Scaletta, luci e...Miami Beach!

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    Sanremo – Venerdì 3 Febbraio 1984
             Ristorante Il Capriccio
                  Ore 20:30 circa

Brian P.O.

-No, no, no e un'altra volta no!- esclama Roger, nervoso all'ennesima potenza.

Alcuni clienti del ristorante si voltano spazientiti verso di noi per alcuni secondi, secondi che a me, uomo riservato e discreto, sembrano ore.

-Rog, ma sei impazzito? Cosa urli come un pazzo furioso!- gli rispondo io sottovoce, non voglio che i Queen continuino a dare spettacolo anche quando non sono sul palco -Freddie ha deciso così e cosa possiamo farci noi? Non siamo mica le sue balie?-

-Non siamo le sue balie ma siamo quelli che da più di dieci anni si fanno un mazzo così per portare avanti la band. Io sto dietro quella batteria più di cinque ore al giorno, ogni giorno, a sera le dita quasi non me le sento più e lui che fa? Lui vuole fare il solista! Vuole provare sensazioni nuove, vuole sperimentare!- impreca ancora, il suo tono di voce che ancora non accenna a volersi abbassare.
-Ancora Rog? Ancora? Basta, non è questo il momento di parlarne-
-Eh no, no Brian, è qui che ti sbagli: adesso ne dobbiamo parlare, adesso che siamo seduti su questo tavolo io, tu e John, è adesso che ne dobbiamo parlare-

-E va bene, ne parliamo adesso, come vuoi- concordo, forse così riesco a farlo calmare -Adesso viene il cameriere per le ordinazioni e poi ne parliamo, ok?-
-Ok- mi risponde soltanto lui sottovoce.

Dalla tasca dei pantaloni sfila il solito pacchetto spiegazzato di Marlboro, estrae una sigaretta, l'accende e comincia a fumare più nervoso di un isterico.

Sospiro, magari potessi espirare anche la rabbia oltre che l'aria, e mi volto dall'altra parte. Seduto a un tavolo molto distante dal nostro ci sono Freddie e Jim Beach che chiacchierano fittamente e ogni tanto si girano nella nostra direzione, sono pienamente convinto che stanno parlando di noi in questo momento.

Tutto è cominciato l'anno scorso, a Monaco, durante le registrazioni di The Works: nei tempi morti Freddie ha messo su nastro dei pezzi con un'altra band per un album completamente suo, da solista, che uscirà verso fine anno. Inutile dire che io, Roger e John ci siamo rimasti malissimo per questa cosa, è vero che l'abbiamo sempre saputo fin dall'inizio, ma ci siamo sentiti inutili, superflui, dei giocattoli rotti che vengono gettati nella spazzatura senza tanti complimenti perché ormai non servono più. Sono mesi ormai che ne parliamo, io, Roger e John da una parte e Freddie e Paul, Paul Prenter dall'altra, due fazioni che quotidianamente si scontrano a suon di sguardi crudeli e frecciatine malvagie.

-Meno male che quel Paul non è venuto qui a Sanremo con noi. Già a Monaco me lo ritrovo davanti dappertutto- penso tra me e me, osservando un cameriere dirigersi verso il nostro tavolo -Quello ha davvero un brutta influenza su Freddie. Certo, Jim parla con Freddie tutti i giorni, prova a farlo ragionare, ma... ma lui è testardo, lo conosco, non cambia idea così facilmente-

L'idea di cenare in questo ristorante sul lungomare di Sanremo è stata di Jim Beach, battezzato da Freddie Miami Beach ormai da quasi dieci anni. Credeva che in un posto neutrale saremmo riusciti a sederci sullo stesso tavolo e a dialogare come persone civili, e invece. E invece Freddie ha subito messo le cose in chiaro: -Io a tavola con quelli lì non mi ci siedo, già chissà come sopporto Brian in macchina con me dall'hotel all'Ariston!- ha esclamato stizzito mentre eravamo in limousine per raggiungere il ristorante. E io ero accanto a lui! Ha parlato di me in terza persona come se non esistessi! Questo non lo posso sopportare, il mio orgoglio, il mio amor proprio non riesce a sopportarlo.

-Cosa vi porto signori?- la domanda del cameriere mi fa trasalire.
-Per me... per me un branzino agli agrumi- ordina John, da quando ci siamo accomodati è la prima volta che lo sento parlare.
-Io invece...- tentenna Roger, i suoi pensieri adesso sono ben lontani dalla cena di stasera.

The Luckycharm - A Brian May Fanfiction- ItalianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora