-Ti amo-

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SMUT

Le bacio il mento, il collo, scendo giù fino al seno e le sfioro dolcemente le piccole cicatrici per non farle male. Lilibeth geme, le sue gambe s'avvinghiano ai miei fianchi ancora di più, il suo bacino comincia a muoversi istintivamente verso il mio e io mi rendo conto di essere ancora l'unico vestito tra noi due. Veloce mi sistemo a cavalcioni su di lei, bloccandole il torace con le gambe, sciolgo il nodo della vestaglia e Lilibeth mi guarda estasiata spogliarmi. Vorrebbe muoversi, vorrebbe sollevarsi dal letto, vorrebbe liberarsi dall'angustia in cui è costretta per venire da me, ma io non mi muovo. Solo quando facciamo l'amore riesco a dominarla, non mi sento perso e confuso ma so esattamente cosa fare, solo quando facciamo l'amore riesco a essere l'uomo forte, deciso e sicuro che vorrei essere sempre. Lascio cadere la vestaglia a terra, accanto al carrello del servizio in camera, mi sollevo leggermente per indietreggiare e far combaciare così le nostre intimità, ma Lilibeth, più scaltra di quello che pensassi, ne approfitta. Con un movimento più rapido dei miei pensieri sfila le gambe dalla mia stretta, si alza e mi stende sul letto sotto di lei.

-Non te l'aspettavi, non è vero signor May?- mi fa maliziosa, con un sorriso provocante che nulla ha d'ingenuo.

Non le rispondo, ma chiudo soltanto gli occhi quando avverto il mio piacere a contatto col suo, com'è calda, è una vampa che m'infuoca il corpo, l'anima, la mente. Gemo, adesso gemo anch'io il suo nome e nemmeno tanto a voce bassa perché il godimento è troppo grande e lo diventa ancora di più quando Lilibeth fa ricominciare quella magia che nessuno dei due vorrebbe avesse mai fine.

-Oh Lilibeth... sei troppo brava, troppo bella, sei...sei fantastica- gemo ancora, guardandola muoversi sopra di me.

La vedo chiudere gli occhi, sorridere per il piacere che anche lei sta provando, le sue mani accarezzano il mio petto mentre le mie salgono ad accarezzarle con delicatezza il seno.

-Brian...anche tu...anche tu lo sei- mormora lei, completamente estasiata.

Pochi secondi e il suo moto s'accelera, il suo respiro si fa più ansimante, esattamente come il mio che mi sembra addirittura venir meno quando avverto che ci sono quasi. Si vede che mi sto avvicinando ai quaranta: le mie prestazioni stanno peggiorando riguardo a tempistica.

-Dai Lilibeth, dai...fammi vedere come sei bella quando arrivi, su...- l'incito sottovoce, non voglio rovinare la magia di questo momento così bello con lei.

Lilibeth sorride compiaciuta, prende fiato e comincia a muoversi ancora più veloce su di me, io decido allora di aiutarla ad accorciare i tempi muovendo ritmicamente il mio bacino verso il suo. E' tutto così intenso, profondo, così incontrollabile che nessuno dei due riesce più a gestirlo, ci muoviamo a unisono senza sentire la fatica, nella stanza l'unico rumore che regna è quello delle nostre intimità che si congiungono alla perfezione.

-Sì Brian, io...eccomi...io...- geme e chiude gli occhi perché sente che sta per raggiungere il massimo del piacere.

Anche io sento che sto per arrivare al punto di non ritorno, ma non voglio chiudere gli occhi, no, voglio guardarla godere. Improvvisamente sento il suono metallico del sonaglino del suo braccialetto, abbasso gli occhi e scorgo le mani di Lilibeth cercare appiglio fra le lenzuola. Mai come in questo momento sento che voglio averla ancora più vicino a me, più di quanto non lo sia già, così afferro le sue mani, intreccio le mie dita alle sue e diventiamo, ancora una volta, una cosa sola. Lilibeth inarca la schiena, china il capo all'indietro lasciando che i suoi lunghi capelli bruni scendano fino a lambirle il fondoschiena, è stupenda, sembra una sirena, è completamente persa nel piacere che le sto regalando, stupenda come la beatitudine che lei sta regalando a me in questo istante che vorrei non avesse mai fine.

The Luckycharm - A Brian May Fanfiction- ItalianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora