Un'altra settimana era volata via e Beatriz aveva concordato con il fratello che sarebbero tornati in Spagna fino alla successiva gara, quella in Russia. Non gli aveva raccontato ancora nulla di Lewis e dei progressi avvenuti tra di loro, né aveva avvertito l'inglese che quel giorno stesso sarebbe partita. Iniziò a prendere le sue valigie ed a caricarle nella vettura che Carlos aveva noleggiato per quella giornata ed aiutò anche quest'ultimo a sistemare la sua roba.
《Ti vedo triste, è successo qualcosa?》 Ella scosse la testa e gli sorrise, era triste per la sua partenza, avrebbe voluto trascorrere del tempo con Lewis. 《Non mi sembri tanto convinta.》 Le appoggiò una mano sulla spalla e cercò di farla parlare. Fece spallucce e lo guardò negli occhi, per poi sospirare.
《Non lo vedrò per una settimana, proprio ora che avevamo iniziato ad avvicinarci.》 Non pronunciò apertamente il suo nome, per paura che egli potesse apparire da un momento all'altro alle sue spalle e comprendere che il suo unico pensiero costante, sebbene egli l'avesse già da tempo capito, fosse lui. Carlos, però, intuì a chi si riferisse e la strinse a sé in un caloroso abbraccio.
《Bea sai, vero, che potrebbe essere una relazione rischiosa la vostra? Vi è troppa distanza fra di voi, anche se vi vedeste spesso in quelle settimane di gara, non sarebbe come avere un fidanzato della tua città. Non voglio che tu soffra.》 Ella lo guardò sorpresa.
《Come hai compreso che stiamo insieme?》 La fulminò con lo sguardo e si finse offeso.
《Dubiti davvero delle mie capacità straordinarie?》 La giovane sorrise e proferì parola.
《 Capisco cosa tu intenda con quelle tue parole, Carlos, ma per lui provo un sentimento troppo forte da poterlo semplicemente reprimere. E comunque potremmo provare a trovare qualche accordo, non so, per poterci vedere più spesso, il più possibile.》 Iniziò a gesticolare animatamente, gesto che fece intenerire il fratello.
《So cosa provi per lui, ho notato come tornavi in hotel dopo che vi eravate incontrati, avevi sempre un sorriso stampato sul volto.》 Le circondò le spalle con il suo braccio e l'avvicinò a sé.
《C'è un ma.》 Egli annuì.
《Ogni volta che dovrete allontanarvi tu soffrirai, non so dirti cosa lui provi effettivamente per te, è sempre stato un ragazzo molto riservato ed alquanto bizzarro, forse più di me.》 Ella gli lanciò una frecciatina ed il giovane si rimangiò le parole. 《Beh, forse più di me no, ma è davvero complesso scavare nel suo animo e credo che tu, che sei psicologa, possa comprenderlo meglio di me.》 Sapeva che il fratello avesse ragione, non era mai riuscita ad oltrepassare i suoi occhi castani, per poter capire cosa lo affliggesse o cosa pensasse.
《Tu sappi, però, che se decidessi di continuare questa vostra relazione, io ti appoggerei fino alla fine.》
Anche Lewis, dal canto suo, non aveva alcuna intenzione di partire e di allontanarsi, anche se solo per una settimana, da Beatriz. Dopo le insistenti domande di Valtteri, che a parer suo si interessava fin troppo alle questioni altrui e soprattutto parlava più del dovuto (al contrario di quanto affermassero i media), decise di spiegargli la situazione e contrariamente le sue aspettative, seppe fornirgli importanti consigli.
Innanzitutto, gli suggerì di andare a salutarla, prima che fosse partita per la Spagna con il fratello. A questa notizia l'inglese rimase di stucco, essendo completamente all'oscuro di questa sua partenza. Prima che Lewis si dirigesse dalla giovane, il finlandese lo fermò, per consigliargli di lasciarle i suoi spazi e di non essere troppo geloso. A quelle due affermazioni rise, convinto di essere perfettamente capace di farlo.
Si allontanò dal compagno di scuderia e si incamminò verso l'uscita dell’albergo, dove trovò Beatriz intenta a parlare con il fratello e Max. Nonostante la presenza di quest'ultimo, decise di avvicinarsi a lei e di avvolgerla da dietro, per sorprenderla. Si mosse cautamente e quando la strinse, la giovane emise un piccolo grido di paura, che lo fece sorridere. Quando ella notò chi fosse, si calmò immediatamente.
《Ho saputo che stai per partire.》 Iniziò a grattarsi nervosamente la testa ed annuì, sotto lo sguardo indagatore del migliore amico.
《Torneremo in Spagna, potrò così inviare altri curriculum nella speranza di trovare lavoro.》 Egli la guardò sorridente.
《Perché non diventi la psicologa personale di Max, potrebbe servirgli.》 L'olandese lo osservò minaccioso, ma non si avvicinò a lui né gli rivolse la parola.
《Non riuscirebbe ad aprirsi completamente a me, sapendo che siamo migliori amici. Per poter fare la psicologa privata, dovrei essere scelta da un pilota che non ha alcun rapporto con me, solo in quel caso il tutto potrebbe dimostrarsi efficiente.》 La giovane rivolse uno sguardo a tutti e tre. 《Prenderò comunque in considerazione questa tua idea, non so se ci sia bisogno di fare qualche domanda, mi informerò.》 L'inglese si sentì soddisfatto di quel mezzo consiglio che le aveva offerto.
Calò il silenzio e lo sguardo incessante di Max non si spostava da loro due e Lewis, forse approfittando di questa situazione, decise di baciare la giovane sulle labbra. Non sapeva il motivo per cui lo stesse facendo, se per far ingelosire l’olandese, perché gli andasse oppure per rinfacciargli quella sconfitta in amore. Infastidito, per evitare l’insorgere di liti e questioni che avrebbero solamente allontanato la ragazza, se ne tornò in albergo, salutando Beatriz con un semplice gesto della mano.
La ragazza non potette fare altro se non scuotere le spalle e rivolgere la sua completa attenzione all'inglese, che la stava salutando e le chiedeva di scrivergli appena giunta in Spagna. Ella annuì e ricambiò il gesto, per poi salire sulla vettura e sfrecciare verso l’aeroporto.
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Love Letters|| Lewis Hamilton [IN REVISIONE]
FanfictionBeatriz è una giovane ragazza, da un passato tortuoso e da un presente incerto. La sua passione per il Motorsport l'accompagna da quando era bambina e riesce a mantenerla viva anche grazie a suo fratello ed al suo migliore amico. La sua vita, fino a...