Non erano trascorsi molti giorni dalla visita dal medico, eppure Beatriz sentiva di essere peggiorata, tanto da non riuscire nemmeno a muoversi. Per non far insospettire il fratello, non si stendeva mai sul letto, se non in sua assenza.
《Bea, io esco, ti dispiace se ti lascio qui da sola o vuoi venire anche tu?》Domandò Carlos, mentre infilava il giaccone.
《No, vai, tranquillo.》Sorrise. 《Ci vediamo dopo.》Il fratello le lasciò un bacio sulla fronte ed uscì. La giovane, dopo aver rovistato a lungo tra i cassetti, afferrò diversi fogli bianchi ed una penna nera, quella che aveva usato per scrivere le sue lettere a Lewis. Sorrise debolmente e, impugnandola, iniziò a dar vita ad un'altra lettera. Gettò giù diverse frasi, ma, dopo averle rilette, stracciò i fogli e riprovò, fino a quando non riuscì ad esprimersi nel miglior modo possibile. Scrisse anche due altre lettere, una al fratello ed una Max ed un biglietto che recitava: “Consegnala a Lewis il 19 Settembre 2029”. Subito dopo, assicuratasi di aver trascritto tutto, a causa del forte dolore al braccio sinistro che la stava torturando da quasi un’ora ed al forte dolore al petto, si era stesa sul letto. Sudorazione, vertigini, nausea. Chiuse gli occhi ed iniziò a piangere silenziosamente, anche se avesse voluto, non sarebbe mai giunta al cellulare, il suo corpo sembrava essersi immobilizzato. Tirò un urlo straziato e le forze vitali l'abbandonarono. L'ultimo rumore riprodotto dal suo corpo fu quello del braccio sinistro sul materasso.
Trascorsero ore prima che si accorgessero della sua morte. Carlos era ritornato molto tardi quella sera e quando aprì la porta e la vide in quella posizione, accorse al suo letto a verificare se respirasse ancora. Il suo cuore, però, aveva cessato di battere tempo prima. Il fratello, resosi conto di non poter fare più nulla, si lasciò andare ad un pianto liberatorio, senza mai allontanarsi dal corpo, ormai inerme, della sorella. Urlò, imprecò e, una volta alzatosi, iniziò a rompere qualsiasi oggetto si trovasse sulla sua strada. Giunse dinanzi alla scrivania di Beatriz, pronto a rovesciarla, quando lesse un nome su un foglio e, dopo essersi asciugato gli occhi con il braccio, lo afferrò. Lo aprì e si rese conto che fosse una lettera e potette comprendere facilmente fosse abbastanza fresca dall'inchiostro non ancora del tutto asciugato e dalla grafia poco curata, a causa dei dolori che aveva provato. Iniziò a leggerla, facendosi coraggio.
《Caro fratellino,
sai, è strano scriverti una lettera. Non l'ho mai fatto e credevo che non avrei mai dovuto farlo, ma, a quanto pare, mi ero sbagliata anche in questo. Abbiamo sempre avuto un rapporto magnifico, tengo a te più di qualsiasi altra persona al mondo e, forse, è proprio per questo motivo che non ho voluto dirti quello che mi stava avvenendo. Non volevo farti svegliare ogni mattina con il pensiero che, prima o poi, io sarei volata via. Non sono mai stata egoista e non lo sarò questa volta, neanche adesso quando tutto sembra ritorcersi contro di me. Ho amato tanto la vita, ma lei non ha mai amato me. Chissà come sarebbe stata la mia vita se non mi fossi mai ammalata. È una cosa che mi chiedo spesso e, probabilmente, l'avrò scritta in tutte e tre le lettere. È solo che, a volte, vorrei svegliarmi e sentirmi sana, senza alcun problema. Vorrei alzarmi consapevole di poter fare lo sport che tanto amo e vorrei alzarmi sapendo di poter vivere quell'amore a cui tanto avevo ambito e da cui, tra un po', sarò allontanata. Sai, mi pento amaramente di aver coinvolto Lewis in tutto ciò, lui non lo meritava, non dopo le sofferenze che aveva patito. Io sarò unicamente un peso che graverà sul suo cuore per sempre, anche se dovesse scegliere di rifarsi una vita, perché, forse egoisticamente, credo che lui mi ami realmente e profondamente. Ma non ti ho scritto per parlare di lui.
Carlos, ti sei il miglior fratello che potessi mai desiderare, mi hai sempre sorretta ed accompagnata nei miei momenti difficili. Vorrei ricambiare il favore, vorrei supportarti in quella che, credo, sarà la tua nuova esperienza in Formula 1. E sappi che sono fortemente fiera di te, di ciò che hai fatto e di ciò che sei diventato e sono sicura che potrai migliorare ancora e che vincerai almeno un mondiale. Hai talento e chiunque dica che non sia così, non conosce nulla di motorsport.Mi piacerebbe tanto essere sotto il podio, il giorno della tua prima vittoria, vorrei consolarti quando tutto sembrerà andare per il verso sbagliato, vorrei abbracciarti quando farai la miglior gara della tua vita e riportarti con i piedi per terra quando inizierai a montarti la testa. Sono tante le cose che vorrei fare, Carlos, ma non credo vi riuscirò. Ringrazio solamente di essere riuscita ad assistere al tuo primo podio, anche se è stato un festeggiamento tra il solo staff della McLaren. Io ti appoggerò sempre, da ovunque io sarò, ti alzerò dopo le sconfitte e ti proteggerò, in qualsiasi momento. Tu, però, promettimi di non abbandonare ciò che ami di più, fallo per me e con me. Ti voglio bene.
Sempre tua,
Beatriz.》 Scoppiò a piangere di nuovo ed afferrò prontamente il suo cellulare. Compose il numero di Lewis e tra i singhiozzi raccontò l'accaduto. All'inglese cadde il mondo addosso, gettò il cellulare per terra, frantumandolo in mille pezzi, e si inginocchiò, con le mani tra i capelli e le lacrime agli occhi. Max, che fu avvisato subito dopo, non ebbe una reazione tanto diversa. In preda alla rabbia ruppe, però, anche un quadro, un regalo dei suoi genitori. Tutti coloro che avevano un buon rapporto con Beatriz furono avvertiti e tutti piansero per lei. I genitori furono avvisati per ultimi, Carlos aveva bisogno di ragionare a lungo sulle parole da usare, per evitare di farli soffrire ancora di più. Tutto il loro mondo era crollato, tutti erano uniti nel dolore e nella sfortuna, Beatriz, seppur senza rendersene conto, era riuscita a lasciare un pezzo di sé in tutti coloro che le erano stati accanto. E tutti l'avrebbero ricordata per l'angelo che era e che sempre sarebbe stato.
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Love Letters|| Lewis Hamilton [IN REVISIONE]
FanfictionBeatriz è una giovane ragazza, da un passato tortuoso e da un presente incerto. La sua passione per il Motorsport l'accompagna da quando era bambina e riesce a mantenerla viva anche grazie a suo fratello ed al suo migliore amico. La sua vita, fino a...