♤Chapter LXXII♤

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I due giunsero davanti ad un enorme centro commerciale ed entrarono, subito dopo aver parcheggiato.
《Qual è la tua prima tappa?》 Domandò l’inglese, mentre si toglieva gli occhiali da sole.
《Un negozio sportivo.》 La guardò confuso, in attesa che si spiegasse. 《Devi sapere che io e Max abbiamo una tradizione strana: ci facciamo sempre tre regali, il primo deve essere un qualcosa che odiamo, il secondo una cosa divertente e l'ultimo il vero e proprio regalo. Come primo dono ho pensato alla maglia dell'Ajax, è per questo che partiremo dal negozio sportivo.》 Spiegò lei.
《Siamo sicuri che la vendano?》 Si voltò a guardarla.
《Non ne ho idea, spero di sì. Altrimenti dovrò regalargli il cappellino di Charles.》 Soffocò una risata. L’inglese sorrise.
《Anche mio, volendo.》 La giovane rise.
《Effettivamente potrebbe essere una buona idea.》 Iniziarono a camminare per gli immensi corridoi, fino a quando non giunsero, finalmente, davanti al negozio che stavano cercando. Vi entrarono e si divisero, per trovare la maglia il prima possibile. Beatriz stava per perdere la speranza, fino a quando non la vide davanti a sé. Sorrise e fece cenno a Lewis, che si riavvicinò. Pagarono e subito dopo andarono alla ricerca del secondo regalo.
《Tu hai qualche idea per il regalo?》Domandò lei, guardandolo.
《Francamente no, non lo conosco abbastanza bene da sapere cosa potrebbe piacergli.》 Fece spallucce.
《Tempo fa mi disse che desiderava un nuovo paio di occhiali da sole, a meno che non l'abbia già detto a Pierre e Daniel, cosa che dubito fortemente, potresti regalarglieli tu. Lui non riesce mai a decidersi, c'è bisogno che qualcun altro compri gli oggetti al suo posto.》 Continuò.
《Devo ammettere che Max è davvero strano. Ancora più di quanto pensassi.》 Ridacchiò lui, scuotendo la testa divertito. Ella sorrise.
《Probabile, ma è il migliore amico che potessi mai desiderare. Lo dipingono sempre come un ragazzo arrogante, borioso, molto autocelebrativo. In pista sicuramente lo è, ma fuori è tutta un'altra persona.》 Riferì.
《Eppure tu e lui, nonostante abbiate lo stesso segno, siete molto diversi.》Ella annuì.
《Anche Charles e Kimi sono bilancia, tuttavia non si può dire che siamo uguali. Credo che sia una questione anche di ascendente e poi, sebbene io presti molta attenzione all'oroscopo, non penso valga sempre ciò che si dice.》 Si volse a guardarlo. 《E comunque dovreste mettere da parte le vostre divergenze e cercare di parlare senza fuggire o urlare, sono convinta andreste molto d'accordo.》
《Quindi ci hai sentiti quella volta?》 Domandò, infilandosi le mani nelle tasche.
《La vera domanda è: chi non vi ha sentito? Urlavate talmente tanto che anche volendo non si poteva non udire.》 Rispose pacatamente. Ad un tratto alzò il volto e vide il negozio che stava cercando, quello di calzature. 《Siamo arrivati.》Annunciò, per poi entrarvi.
《Cosa cerchiamo di preciso?》
《Qualche anno fa, stavamo guardando la televisione in uno dei venerdì di gara, Max finì su un canale che trasmetteva ‘Il mondo di Elmo' e beh, alla fine facemmo una maratona.》 Rise. 《Quindi cerco un paio di ciabatte che lo rappresenti.》
《Buona idea, me lo immagino mentre cammina per il villaggio turistico.》 Lewis soffocò una risata.
《Probabilmente non le indosserà mai.》 Fece spallucce. 《Ma sicuramente riderà quando le vedrà.》
Il pomeriggio lo trascorsero così, girando i vari negozi per poter comprare gli ultimi due regali. Uno era riuscito a portarlo a termine, mentre l'altro, a causa soprattutto della sua insicurezza, non l'aveva ancora scelto. Beatriz si sedette su una delle panche a pensare, Lewis, invece, si era allontanato con la scusa di dover dare un'occhiata agli occhiali da sole. Chiaramente anche quello era il suo intento, ma non il motivo primario per cui l'avesse fatto. Durante gli acquisti, infatti, aveva notato una magnifica collana di swarovski e, sebbene avesse già preparato il suo regalo per Beatriz, decise che gliene avrebbe fatto un altro. Entrò nel negozio e prontamente una commessa si avvicinò a lui.
《Posso aiutarla?》 Si voltò a guardarla ed ella sgranò gli occhi, iniziando a balbettare.
《Vorrei comprare quella collana.》 Indicò con un cenno della testa, non prestando attenzione al fatto che la donna l'avesse riconosciuto. Non aveva molto tempo da perdere o la spagnola si saresse insospettita. 
《È sicuro? È uno degli articoli più costosi.》Alzò un sopracciglio. Certo il denaro era l'ultimo dei suoi problemi, quindi non comprendeva quale fosse il problema. 《Ma se vuole gliela mostro.》 Continuò, rivolgendo lo sguardo verso la collana. 《È un'edizione limitata, ve ne sono pochissime in circolazione. Sono sicura che la sua fidanzata apprezzerà.》 Sorrise, afferrandola delicatamente. 《Il solitario, come nell'anello, simboleggia l'amore eterno, è la promessa di amare un’unica donna per il resto della propria vita. 》La ripose in una scatolina e Lewis pagò, subito dopo uscì dal negozio per dirigersi nell'ottica, per scegliere il paio di occhiali. Quando vi entrò, però, vide Beatriz. Nascose prontamente la confezione nella tasca del suo giubbotto e le si avvicinò.
《Ero preoccupata, dove eri?》 Domandò.
《Ero nel negozio dall'altro lato del centro commerciale, credevo di averne visto un bel paio, ma mi sbagliavo.》 Mentì e lei decise di non indagare. La giovane indicò degli occhiali da sole.
《Credo dovresti prendere questi.》Li guardò attentamente e si rese conto che avesse ragione, erano proprio belli. Decise di ascoltarla ed una volta alla cassa si rese conto della piccola gabbia coperta che aveva in mano la ragazza.
《Cosa vi è là dentro?》 Chiese curioso. Ella sorrise ed alzò leggermente il telo che la ricopriva. Era un cucciolo di beagle.
《È il mio regalo per Max. Aveva sempre voluto un cane.》 Lewis sorrise nell'osservarlo, era proprio carino.
《Credo non avresti potuto fargli regalo migliore.》

Love Letters|| Lewis Hamilton [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora