Two; New Guys

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[MICHAEL]


Entrai in casa cercando di fare il meno rumore possibile, stando attento a levarmi le converse nere prima di entrare dalla porta, chiudendola il più piano possibile una volta dentro. Strizzai gli occhi, terrorizzato all'idea che i miei potessero svegliarsi e sorprendermi a tornare a casa alle quattro e mezza del mattino, quando la serratura cigolò chiudendosi. Non appena riuscii nel mio intento sospirai sollevato, poggiandomi con la schiena contro il muro e sorridendo soddisfatto, rilasciando un secondo sospiro di piacere. Mi morsi il labbro, ripensando a ciò che era successo con quel biondino tutto curve nel bagno di quel bar, riuscendo quasi a sentire tutta l'eccitazione che avevamo lasciato in quel bagno. Mi ricordai solo in quel momento di non sapere neanche il suo nome. Mi morsi di nuovo il labbro, saltando dallo spavento quando la figura slanciata di mia sorella mi si parò davanti.

"Thea!" sussurrai incazzato, portandomi una mano al petto. "Mi hai fatto quasi prendere un infarto cazzo!" dissi, alzando gli occhi al cielo. Lei mi guardò con un cipiglio sul viso, incrociando le braccia sotto al seno.

"Dove sei stato Michael?" chiese girando il viso per poter guardare l'orologio digitale appeso sopra la porta. Io sbuffai, alzando gli occhi al cielo e staccandomi dal muro. "Se mamma e papà scoprono che sei rientrato due ore e mezza dopo il coprifuoco di raseranno quella testa colorata, a zero" disse, scoccandomi un occhiata di fuoco.

"Ma loro non lo sapranno - alzai gli occhi al cielo - Perché tu non glielo dirai e se lo farai io gli dirò che Ashton ieri sera è rimasto nella tua camera fino a sta mattina" dissi avvicinandomi a lei. Il suo viso divenne più rosso di un semaforo, sembrava quasi le stesse uscendo il fumo dalle orecchie per la rabbia.

Io e Thea avevamo la stessa età, eravamo gemelli, ma non ci eravamo mai sopportati. Forse i primi anni della nostra vita si, quando ancora io non capivo che lei fosse solo un arpia senza sentimenti a cui piace usare le persone, come stava facendo da qualche mese con Ashton. Eravamo gli opposti. A me piaceva la musica, a lei piaceva il cinema. A me piaceva uscire e divertirmi per i fatti miei, a lei piaceva restare a casa circondata da tutte le sue amiche bisognose di attenzioni ventiquattro ore su ventiquattro. Io ero quello strano, quello svogliato e frocio. Lei era la ragazza perfetta, quella popolare a scuola, capitano delle cheerleader e con la media più alta di tutte. A stento ci salutavamo tra quelle quattro mura.

"È il tuo migliore amico, ti odierà se gli toglierai la sua amorevole fidanzata" disse facendomi un sorriso soddisfatto. Io risi, alzando di nuovo gli occhi al cielo.

"Lui lo sa che lo stai solo usando, infatti lui ti usa solo per il sesso.. Che a dirla tutta.. Mi ha detto che non è poi così soddisfacente - mi avvicinai al suo orecchio - mi ha detto che era meglio buttarlo in culo al suo ex" sussurrai, facendole spalancare la bocca quasi sconvolta.

"Come osi?!" urlò, facendo quasi tremare i quadri appesi con la sua acuta vocina fastidiosa. Strizzai un occhio, mordendomi il labbro per trattenere le risate. Il suo corpo era coperto da un paio di legghins neri e una maglietta a maniche corte, i piedi nudi e i capelli biondi tenuti legati in uno stupido bom bom disordinato. Gli occhi, verdi quanto i miei, che quasi le uscivano fuori dalle orbite per la rabbia.

"Cosa sta succedendo qui?!" sentimmo urlare dalle scale che portavano al piano superiore, dove c'erano le stanze da letto. Mia mamma, coperta dalla sua vestaglia azzurra, ci stava guardando arrabbiata, con un occhio più chiuso dell'altro per via del sonno.

"Michael è arrivato adesso a casa!" urlò Thea voltandosi verso la donna e puntandomi un dito contro.

"E lei ha fatto restare Ashton tutta la notte ieri!" urlai anche io, voltandomi per sorriderle in maniera maliziosa e vincente. Lei mi guardò con aria oltraggiata, gli occhi sgranati e le mani strette in un pugno. Probabilmente mi avrebbe colpito se non ci fosse stata nostra madre a fissarci.

(Stay) HighBar {Muke}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora