♤Chapter LIX♤

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《Diego, sei tu?》 Egli annuì e prontamente ella si alzò e gli corse incontro, per poi abbracciarlo. 《Da quanto tempo!》 Il giovane rise e proferì parola.
《Sei cambiata tantissimo, quasi non riuscivo a riconoscerti.》 Beatriz sorrise. 《Ti sei ripresa benissimo, sai dopo…》 Non continuò, sapeva che quelle parole le avrebbero fatto male. Ella cercò di cambiare argomento, non volendo toccare un tasto così dolente.
《Com'è la vita in America? Hai trovato lavoro?》 Iniziarono a camminare, senza una vera e propria meta, con il solo intento di conversare e di recuperare il tempo perduto.
《Sai, vivere a New York non è tanto diverso che qui a Madrid. Vi è più dinamismo, più fretta e soprattutto meno sole.》 Rise leggermente. 《A volte mi manca la vita qui in Spagna, ma credo che partire sia stata la scelta migliore che potessi mai prendere.》
《D'altronde era il tuo sogno, sono felice che tu sia riuscito ad esaudirlo.》
《Per quanto riguarda il lavoro…》 Fece una pausa di riflessione, tornare e dover parlare nuovamente lo spagnolo gli risultò essere alquanto difficile. 《Lavoro in un'azienda da qualche anno e mi trovo molto bene, anche se i ritmi a volte diventano veramente insostenibili. A te, invece?》 Ella infilò le mani nelle tasche ed iniziò a dondolare sui piedi, lo faceva sempre quando si trovava a disagio.
《In realtà non ancora. Ho inviato diverse email e curriculum, ma non mi è mai giunta risposta. Mi hanno consigliato di fare domanda in Formula 1, magari come psicologa privata, ma francamente non lo so, non ho ancora deciso.》 Diego annuì e le rispose.
《Credo sia un'ottima idea, potresti rimanere a contatto con quella realtà che tanto ti piace.》 Sospirò. 《Poi potresti anche stringere amicizia con qualche altro pilota… oppure potresti anche fidanzarti con uno di loro, chi lo sa!》 Il giovane rise, ma Beatriz arrossì improvvisamente e cercò di fare il possibile per evitare che egli potesse notarla, ma non vi riuscì.
《Qualcuno ha già fatto breccia nel tuo cuore, non è così?》 Non rispose, ma egli prese quel silenzio come una conferma. Non le fece altre domande, non voleva obbligarla a riferirgli qualcosa contro la sua volontà. Dopo un po', però, a parlare fu lei.
《C'è un ragazzo, sì. Francamente non so come io faccia a piacergli, ma è così. Stiamo insieme da pochissimo, però mi piace davvero molto.》 Le sorrise.
《I tuoi occhi parlano per te, Bea. La distanza ci ha divisi, ma io riesco ancora a capirti, come quando eravamo migliori amici.》
《Eravamo inseparabili.》 Ella rise e ricordò tutte le loro avventure ed anche sventure.
《Potevamo contare l'uno sull'altro, sapevamo che non ci saremmo mai traditi.》
《Rimpiangi mai quei tempi? Di quando eravamo alle superiori e prendevi in giro i nostri compagni di classe perchè io guidavo e loro no? Oppure quando, per scherzo, ti dissi che quella ragazza, come si chiamava… 》 Fece una pausa per rifletterci 《…ah giusto, Julia, voleva uscire con te?》
《Quella me la pagherai.》 Rise. 《Sì, credo siano stati i momenti più belli e spensierati della mia vita, a New York non ho cari amici con cui scherzare o anche semplicemente raccontare la mia giornata, sono sempre fin troppo seri e presi dal loro lavoro, che non pensano allo svago.》
《Quasi quasi provo compassione per te.》 Egli scosse le spalle, per poi volgere la sua attenzione all'orologio ed all'orario.
《 Si è già fatto tardi, devo andare a casa, mia mamma ci tiene alla mia presenza a pranzo.》 Ella annuì, accorgendosi che anche lei sarebbe ormai dovuta tornare. 《 Ci vediamo presto.》 La salutò con un gesto della mano ed anche lei fece lo stesso, per poi incamminarsi verso la sua dimora, dove sicuramente avrebbe trovato il fratello intento a cucinare qualcosa. Prese il cellulare in mano per controllare se le fossero giunte chiamate o messaggi, ma ne potette scorgere solamente uno da parte di Max. Sorrise e lo aprì.
“A Sochi maratona di film?” Ridendo, si affrettò a rispondere. Era una tradizione che portavano ormai avanti da tempo ed era felice che il suo migliore amico fosse disposto a continuarla.
“Certo che sì.” Aggiunse poi un altro messaggio. “Come va a Montecarlo?”
“Al di fuori di vedere il volto di Leclerc ogni giorno? Meravigliosamente.” Scosse la testa divertita, quel ragazzo era incorreggibile.
“Non è affatto male e lo sai.”
“Sarà.” Potette immaginarlo alzare le spalle, con un'espressione buffa dipinta sul suo volto. “Continua, però, a non starmi simpatico.”
“Non ne avevo dubbi, Max.”
“Horner mi ha messo a dieta e mi ha vietato di cibarmi di gelato.”
“Credo abbia fatto benissimo, avrei dovuto farti rotolare con questi ritmi.”
“Ehy! Tu dovresti essere dalla mia parte!”
“Ops, deve essermi sfuggito.” Continuando a ridere, i due si salutarono e ritornarono a svolgere le loro consuete attività.
Ben presto giunse a casa ed una volta spalancata la porta, vide il fratello attenderla.
《Per fortuna sei tornata, mi stavo preoccupando.》  Le rivelò, incrociando le braccia al petto.
《Ho incontrato Diego, te lo ricordi?》 Egli scosse la testa in modo affermativo, poi le fece cenno di continuare. 《Abbiamo parlato e subito dopo Max mi ha scritto riguardo Soči e gli ho risposto.》Annuì comprensivo e la invitò a mangiare, ormai si era fatto tardi. Pranzarono in silenzio, almeno fino a quando lui non pose una domanda, che lei non si sarebbe mai aspettata da lui.
《Come va con Lewis?》 Beatriz scosse leggermente le spalle, per poi rispondere in tono sommesso con un “Bene". Resasi conto dell'espressione del fratello, gli diede qualche delucidazione.
《Ci siamo scritti in questi giorni, non vedo l'ora di incontrarlo in Russia, mi manca molto.》Egli sorrise.
《Posso solo immaginare ciò che provi per lui.》
《Non so neanche spiegarlo, è un qualcosa di indescrivibile. È la mia gioia ed il mio dolore, ma è una sofferenza piacevole, perché ad infliggerla è lui.》 Quando vide che il fratello non le avrebbe risposto velocemente, aggiunse. 《È stupido, vero?》 Scosse la testa e la guardò.
《È la cosa più dolce che io abbia mai sentito. Spero che lui provi per te almeno un quarto dell'amore che tu hai per lui.》 Ella scosse la testa, quasi sconsolata.
《Sai, lo spero anche io. Credo che i suoi sentimenti per me siano forti, ma a volte temo che stia con me soli per divertimento.》
《Lewis non è quel tipo di ragazzo. A volte sembra essere pieno di sé, ma non è affatto così. A lui non piace giocare con i sentimenti degli altri.》La giovane si sentì rassicurata da questa sua affermazione e gli sorrise, per poi sparecchiare la tavola ed aiutarlo a pulire le stoviglie.
《Domani partiremo, vero?》
《Sì, anche per abituarci al nuovo fuso orario.》Ella annuì e ne fu felice, avrebbe visto colui che da tempo si era impossessato dei suoi pensieri.

Love Letters|| Lewis Hamilton [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora