a sé con un misto di confusione e fastidio. 
《Seb ti pagano per essere così simpatico?》 Continuò lei. Ad un tratto Charles iniziò a muoversi e lei fu costretta a stringersi a lui per evitare di cadere. 《Qualsiasi cosa tu stia per fare, inizia già a non piacermi.》
《Tu, almeno, sei in una posizione comoda.》Si lamentò Max, il quale, invece, si trovava in una posizione da vero equilibrista. Scoppiarono tutti a ridere, facendo ruotare gli occhi all'olandese. 《Chi ha organizzato questa cosa?》 Chiese. 《Perché farà i conti con me dopo.》Cercò di fare il serio, ma subito dopo sorrise. Ad un tratto entrambi furono gettati in un' enorme vasca di palline. 《Siete seri?》Esclamò, quando si alzò, aiutando Beatriz. 
《Sembrava un'idea carina.》Si giustificò Lando, facendo spallucce. La spagnola sorrise e lo rassicurò. 

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《È finalmente giunto il momento dei regali.》 Battè le mani Max, andando a sedersi su uno dei divanetti, seguito da Beatriz. 《Siccome noi abbiamo tre regali a testa da aprire da parte nostra, è meglio se iniziamo con il primo, non credi?》Domandò rivolgendosi alla ragazza. Ella annuì e, dopo aver afferrato il pacco, glielo passò e lui fece la stessa cosa. 
《Al mio tre apriamo.》 Sentenziò. 《1... 2... 3!》 Scartarono i due regali e Beatriz si ritrovò tra le mani la maglia del Barcellona, mentre Max quella dell' Ajax. 
《Abbiamo avuto la stessa idea, è incredibile.》Rise.
《Max sai, vero, che la userò per pulire i mobili?》Lo imitò.
《Guarda che questa non farà una fine migliore.》Alcuni dei piloti presenti domandarono loro perché si fossero fatti quel regalo, sapendo che fossero le squadre che più odiavano. Iniziarono a raccontare loro il motivo e continuarono, così, a scartare gli innumerevoli regali che avevano davanti. Giunse, così, il momento del terzo e più importante dono. 
《Questo è un paio di calzini, me lo sento.》Scherzò l'olandese, alla vista dell' enorme confezione che lei gli aveva posto sulle gambe. Beatriz, invece, aveva una piccolo pacco tra le mani. 《Andiamo?》Ella annuì ed entrambi aprirono la confezione contemporaneamente. Gli occhi di Max, allo spuntare del cucciolo, si illuminarono. Anche Beatriz, dal canto suo, era rimasta sbalordita dalla polaroid vintage che le aveva donato. Sapeva la desiderasse da molto. Si abbracciarono. 
La festa, dopo meno di un'ora, era ormai finita ed erano rimasti solamente loro due, Carlos e Lewis, che attendeva il momento giusto per dare a Beatriz i suoi regali. Non aveva voluto farlo dinanzi a tutti, credeva fosse un qualcosa di personale. Approfittò, dunque, del momento in cui la giovane era uscita dal locale per seguirla. 
《Dal?》Ella si voltò a guardarlo e gli sorrise.
《Dimmi Lew.》Rivolse il suo corpo verso di lui e, stringendosi nel suo giubbotto, attese che parlasse.
《Volevo darti i miei regali.》Le porse, inizialmente, la scatolina contenente la collana che le aveva comprato il giorno precedente. Ella la afferrò e dopo avergli rivolto un altro dolce sorriso, iniziò a scartarlo. Quando notò il pendente, lo guardò sbalordita. 《Spero ti piaccia, l'ho visto ed ho pensato a te.》Si grattò la testa imbarazzato.
《Lo adoro.》Sorrise e gli lasciò un bacio sulle labbra. 《Mi aiuti a metterla?》Egli annuì e, dopo averla estratta dalla confezione, si pose dietro di lei e gliela infilò. Le lasciò un altro bacio sul collo e poi la guardò negli occhi e li vide luminosi, gioiosi ed innamorati ed era felice di esserne, in parte, l'artefice. Ella prese la sua mano e la strinse nella sua. 
《C'è un altro regalo ancora, in realtà.》 Strabuzzò gli occhi.
《Ma non dovevi!》Ribatté lei. 《La collana è già abbastanza e poi a me basti tu.》Arrossì nell'immediato momento in cui lo disse. Lewis sorrise semplicemente ed estrasse un altro cofanetto, questa volta molto più piccolo del primo. 
《Volevo rendere la nostra relazione ufficiale, se a te fa piacere.》Spiegò, prima di mostrarle l'anello che aveva comprato prima di partire per la Russia. Era un solitario ed era stata proprio la somiglianza della collana, a spingerlo a comprarla. 《Dal, vuoi essere, ufficialmente, la mia fidanzata?》Ella annuì e lo baciò, avvolgendo le sue braccia intorno al suo collo. 

Love Letters|| Lewis Hamilton [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora