Mi saluti sua moglie

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Salve mie care Queenies! Prima di lasciarvi alla lettura di questo nuovo capitolo voglio avvisarvi che lunedì prossimo pubblicherò una nuova storia in tre parti nella raccolta "Le scogliere di Dover e altre storie". Vi aspetto numerose!

Grazie di tutto e buona lettura <3
Manuela-Rhapsody

-Lilibeth! Cosa sta succedendo?-

Una voce maschile di mia conoscenza stronca anche questo bacio sul nascere.

Brian si stacca subito da me e io faccio lo stesso, stringendo i pugni per contenere la rabbia e la delusione. Entrambi ci voltiamo verso la porta del camerino dove Umberto è rimasto fermo, immobile e attonito, la sua mano destra ancora stringe la maniglia d'acciaio.

-Um...Umberto, cosa...cosa ci fai qui?- balbetto imbarazzata, rispondendogli con un'altra domanda per prendere tempo.
-Ho trovato le ragazze al bar e mi hanno detto che eri rimasta in camerino perché eri agitata, volevi ripetere la canzone, ma...- s'interrompe, entra nella stanza e chiude la porta alle sue spalle -...ma non mi avevano detto che la stavi ripetendo in compagnia- conclude malizioso, guardando Brian che è diventato più rosso della sottoscritta.

-Noi veramente...-farfuglia lui -Io ero solo venuto per...per augurare a Lilibeth buona fortuna per la finale, tutto qui- e si volta verso lo specchio.

Lo guardo, è nervoso Brian e non so se lo è perché si sente a disagio o perché siamo stati interrotti proprio sul più bello. Umberto ci raggiunge dinanzi al tavolo da trucco, si ferma davanti a noi e incrocia le braccia prima di continuare: -E da quando in qua la buona fortuna si augura con abbracci così...così intimi- insinua ancora.

Brian si volta veloce verso di lui e lo fissa per alcuni secondi. Che l'abbia riconosciuto?

-Era solo un abbraccio tra amici. Niente di più- replica sicuro, ma la rabbia traspare dal suo sguardo accigliato.
-Beh, se lo dice lei signor May-
-E io invece? Io con chi ho il piacere di parlare?-
-Io sono Umberto, Umberto Rosati, manager delle RodaViva. Piacere di conoscerla signor May-

Umberto tende la mano destra a Brian che resta ancora fermo a fissarlo, indeciso su cosa fare.

-Se non gli stringesse la mano sarebbe il colmo!- penso -E' così assurda questa situazione, sembra di essere tornati nell'Ottocento a quando i rivali in amore si sfidavano a duello-

Ma quale duello, ma quali rivali, ma quale amore! Qui non c'è niente di tutto questo, qui non c'è amore. Umberto mi considera solo un giocattolo, un giocattolo che non vuole condividere con nessun altro e Brian... -Per Brian non so cosa sono e forse non lo saprò mai- rifletto ancora.

Il chitarrista dei Queen sospira e finalmente alza il braccio sinistro e stringe la mano a Umberto -Il piacere è tutto mio, signor Rosati- gli mente per educazione.

Pochi secondi di silenzio, un silenzio carico di tensione, e poi è Umberto il primo a lasciare la presa. I suoi occhi sono stretti su Brian, fieri, superbi e orgogliosi di averla avuta vinta anche stavolta.

-Io...io penso che devo tornare dai ragazzi, in camerino- fa Brian sottovoce, poi si rivolge a me e prosegue: -Lilibeth, io...io ti auguro buona fortuna per la finale e...e per tutto. Ciao-

Con la coda dell'occhio lo scorgo stringere il pugno della mano destra, forse anche lui adesso vorrebbe abbracciarmi ancora così come lo desidero io, ma non possiamo. Ancora una volta, non possiamo.

-Grazie Brian, buona fortuna anche a te- gli rispondo io -Ciao-

Serra le labbra, abbassa la testa e a passo lento raggiunge la porta. Afferra la maniglia d'acciaio, ma prima di aprire l'uscio...

The Luckycharm - A Brian May Fanfiction- ItalianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora