Every night you come around,
you know I can't say no..."Sta diventando un'abitudine, Malfoy."
Lo disse ad occhi chiusi, Rose Weasley, con l'ombra di un sorriso sulle labbra, e le narici ancora piene del suo respiro. Lo sentì premere sul collo, seduta per l'ennesima volta sull'enorme tavolo di legno delle cucine, e il suono di un sorriso a mezza voce le accarezzò i timpani:
"Non mi abituerò mai a tutto questo, Weasley".
Lentamente, Rose aprì gli occhi, e si ritrovò davanti il sorriso sghembo e le labbra arrossate di Scorpius Malfoy, per l'ennesima volta incastrato tra le sue gambe. Inseguì con lo sguardo l'intrico di colori in quell'iride di piombo e tempesta, la forma perfetta delle sue labbra e quell'accenno di barba che le pizzicava sempre le guance. Sorrise, ancora, mentre allungava l'indice per accarezzargli il profilo squadrato della mascella.
"Gli elfi domestici ci denunceranno, prima o poi."
Scorpius rise, sollevando per un istante gli occhi dal suo polso, pur continuando ad accarezzarle spasmodicamente l'intrico di vene bluastre intrecciate sulla sua pelle. E lei se ne stava lì a fissarlo, quieta, stupendosi per l'ennesima volta di come quella sua calma dolcezza la facesse sentire a casa.
"Nah, sono troppo ubbidienti per farlo."
Era diventata una consuetudine, ritrovarsi lì quasi tutte le notti, lontani da occhi e orecchie indiscrete, lontani da domande inopportune. Era come se la notte portasse con sé l'oblio più dolce, e qualsiasi altra cosa sembrava perdere di importanza, persino il male che si erano fatti.
"Oppure, se preferisci... potremmo andare da un'altra parte."
Rose strinse gli occhi con sospetto, perfettamente consapevole che la luce sinistra nello sguardo di Scorpius non prometteva nulla di buono...o di innocente. Continuò a studiarlo, interrogativa, mente lui allungava l'indice con fare suadente, tracciandole i contorni delle labbra e facendola rabbrividire.
"Ci sarebbe anche il Bagno dei Prefetti, ad esempio. O la Stanza delle Necessità. Potremmo fare un bagno...ma la Stanza delle Necessità sarebbe sicuramente il posto più comodo. Nessuno ci troverebbe, e dato che molto probabilmente una volta entrata non vorrai più uscirne..."
"Malfoy."
Scorpius rise della sua espressione contrariata, gettando la testa all'indietro e facendo sorridere anche lei, suo malgrado:
"Sto scherzando, Rose".
Lei continuò a guardarlo in silenzio, perdendo il filo dei suoi pensieri, senza riuscire a rincorrerli. Si chinò lentamente sul suo collo, in quel punto proprio sotto l'orecchio che lo faceva sempre rabbrividire. Affondò le labbra sulla sua pelle, mentre il respiro di lui si faceva pesante e spezzato; lo sentì stringerle le cosce in maniera convulsa, aggrapparsi a lei quasi con prepotenza:
"Rose..."
Lei rispose con un sospiro e un gemito, continuando a premere le labbra contro di lui, con le dita affondate tra i suoi capelli. Lo sentì stringerla più forte, sentì le sue mani risalire lungo le cosce ed aggrapparsi all'elastico dei suoi slip, ma non le importava. Aveva smesso di porsi troppe domande, e l'unica cosa che volesse era sentirlo più vicino, sentire in ogni lembo di pelle tutto quello che non erano mai riusciti a dirsi. Continuò ad accarezzargli il collo in una danza di labbra e lingua, mentre il suo profumo, come sempre, le annebbiava i sensi. Lo sentì esitare, mentre in un sospiro frustrato faceva schioccare l'elastico dei suoi slip contro la sua pelle, portandole una mano dietro il collo e sollevandole il viso per guardarla negli occhi:
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Qualcosa per cui vale lottare
FanficRose Weasley è al suo settimo anno ad Hogwarts, l'ennesimo che condividerà con suo cugino Albus, per lei più che un fratello, l'unico Serpeverde di casa, e amico fraterno di Scorpius Malfoy, con il quale Rose non è mai riuscita ad andare d'accordo...