For; Cupido

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[MICHAEL]


La scuola non mi era mai piaciuta, odiavo studiare, perdere ore e ore sui libri a imparare a memoria cose che secondo me non mi sarebbero mai servite nella vita di tutti i giorni. Ma i miei genitori erano due medici, tenevano appese al muro con orgoglio le loro due lauree e ripetevano a me e a Thea ogni giorno quanto imparare fosse divertente e quanto potesse cambiare la vita. Avevano ragione, non lo mettevo in dubbio, ma non avevo voglia lo stesso. Così quel giorno, ad appena due settimane dall'inizio della scuola, buttai per aria il libro e il quaderno di chimica per poi lanciarmi a peso morto sul mio materasso comodo. Mugolai di piacere, chiudendo gli occhi e posandoci sopra il braccio per coprire la luce che arrivava da fuori. Erano le quattro e mezza del pomeriggio e io ero stato costretto da mio padre a rimanere a casa, nonostante fuori ci fosse stata una magnifica giornata, per studiare. Sbuffai infastidito, lanciando a terra uno dei cuscini per poter poggiare la testa sull'altro.

In quelle due settimane avevo ascoltato si e no quattro ore di lezione, complice il fatto che alcune delle ore erano in comunque con mia sorella che non aspettava altro che correre a casa per poter dire ai nostri genitori che ero uno sfaticato e che non avrei mai portato a termine le scuole. Non mi offendevo quando lo diceva, in fondo non pensavo mi odiasse, eravamo solo troppo diversi per poter andare d'accordo. La cosa buona di quelle giornate di scuola era che avevo scoperto di avere parecchie lezioni assieme a Luke. Quel biondino tutto riccioli stava conquistando il cuore di tutti a scuola, anche i professori lo adoravano. Era attento in classe, simpatico ed estramente dolce quando arrossiva davanti a un complimento o ad una congratulazione per una risposta eccellente.

Quell'anno sarebbe stato l'ultimo per fortuna, non vedevo l'ora di chiudere quel capitolo della mia vita e cominciarne uno nuovo, mandando a fanculo tutte quelle facce che per fortuna non avrei mai più rivisto. Io e Ashton volevamo andare via, usare i soldi per l'università per aprirci un bellissimo negozietto di musica e vivere per sempre lontano dalle nostre famiglie. Magari a Boston, oppure in Michigan. Ne parlavamo da quando eravamo poco più che bambini, e ci divertivamo a rubare i vecchi vinili della nonna Irwin, litigando poi col gira dischi che non voleva mai saperne di partire. La mia famiglia non era una delle migliori, forse solo perché erano poco più grandi di noi quando seppero di aspettare due gemelli e non avevano neanche avuto il tempo di imparare a fare i genitori, ma ciò non toglieva tutto il male che mi avevano fatto in quegli anni. Quando tornavo a casa, al primo anno di liceo, con qualche livido sul viso e loro facevano finta di non vederlo, o quando qualcuno lanciava le uova direttamente alla mia finestra la notte di Halloween e loro si limitavano a pulire, non volendo neanche entrare in camera mia per sapere come stessi. Quei pensieri tornavano a bussare alla mia porta nei momenti meno opportuni, quando ero da solo nella mia stanza e non avevo nient'altro a cui pensare. Quando non c'era Ashton a distrarmi.

"Mike" mi chiamò mia sorella entrando in camera mia, alzando gli occhi al cielo infastidita quando mi vide sdraiato a non far nulla, i libri ancora aperti sulla mia scrivania. Scossi la testa per tornare alla realtà, voltandomi poi verso di lei.

"Cosa vuoi sorellina?" chiesi sorridendole in maniera falsa come al solito, lei sbuffò contrariata, alzando nuovamente gli occhi al cielo, prima di chiudersi la porta alle spalle. "Non voglio mocciosette in camera mia, lo sai" dissi ridacchiando mentre poggiavo la schiena contro la testiera del letto.

"Ho bisogno che mi aiuti, il professore mi ha dato questo da suonare col piano ma non capisco queste due note" disse tenendo il pentagramma tra le mani.

"Dammi qua" dissi. Lei si sedette sul mio letto e dopo avermi passato il suo quaderno di musica si levò le ballerine che portava ai piedi, lasciandole cadere a terra, per poi ascoltare ciò che le stavo spiegando.














(Stay) HighBar {Muke}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora