♤Chapter LXIV♤

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Dopo una notte trascorsa tra pensieri ed agitazione, giunse ben presto la mattina e Beatriz si levò al sorgere del sole, per poter andare a correre prima dell'inizio della giornata. Si preparò in fretta ed uscì, lasciando un biglietto al fratello, in cui lo avvisava di essere uscita per allenarsi. Non lo faceva spesso, anzi, preferiva svegliarsi sempre con più calma, ma quel giorno era fin troppo in ansia per rimanere a dormire. Per la strada non incontrò alcun volto familiare e di ciò ne fu felice, aveva solamente intenzione di schiarirsi le idee e di riposarsi. Dopo circa un'ora da quando era partita, si ritrovò nuovamente davanti il suo albergo e vi entrò, per poi dirigersi nella sua camera per farsi una doccia. Quando stava per girare la maniglia della porta, sentì una discussione provenire da una delle stanza poste accanto alla sua e, sebbene in un primo momento avesse pensato che fossero questioni a lei estranee, si avvicinò, non appena riconobbe le voci di Lewis e di Max. Quest'ultimo, però, era quello più nervoso tra i due. Parlavano con un tono talmente alto, che potette sentire l'intera conversazione.
《Perché ci provi con lei, Lewis? Eh? Cosa speri di ottenere? Credi davvero sia uguale a tutte le altre ragazze che hai frequentato?》 Ci fu una breve pausa, poi continuò. 《Non l'hai mai notata ed ora, invece, stai facendo di tutto per allontanarla da me. Bravo, incredibile da parte tua.》 Applaudì e subito dopo l'inglese rispose.
《Tu non sai niente di me e di noi, non sai quello che provo.》
《Cosa provi Lewis? Forza, avanti, dillo. Cosa provi per lei? Ti diverte, ti fa provare quell'emozione nuova. Ma quanto durerà? Il tempo di trovarne un'altra e l'avrai già scordata. Tu non c'eri quando aveva bisogno di aiuto.》
《Ma potrò esserci in futuro.》 Lo sentì ridere e lì pensò che sarebbe finita davvero male. Conosceva quella risata ed era nervosa, non prospettava nulla di buono. 《Max tu non riesci ad accettare che lei abbia scelto me e stai cercando di incolparmi di un qualcosa che non ho neanche pensato di fare.》
《Hai ragione.》 Immaginò avesse iniziato a girargli intorno, era una cosa che entrambi facevano quando stavano per ammettere qualche cosa. 《Mi dà fastidio che abbia preferito te. Ma sai il perché? Perché dovevo esserci io al tuo posto, perché la conosco meglio di chiunque altro, so quando ha bisogno di ridere e quando di piangere, perché so ascoltarla.》
《Max, dobbiamo cercare di andare d'accordo. Per lei.》
《Guarda è già tanto se non ti spacco la faccia.》 Finirono di parlare ed a quel punto, avendo capito che la discussione fosse terminata, ritornò davanti la porta della sua camera e vi entrò, per poi avviarsi verso la doccia.
Non ci impiegò molto, anzi fu abbastanza veloce e si vestì in maniera casual, indossando una semplice maglia bianca a collo alto ed un paio di jeans, abbinando le sue amate vans bianche. Prese la sua borsa ed una volta notato che il fratello non fosse nella camera, uscì sperando di trovarlo nel ristorante dell'albergo, dove spesso andava a fare colazione. Fu così e quando lo vide, si avvicinò a lui e lo salutò con un bacio sulla guancia, per poi sedersi al suo fianco.
《Sei pronta per oggi?》 Ella annuì, anche se un po' pensierosa per gli avvenimenti di quella mattina. Decise comunque di non farne parola con Carlos e di cercare, in qualche modo, di dimenticare ogni cosa.
《Non essere in ansia, sai che tutto andrà per il meglio.》
《E se Lewis lo scopre?》 Abbassò leggermente il tono di voce, affinché l'inglese, pure se si trovasse nei paraggi, non sentisse.
《Non vedo perché dovresti tenerglielo nascosto, in qualunque caso.》 Riferì lui, appoggiando la schiena alla sedia.
《Te l'ho già detto: non voglio la sua compassione. E poi, chissà, raccontandoglielo potrebbe lasciarmi…》
《Per una cosa così stupida, Bea?》
《No, perché non sono del tutto sana.》
《Dal non credo ti lascerebbe per questo. Se ci tiene davvero a te, ti accetterà così come sei.》 Semi soddisfatta della risposta, lasciò cadere il discorso ed aspettò che finisse, per potersi avviare alla pista.
《Hai visto Sebastian nei paraggi?》 Egli scosse la testa, ma poi, forse grazie ad un colpo di fulmine, ricordò di averlo incontrato nel corridoio.
《Sì, ora che ci penso… Dovrei averlo visto non appena uscito dalla stanza, se non sbaglio è proprio nella camera accanto alla nostra.》
《Ci mancava solo questo.》 Biascicò lei, per poi rivolgergli un mezzo sorriso. 《Grazie.》 Carlos la guardò confuso, ma fece finta di nulla ed i due si incamminarono verso la loro vettura.
《Vuoi guidare?》 Ella scosse la testa. 《Non puoi lasciar perdere anche questo, Bea.》
《Giuro che riprenderò tutto, ho solo bisogno di tempo.》 Disse lei, per poi aprire la portiera del passeggero e sedersi. Il fratello la seguì, per poi accendere la vettura.
《Spero davvero che tu lo faccia.》 La guardò e poi cambiò discorso. 《Quindi oggi sarà la tua prima seduta con Sebastian, giusto?》
《Esatto.》 Sospirò. 《Speriamo vada tutto per il meglio.》
《Non metto in dubbio che sarà così, tu sei fantastica.》 Partirono ed il viaggio fu molto silenzioso, più di quanto avrebbero entrambi voluto.

Love Letters|| Lewis Hamilton [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora