Grigio

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Lorcan sussultò, andando a sbattere contro qualcuno un bel po' più alto di lui, mentre voltava l'angolo del corridoio che conduceva al cortile interno. In realtà, lo stava cercando, e sapeva perfettamente che l'avrebbe trovato lì, a quell'ora. Lo conosceva troppo bene.
Si era limitato a girargli attorno silenziosamente per giorni, pregando di avere il coraggio necessario a rivolgergli la parola...e alla fine, in quel momento, era stato lui a venirgli letteralmente addosso.

"Fred" fece lui, speranzoso "Non...non ti avevo visto."

"Lorcan" rispose lui, freddamente. Eppure, non se ne andò. Rimase lì, a osservarlo perplesso, indeciso sul da farsi. Lorcan lo vide, il dubbio incerto nel suo sguardo, lacerante, mascherato da un orgoglio troppo grande. Poi, lui fece per superarlo con una spallata, ma Lorcan fu più veloce.

"Aspetta, possiamo...possiamo parlare?"

E di nuovo, un lampo rabbioso nei suoi occhi. Ma questa volta durò solo un attimo, ancora una volta soppiantato da una curiosità incerta. Rimase in silenzio per qualche istante, gli occhi fissi sul suo volto. Poi, sospirò:

"Immagino di sì."

Si appoggiò alla balaustra dietro di sé, fissando lo sguardo sulla parete opposta, in attesa.

Lorcan si appoggiò accanto a lui, con i palmi delle mani leggermente sudati per l'agitazione, ben consapevole che quella sarebbe stata l'unica occasione per riuscire a scusarsi col suo migliore amico, e sperare che bastasse.

"Ascolta, io...volevo solo..."

Ma Fred scosse la testa, serio, e lo interruppe. Fissò lo sguardo sul suo viso, serio, e Lorcan si voltò lentamente a guardarlo, sorpreso.

"La ami?"

Intercettò gli occhi scuri di Fred, già fissi su di lui, e annuì, deciso, senza distogliere lo sguardo. Lo vide sospirare e abbozzare un sorriso.

"Beh, immagino basti questo."

Lorcan rimase talmente interdetto da non riuscire a dire una parola. Continuò a fissare il suo migliore amico, in un silenzio denso e carico di tutto ciò che non riusciva a esprimere. Poi, lo vide sorridere di nuovo, irrisorio:

"Non avrei mai pensato che ti facessi mettere nel sacco così facilmente, amico. E da mia sorella, poi!"

Lorcan sentì le labbra accartocciarglisi nell'ombra di un sorriso ancora incredulo. Fu come se quei mesi non fossero mai passati, quando il suono della risata bassa e lieve dell'amico gli riempì le orecchie. Rise, di rimando, sentendo il cuore incredibilmente più leggero, mentre il macigno che da mesi gli pesava sul petto si scioglieva lentamente.

"Nemmeno io" rispose, quasi in un sussurro.

Il volto di Fred si contrasse in una smorfia leggera, mentre lo fissava dritto negli occhi, serio, ma con un lampo divertito nello sguardo:

"Scamander, che sia chiaro...sbaciucchiamenti al minimo."

Lorcan non poté fare a meno di ridere ancora.

***

Se ne stava comodamente appoggiato con la testa sulle gambe di Lily, chiedendosi se potesse mai esistere qualcos'altro in grado di offrirgli la stessa, perfetta serenità. Lei gli accarezzava i capelli quasi distrattamente, mentre con una mano si reggeva il capo, il gomito poggiato sul cuscino e i capelli a scivolarle oltre le spalle come una cortina rossa. Il dormitorio era deserto, e Lysander si beò ancora una volta di quell'istante perfetto. Fissò gli occhi nei suoi, e lei gli sorrise, sporgendosi per lasciargli un bacio a fior di labbra, in un contatto delicato, frusciante, leggero.

Qualcosa per cui vale lottareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora