Rose chiuse le porte del suo scompartimento, sul treno che portava a Hogwarts, e sospirò, salutando i genitori dal finestrino con un sorriso triste. Di lì a poco l'avrebbe raggiunta Albus, suo cugino, e non sarebbe più stata sola con i suoi pensieri. Non c'era un sentimento, una sensazione che riuscisse a nascondere al suo migliore amico. Non che ne avesse mai sentito il bisogno...avevano condiviso tutto fin da quando erano piccoli: le loro pazze famiglie, le primissime partite di Quidditch, improvvisate nel giardino della casa dei nonni Weasley, gli anni ad Hogwarts... E adesso, era il loro settimo e ultimo anno, l'anno dei MAGO, e il pensiero che non sarebbe più tornata a Hogwarts le aveva messo addosso una malinconia che non l'aveva lasciata per tutta l'estate.
Albus era stato smistato tra i Serpeverde, il loro primo anno, e Rose ricordava ancora la sua faccia e i suoi occhioni spalancati quando il Cappello Parlante gli era stato posto sulla testa. Albus le aveva riferito le parole che il Cappello gli aveva rivolto anni prima:
"Ah, signor Potter! Se per suo fratello la scelta è stata piuttosto semplice, per lei avverto lo stesso dubbio che ebbi con suo padre, quando fu il suo turno."
"Mio padre mi ha detto che avrei potuto scegliere, che la mia opinione sarebbe stata tenuta in conto..."
"Si, in effetti è così, signor Potter..."
"...ma mi ha detto anche che uno degli uomini più coraggiosi che lui abbia mai conosciuto era un Serpeverde..."
"Suo padre ha dimostrato saggezza in più di un'occasione, signor Potter, e ciò che dice ne è un'ulteriore prova. E io le dico che ci vuole coraggio per finire tra le file di Grifondoro, ma che ce ne vuole ancora di più per accettare che l'amore e il coraggio vanno al di là della casa a cui si appartiene. E dunque, cosa sceglie di fare?'
"Non scelgo. Dopotutto, spetta al Cappello decidere, no?"
Era stato così che Albus era finito tra i Serpeverde, mentre Rose era stata smistata tra i Grifondoro. Albus aveva conservato per tutti quegli anni il ricordo delle parole del Cappello, e Harry era stato fiero di lui, quando gliele aveva riferite. L' appartenenza a case diverse non aveva impedito loro di condividere i momenti più belli dei loro anni ad Hogwarts. Sorrise tra sé, pensando a tutto ciò che avevano vissuto insieme.
"Rosie.."
"Ciao Al, ti aspettavo..."
Rose sorrise nuovamente al cugino, che le si sedette accanto scrutando i suoi occhioni blu, e indovinando ancora una volta i suoi pensieri.
"Questa non sarà la fine di tutto, Rose. Hogwarts non si lascia mai davvero."
"Non riesco a nasconderti nulla, eh?"
Albus le ricambiò il sorriso "Domanda stupida e risposta ovvia, Rosie."
Rose rise, e baciò il cugino sulla guancia.
"Ho detto a Scorpius che sarei venuto qui, tra poco credo che ci raggiungerà..." disse Albus, con un tono e uno sguardo che sapevano molto di scuse.
Rose alzò gli occhi al cielo "Ormai ci ho fatto l'abitudine..."
Scorpius Malfoy era stato il primo amico di Albus, quando aveva messo piede a Hogwarts. Lui aveva faticato a dire ai suoi genitori di aver fatto amicizia con il figlio di Draco Malfoy, ma Harry si era limitato a sorridere un po' sorpreso, e a dire "Oh beh, immagino dovremo abituarci ad avere un Malfoy per casa..."
Negli anni, Scorpius era diventato il migliore amico di Albus, e aveva trascorso molto tempo con i Potter e con i Weasley. Nelle rare occasioni in cui Harry si era ritrovato faccia a faccia con Draco Malfoy, si erano rivolti poco più di un cenno, ma Harry sapeva che Draco non sarebbe stato contrario all'amicizia tra i loro figli. Semplicemente, non l'avrebbe mai ammesso apertamente.
Rose, invece, non era mai riuscita a fare amicizia con Scorpius. Lo trovava scostante e terribilmente narcisista, e davvero non riusciva a capire come suo cugino potesse effettivamente aver legato con quel tizio. Sua madre si limitava a definirla divertita come "la degna figlia di suo padre", ma il problema per Rose non era mai stato il cognome di Malfoy. Era lui che la irritava. L'aveva presa in giro fino alla morte quando erano più piccoli, per i suoi capelli rossi, per essere sempre stata la migliore del suo anno...beh, praticamente per qualsiasi cosa. Lei, dal canto suo, non aveva mai nascosto di provare antipatia nei suoi confronti, né di considerarlo niente di più che un pallone gonfiato. Negli anni, erano sempre rimasti distanti, e non si erano rivolti la parola se non per stuzzicarsi a vicenda. Rose cercava solo di limitarsi a lanciare scintille dagli occhi, anziché dalla bacchetta, per il quieto vivere.
Scorpius spalancò le porte del vagone e sorrise al suo migliore amico, dandogli una pacca sulla spalla.
"Sono felice di essere tornato, amico."
Albus gli sorrise, e solo in quel momento lui sembro notarla. Sul viso gli si dipinse il solito ghigno che da sempre le riservava:
"Oh, Weasley, ci sei anche tu?"
Rose lo guardò in viso, e si limitò ad un cenno: "Malfoy."
"I tuoi capelli sembrano ancora più fiammeggianti del solito, Weasley, lo sai?"
"Tu invece sei fastidioso esattamente come ricordavo, Malfoy."
Albus alzò gli occhi al cielo "Ci risiamo..."
Rose guardò di sottecchi il viso affilato di Malfoy, che si era seduto davanti a lei con il suo solito ghigno. Era cambiato durante l'estate: le sembrò più alto, il colorito solitamente pallido si era scaldato appena di un'abbronzatura dorata, forse frutto di una vacanza esotica con la sua ricchissima famiglia. Lui continuava a fissarla con il suo sorrisetto irritante, e Rose distolse lo sguardo, voltandosi verso il finestrino. Aprì un libro e cominciò a leggere, come a chiudere la discussione. Aveva imparato che la mossa migliore in questi casi era ignorare totalmente Malfoy.
"Allora, hai passato bene le vacanze, Scorp?"
"Solito, Al. Siamo stati alla villa al mare..."
Il suo tono di voce sembrava annoiato. Rose finse di continuare a leggere, ma sorrise tra sé, sarcastica: ovviamente, una villa al mare era sicuramente qualcosa di troppo al di sotto delle aspettative di Malfoy. Lui non sembrava troppo entusiasta dell'argomento; aveva abbassato lo sguardo, pensoso, e continuava a giocherellare con l'orlo del suo maglione. Rose alzò gli occhi dal suo libro e prese ad osservarlo, e quando lui sollevò lo sguardo, non c'era traccia del ghigno con cui di solito le si rivolgeva...i suoi occhi grigi, che si ritrovò a fissare per un brevissimo istante, le parvero profondi e assenti, presi da pensieri nebbiosi. Lui aggrottò per un attimo le sopracciglia scontrando i suoi occhi, prima di distogliere velocemente lo sguardo. Rose abbassò gli occhi sul suo libro, ma si accorse di averlo chiuso.
"Rosie, sai dove sono gli altri?"
"Oh, Roxanne, Fred e mio fratello saranno in giro a combinare guai, come al solito. Dominique credo sia col suo ragazzo, mentre Lily ha raggiunto Alice, è insieme a lei."
"Ma tu non dovresti fare un giro di ronda? Sei Caposcuola..."
Rose sorrise, mesta "Dovrei, sì...ma non mi andava di passare il mio ultimo viaggio per Hogwarts in giro per i corridoi del treno, sai..."
Al le accarezzò i capelli, e rimase in silenzio.
Malfoy, intanto, aveva sollevato lo sguardo, vagamente interessato. Le si rivolse con uno sguardo a metà tra il sorpreso e il divertito: "Caposcuola, Weasley? Avrei dovuto immaginarlo..."
Lei tornò ad osservarlo, gelida: "Beh, cos'hai da sghignazzare, Malfoy?"
Lui continuò a sorridere, sornione, armeggiando con qualcosa dentro le sue tasche. Tirò fuori una spilla con il Blasone di Hogwarts e una grossa C di metallo, e la mostrò a Rose sul palmo aperto: "Beh, credo che quest'anno passeremo insieme più tempo del previsto, Weasley."
Rose spalancò la bocca per la sorpresa, incapace di rispondergli. Si limitò a sbuffare, e si affrettò a rifiondarsi dentro al suo libro, mentre Al scuoteva la testa, e Malfoy sorrideva, visibilmente divertito.
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Qualcosa per cui vale lottare
FanfictionRose Weasley è al suo settimo anno ad Hogwarts, l'ennesimo che condividerà con suo cugino Albus, per lei più che un fratello, l'unico Serpeverde di casa, e amico fraterno di Scorpius Malfoy, con il quale Rose non è mai riuscita ad andare d'accordo...