♤Chapter LXX♤

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I due uscirono dall’acquario, avevano superato di gran lunga l'orario di chiusura, Lewis era riuscito a convincere i proprietari a tenerlo aperto un altro po'. Voleva trascorrere ancora un po' di tempo con lei, credere di essere un uomo come tanti altri e non solo il cinque volte campione del mondo. Anche dall’altro lato, d'altronde, vi era il desiderio di continuare quella magnifica serata e di non tornare così in fretta alla loro monotona vita. Ma come tutte le cose belle, anche quella era destinata a terminare. S'incamminarono verso la moto sempre mano nella mano e quando giunsero a destinazione, come alla partenza, Lewis le infilò il casco. Ella si sedette dietro di lui e si strinse a lui.
《Dove andiamo?》 Chiese lei, sperando che, nonostante il rumore delle vetture che sfrecciavano accanto a loro, avesse sentito ciò che gli aveva detto.
《Ti porto in un ristorante, penso tu abbia fame.》 Rispose lui. Ella annuì e rimase in silenzio per il restante tratto, che non si dimostrò particolarmente lungo. Giunti davanti ad un locale, Beatriz vide unicamente delle lettere riconducibili al russo, che non conosceva. E neanche Lewis sapeva parlarlo. Decisero comunque di entrare, si era ormai fatto tardi e speravano che, bene o male, ci fossero, nel menù, anche scritte in inglese, che avrebbero almeno semplificato il tutto. D'altronde l'inglese non aveva alcuna intenzione di mangiare alcun animale, vista la sua convinta adesione al veganismo. I due entrarono nel locale, per fortuna non troppo elegante, la spagnola si sarebbe sicuramente sentita a disagio, nel caso contrario. Non era un'amante della vita sfrenata e piena di eccessi. Il locale non era molto affollato, quindi riuscirono a sedersi abbastanza facilmente. Un cameriere portò loro i menù, che erano scritti non solo in russo, ma anche in ben tre sei lingue, tra cui l'inglese e lo spagnolo. Scelsero i piatti e, quando il cameriere si allontanò, iniziarono a parlare.
《Eri mai stata in un acquario?》Ella annuì.
《A Madrid c'è un fantastico Zoo Aquarium, ci sono andata diverse volte.》 La guardò curioso ed attese che continuasse. 《Alle elementari è quasi un obbligo visitarlo, non esiste un solo bambino spagnolo che non ci sia andato. Poi ci sono andata con mio fratello, quando aveva dieci anni forse, gli piacevano molto i panda.》 Ella sorrise al ricordo. 《E poi con il mio ex migliore amico, per un progetto di scienze sugli animali marini. 》
《Come mai ex migliore amico? Avete litigato?》Beatriz scosse la testa, sorridendo.
《No, semplicemente da quando si è trasferito a New York, non abbiamo più lo stesso rapporto di prima. Era un'amicizia un po' particolare, avevamo passioni completamente diverse eppure sembravamo davvero complementari. Adesso lui lavora in qualche campo della finanza, non saprei precisamente, me lo ha detto quando ci siamo incontrati.》 Continuò lei, per poi versare un po' di acqua, che era stata portata in precedenza a tavola, nel suo bicchiere.
《Quello che vedesti al tuo ritorno a Madrid?》 Domandò lui.
《Sì.》 Rispose semplicemente lei, poiché furono interrotti dal cameriere che portava loro quanto avevano ordinato. Non appena si allontanò, iniziarono a mangiare, rivolgendosi qualche volta qualche sguardo o qualche breve frase. 《Posso farti una domanda?》 Chiese lei, cogliendolo alla sprovvista. Lewis annuì ed attese che ella continuasse. 《Perché me?》 Egli non capì ed allora riformulò la frase, sperando che fosse più comprensibile. 《Perché hai scelto di uscire con me. Ci sono molte altre ragazze più belle di me, più eleganti, perché proprio me?》 L'inglese abbozzò un leggero sorriso.
《Perché non rientri tra le molte altre. Io non volevo una ragazza come le altre, volevo che fosse diversa, particolare, unica e tu lo sei e lo dimostri ogni giorno. E poi mi rendi felice, lo hai fatto fin dal primo giorno in cui mi hai scritto la tua prima lettera. Devo ammettere che all’inizio ero un po' restio, ma piano piano ho iniziato ad affezionarmi a te, fino a quando non ho compreso di provare un sentimento molto forte, un sentimento che credevo non avrei mai più provato. Sei stata come una benedizione per me, mi hai fatto comprendere che, forse, non sono destinato all’infelicità eterna, come invece credevo.》 Concluse lui e lei si dimostrò essere soddisfatta della risposta. 《E tu, invece?》
《Come quando sei talmente abituato a litigare con una persona, che giungi a non ricordare nemmeno più il motivo per cui tutto ciò sia iniziato, si potrebbe dire che questa situazione, per me, sia abbastanza simile. Non ricordo cosa di te mi fece innamorare tempo fa, ma ricordo cosa mi fa innamorare giorno dopo giorno: il tuo modo di essere, come ti poni, come ti relazioni. Sono una psicologa, è vero, ma prima di tutto pilota ed io so quali sono gli atteggiamenti che i piloti giungono ad avere durante una gara. A volte diventiamo scorbutici, antipatici, arroganti, ma è l'adrenalina del momento a farci sentire così. Accade a tutti, ma non per questo lo siamo davvero. Io ho letto e ho sentito tante persone che ti giudicavano per quello che eri in pista, non per il campione del mondo che sei, ma per l'atteggiamento che assumi, ma non sanno che non è una questione che riguarda solo te, ma tutti quelli che guidano una monoposto a livello agonistico. Perché nessuno di noi è pronto a perdere. E magari avrai anche sbagliato, avrai detto una parola di troppo, ma tu sei sempre stato te stesso. Ed è questo ciò che apprezzo di te: il tuo essere sempre te stesso. È una cosa che mio padre mi chiedeva sempre di essere, di non lasciarmi abbindolare da tutte le persone che mi circondavano. Ed io spero di essere riuscita ad accontentarlo. Mi sono innamorata di te, perché quando ti vedo o sono semplicemente al tuo fianco, mi fai sentire come se fossi ritornata bambina il giorno di Natale, la mia festività preferita, quando dovevo scartare i regali e mi si illuminavano gli occhi. Perché quando sono con te, sembra che il tempo si fermi e che non ci sia nient'altro intorno a noi, perché mi fai sentire viva proprio come quando gareggiavo in Formula 3, ed è una magnifica sensazione. Probabilmente sono motivi banali, ma è proprio per questo che ti apprezzo e che ho scelto te e non altri.》L'inglese le sorrise teneramente, profondamente colpito dalle sue parole.
《Non sono banali le tue parole, Bea, non potrebbero mai esserlo.》



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