(Stay) HighBar {Muke}

Thirteen; Little, Important, Kiss

[LUKE]

"Luke! Luke! Lucas fermati cazzo!" urlò il mio migliore amico mentre mi inseguiva per le scale di casa che portavano al secondo piano, dove c'erano tutte le nostre stanze. Sbuffai, alzando gli occhi al cielo. Erano passate due settimane da quando avevo portato Michael a casa, pieno di sangue e sconvolto ai limiti del possibile. Ero sicuro che Calum ci avesse sentiti quella sera, il bagno era praticamente attaccato alla sua stanza e poi non ero andato più a dormire assieme a lui quella notte, ero rimasto con il più grande. "Lucas! Smettila di ignorarmi!" urlò ancora, io entrai in camera mia e gli chiusi la porta in faccia. Era dal giorno dopo quella notte che il moro aveva iniziato a tempestarmi di domande, su cosa fossimo io e Michael, sul perché lui avesse chiamato me, sul perché ci avesse sentiti scopare, sul perché io avevo dormito assieme a lui, perché non gli avevo detto niente e così via.. Lo capivo, davvero, o almeno ci provavo, ma in fondo erano affari miei e, soprattutto, non sapevo rispondere a nessuna delle sue domande. Così facevo quello che sapevo fare meglio in quelle situazione, ignoravo il discorso.

"Non mi va di parlarne Calum - dissi quando la porta della mia stanza si aprì - e smettila di chiamarmi Lucas, lo odio" dissi a denti stretti. Lui sbuffò prima di chiudere la porta sbattendola.

"Io ti chiamo come voglio, Lucas! - urlò quasi - E, Lucas, io sono davvero incazzato con te. Lucas" disse, incrociando le braccia al petto e continuando a ripetere il mio nome completo solo per darmi noia. Alzai lo sguardo su lui, che non si era spostato da davanti alla porta, fulminandolo con lo sguardo.

"Ho detto che non ho voglia di parlarne e fino a prova contraria non puoi costringermi a fare qualcosa che, ripeto, non voglio fare" dissi, prendendo il mio portatile e aprendolo per poter fare i compiti. Calum sbuffò, impuntandosi coi piedi a terra.

"Sono due cazzo di settimane che non hai voglia di parlarne Lucas! Due! Io.. Io ti dico sempre tutto e tu non mi hai detto che stai con il più strano della scuola?!" urlò, alzando le braccia al cielo.

"Io non ti chiedo tutto quello che tu mi dici, lo fai perché ti fa piacere farlo e io ti ascolto perché so che ti rende felice" dissi, tirando fuori dallo zaino i libri che mi sarebbero serviti.

"Ah quindi non ti importa mai nulla di ciò che ti racconto?! Lo fai solo per non farti rompere ulteriormente le palle?!" strillò. Sbuffai alzando nuovamente gli occhi al cielo.

"Non ho detto questo Calum.."

"Perché non mi hai detto di Michael?! Da quant'è che state assieme eh? Se mi dici dall'inizio della scuola io.. Giuro che io-" lo bloccai, lanciando i libri a terra e alzandomi di colpo dal letto.

"Perché non stiamo assieme ok?! - urlai - Ti va bene così Calum?! Non stiamo assieme! Non so perché ha chiamato me quella sera! Ci hai sentito scopare perché è tutto lì il nostro rapporto! Ci vediamo, scopiamo un paio di volte e poi ognuno torna a casa propria!" dissi. Non sapevo perché mi stessi alterando così tanto, ma il cuore mi batteva forte contro la cassa toracica e sentivo la testa che mi stava per esplodere. "Volevi sapere questo?! Ecco a te.. Si, sono anche io una troia senza pudore come tutte le altre ochette in quella scuola di merda! Mi faccio scopare da un ragazzo che ho conosciuto in uno squallido Bar per gay e.. E-" sentii il mio respiro mozzarsi mentre un groppo enorme mi si formava in gola. Chiusi per un secondo gli occhi, facendo un respiro profondo per potermi calmare. "E non te l'ho detto perché mi vergognavo, e non perché è lui. Perché Michael è fantastico, è dolce, premuroso, stramaledettamente bravo con qualsiasi cosa riguardi il sesso - mi morsi il labbro, ridacchiando leggermente - Bello da morire e bacia da Dio. Ma non è una relazione, non stiamo assieme. Il nostro rapporto è basato sul sesso, solo sul sesso" conclusi, sentendo come in realtà quelle ultime parole facessero molto più male di qualche settimana prima, quando le pensavo e basta.