Summertime

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          Hotel Royal - camera 112
                 Mezzanotte circa

Brian P.O.

-Brian! Brian, ma mi stai ascoltando?-

La voce di mia moglie Amalia irrompe spazientita dall'altra parte della cornetta. Come al solito stavo pensando a tutt'altro mentre lei mi raccontava della sua uscita pomeridiana con la madre.

-Sì, ma... ma certo Amalia, certo- le mento, non ho voglia di litigare anche con lei stasera -Quindi, mi dicevi del... del vestito a fiori: l'hai comprato poi?-
-Certo che l'ho comprato, ma questo te l'ho già detto cinque minuti fa- mi risponde irritata, più spazientita di prima -Sapevo che non mi stavi ascoltando, ti conosco troppo bene signor May e so cosa fai anche se non ti vedo-
-E' una minaccia questa?- le domando ridendo, provando a smorzare i toni.
-No, non è una minaccia Brian, è semplicemente una constatazione. Ti conosco da quindici anni ormai, so bene che quando sei fuori casa o sei triste perché vorresti tornare o ti senti in colpa perché hai conosciuto un'altra-

-Ma che dici Amalia? Tu sei mia moglie e io ti...-
-Una volta mi amavi Brian- m'interrompe seria lei -Una volta, quando ci siamo conosciuti mi amavi davvero, quando non c'erano i Queen, il rock, le groupie, i tour e lo Sugar Shack-
-Amalia, ma...- replico sconcertato, è la prima volta che mia moglie mi rinfaccia le mie scelte di vita -...ma perché mi dici queste cose? Non me le hai mai dette prima d'ora-

-Ma non significa che non le abbia mai pensate. Io l'ho sempre saputo che la musica ci avrebbe allontanati perché tu ami la musica, la Red Special, ami stare sul palco a bearti degli applausi del tuo pubblico, ma non ami me, non ami più me. E non dire il contrario perché so che non è vero. Ultimamente mi sono resa conto che sta diventando molto difficile per me doverti condividere con la band, con la tua chitarra e con le altre che ti porti a letto-
-Mi stai lasciando Amalia?- le chiedo, stavolta un po' impaurito.
-No Brian, non ti sto lasciando, ma...ma era da tempo che sentivo di doverti dire queste cose e sapevo che avrei trovato il coraggio di dirtele solo per telefono. Quando mi sei davanti io...- s'interrompe e sento che tira su col naso come se stesse per piangere -...quando mi sei davanti io non ci riesco, ma non per il motivo che pensi tu, no. Anche io penso di...di non amarti più come prima, Brian-

Il mio cuore si gela per qualche secondo. Com'è possibile? Mia moglie ha smesso di amarmi e io non me ne sono accorto?

-Amalia io...io, davvero non so...- farfuglio, sento che mi sta crollando il mondo sotto i piedi e io non riesco a mettermi in salvo.
-Non c'è nulla che mi puoi dire Brian, niente più. E' fatta ormai. Stiamo insieme per i bambini ed è giusto così. Loro non meritano di avere un'infanzia infelice per colpa...per colpa di un padre egocentrico e di una madre troppo ingenua. Buonanotte Brian-
-Amalia! Amalia aspetta non...-

Tu, tu, tu...

-...attaccare- concludo sottovoce, perdendo ogni speranza.

Sospiro, guardo accigliato la cornetta come se fosse lei la causa della discussione con mia moglie, ma infondo la colpa non è del telefono. So benissimo che la colpa di tutto è solo mia. La poso con delicatezza al suo posto e lascio cadere le mani sulle gambe senza forze, senza speranze. Sono seduto sul letto, sul mio immenso letto triple-size della mia immensa suite, elegantissima con il suo mobilio stile impero, tappezzeria in soffice velluto bordeaux e la stupenda terrazza che affaccia sul mare. Accendo l'abat-jour e la sua luce ambrata rischiara la stanza.

-E' colpa tua Brian, lo sai che è colpa tua- mi ripeto, i sensi di colpa sono una costante del mio carattere debole e fragile.

E' colpa mia perché Amalia, da quindici anni a questa parte, è stata sempre una compagna fedele e rispettosa nei miei confronti. Amo ancora pensare a lei come compagna, come quando vivevamo insieme senza essere sposati, e non come moglie, anche se lo è da quasi otto anni ormai. Amo il significato di questa parola, compagna, rimanda all'accompagnare ed è questo che succede quando decidiamo di condividere la nostra vita con quella di un'altra persona: lei ci accompagna nel lungo e tortuoso cammino dell'esistenza e questo non ci fa sentire soli. So che se nei momenti più bui della mia vita sono riuscito a rialzarmi è stato grazie ad Amalia. Se non avessi avuto lei accanto a me in quelle circostanze, come avrei fatto?

The Luckycharm - A Brian May Fanfiction- ItalianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora