♤Chapter LXVII♤

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《Non lo faccio da molto tempo, credo di essere un po'… arrugginita, ecco.》 Max le fece segno con la mano di tacere e di partire. Beatriz sospirò e prima di farlo, chiuse gli occhi, per concentrarsi. Subito dopo girò la chiave e spinse sull’acceleratore, quanto bastò per far tremare il pilota olandese.
《Non c'è bisogno di partire così di corsa.》 Affermò lui, scioccato.
《No, ma è più divertente.》 Gli sorrise e continuò ad accelerare. Ben presto anche il giovane si rilassò, fino ad abituarsi alla velocità della spagnola. Si accorse, da subito, che fosse molto precisa nei rettilinei e formidabile nelle curve, sapeva esattamente come comportarsi con la macchina, sembrava fossero entrate in sintonia. Ben presto ritornarono all'hotel, scesero e si appoggiarono alla vettura.
《E tu me l'hai tenuto segreto?》 La guardò sorpreso. 《Avresti potuto insegnarmi moltissimo, sarei maturato prima con il tuo aiuto.》
《Max tu non hai bisogno di me, sei già un campione. E poi, io non ho alcuna esperienza in Formula 1, ho solo sfiorato la Formula 2.》Riferì lei, sorridendogli amara.
《Ma si vede che sei molto più esperta di me e soprattutto molto meno aggressiva nella guida.》Il giovane rise ed ella lo imitò.
《Fidati, il mio stile di guida era molto simile al tuo. Solo che non speronavo chiunque trovassi davanti.》 Le lanciò un'occhiata di sbieco. 《Mi rivedo molto in te…》 Sospirò.
《Ma?》 Le domandò lui.
《Sapevo sfruttare i sentimenti a mio vantaggio.》
《Come?》 Incuriosito, attese che Beatriz continuasse.
《Tu, come è normale che sia, fai in modo che i sentimenti abbiano la meglio sulla tua lucidità ed a volte ciò ti spinge a commettere errori, senza i quali saresti sicuramente il migliore in pista. Come avviene, ad esempio, durante le partenze. Tu sei capace di fare gare grandiose, ma ti perdi poi nella parte più importante di tutta la gara. A volte è proprio la partenza a determinare il vincitore di un gran premio.》
《Ma in Germania, nonostante quella partenza, ho vinto.》 Le fece notare lui.
《Sì, non lo metto in dubbio, ma molte altre gare sono state rovinate dalla tua partenza.》 Egli annuì.
《Quindi cosa mi consigli?》
《Cerca di sfruttare l'ansia, il nervosismo e la rabbia a tuo favore. Trasformala in fame di vittorie, vedrai che andrà molto meglio. E se sbaglierai, perché accadrà, avviene a tutti, non disperarti, ti rifarai la volta successiva.》 Le sorrise e la ringraziò.
《Lewis sa di questa cosa?》 La giovane era sul punto di rispondere, quando qualcuno lo fece al posto suo.
《Sapere cosa?》 Si voltò e lo vide davanti a lei e cercò di non sbiancare. Non riusciva a comprendere come Max non l'avesse notato prima.
《Della festa. Stiamo organizzando i preparativi.》 Continuò prontamente l’olandese, salvandola in calcio d'angolo.
《So che la festeggiate insieme ogni anno, ma non ho avuto aggiornamenti.》 Parlò Lewis, osservando con non poca insistenza il giovane pilota.
《Beh sei invitato.》 Lo liquidò quest’ultimo.  《 A proposito Bea, hai un tema preciso? L'anno scorso era anni ’80.》  Fece per aprire bocca, quando la fermò.
《Non dire ‘800, sai che non indosserò mai quel completo.》 Ella rise.
《Stavo per dire anni ’50.》 Lo guardò divertita. 《Che ne pensi Lew?》
《Penso sia una grande idea.》 Le sorrise.
《Perché non indossiamo semplicemente le tute da piloti?》 La sfidò Max.  《Con tanto di casco, che ne dici?》
《Sei talmente tanto affezionato alla tua tuta da volerci festeggiare anche il compleanno?》Scosse la testa in segno di assenso.
《Lo saresti anche tu, al posto mio.》"Certo che lo sarei e tu sei più astuto di quanto immaginassi", pensò lei.
《Affare fatto. A proposito, quest'anno a dover comprare gli alcolici sei tu.》 La scelta degli alcolici era sempre molto difficile, a causa della presenza di Kimi, che non faceva altro che lamentarsi continuamente.
《Chi sono gli ospiti?》 Domandò ad un tratto Lewis, stanco di essere il terzo incomodo. Entrambi si voltarono a guardarlo, ma a parlare fu Beatriz.
《Tu, Carlos, Daniel, Alex, Lando, Pierre, Seb, Kimi, i meccanici della McLaren e della Redbull.》 Rispose.
《Perché non inviti tutto il paddock? Posso aiutarvi nei preparativi.》Ella guardò Max, che stranamente non era del tutto contrario a quella idea.
《Sì… Potrebbe andare.》 Riferì lei. 《Max, perché non inviti anche Victoria? Sai che ci tiene!》
《Ormai è più affezionata a te, che a me.》 Rise.  《Purtroppo aveva già degli impegni, festeggeremo insieme quando tornerò a Montecarlo.》 Annuì. 《E dei tuoi amici? Nessuno è disponibile?》
《Solitamente mi organizzano una festa al ritorno, quindi non ho pensato di invitarli qui.》Disse, sistemandosi i capelli. Lewis, per attirare l'attenzione della ragazza, pose un braccio attorno alle sue spalle e, quando lei si voltò, le sorrise. Max, capendo che da lì a poco non sarebbe più stato considerato dalla sua migliore amica, la salutò, affermando che avesse dei servizi da dover portare a termine.
《Comunque, se hai bisogno di una tuta, potrei prestartene una mia.》 Lei scosse la testa.
《Ti ringrazio, ma credo di averne una che faccia al caso mio.》 Gli sorrise. L'inglese sperò mentalmente che non appartenesse al suo migliore amico. 《Non è di Max.》 Continuò, quasi l'avesse letto nel pensiero.
《Come è andata la tua prima giornata di lavoro?》 Domandò ad un tratto lui.
《Molto bene. Abbiamo fissato i giorni in cui dovremmo incontrarci ed abbiamo discusso un po'.》La guardò in attesa che continuasse. 《Ci vedremo ogni venerdì e la domenica, prima e dopo la gara. Poi immagino che ci potrebbero essere delle modifiche.》 Egli annuì.
《Come ti pare l’ambiente Ferrari?》
《È esattamente come lo descrivono: accogliente, emozionante e sembrano tutti molto cordiali. Alla fine ho avuto la possibilità di conoscere solo Charles e Mattia.》
《E Sebastian.》 Aggiunse lui, ma lei scosse la testa.
《Già ci conoscevamo.》 La guardò sorpreso, ma preferì non indagare. Gli avrebbe raccontato tutto a tempo debito.
《Hai piani per domani?》Ella annuì. 《Domani comprerò il regalo a Max, sebbene non abbia ancora un’idea così chiara.》  Gli sorrise.
《Se vuoi possiamo andare insieme, così ne approfitto per comprarglielo anche io.》 Le parve un'idea grandiosa, almeno così avrebbero trascorso più tempo in compagnia. 《Vuoi camminare un po'?》 Annuì.
Ad un tratto, però, le giunse una chiamata. Era Sebastian. Fece un cenno a Lewis e rispose subito.

Love Letters|| Lewis Hamilton [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora