Come in un MMORPG!

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Una stanza insonorizzata completamente scura:
all'interno di questa, un tavolo; sopra esso, due microfoni.
Due figure stavano all'interno di una camera di registrazione. Una di loro aveva lo sguardo completamente nero, due pozzi di inchiostro profondissimi e oscuri. L'altra, invece, non la smetteva di sorridere. Sembrava davvero molto entusiasta di stare lì.
« Radio OBSCURIA è qui!
Sono Gu e Dario che vi parlano! » esclamò l'inconfondibile voce di Guglielmo Scilla, nome d'arte Willwoosh, il tono chiaro e cristallino e la bocca verso il microfono ma senza, tuttavia, toccarlo.
« Come ti sono andate le vacanze natalizie, Dario? Sembra quasi tu abbia ucciso qualcuno! »
L'Incubo che noi conosciamo abbozzò un sorriso e poi parlò verso il microfono.
« Fin troppo tranquille. »
« Oh, dai! Che espressione truce!
Non vorrai porre fine alla mia vita, spero! »
Silenzio.
Guglielmo rise.
« In ogni caso, non siamo mica qui a fare niente! » disse il più grande
« In un universo lontano... otto ragazzi dovranno affrontare terribili pericoli ed indovinare difficili misteri! Sai mica il perché, Mr. Matassa? »
« Perché due loro compagni sono in pericolo, Gu. Come si dice: chi trova un amico trova un tesoro! »
« Beh, spero che attorno a questo tesoro non ci sia puzza di cadavere! »
« Cosa molto probabile. »
« Direi che sarebbe davvero peggio per loro, in quel caso! »

( . . . )

« L'avete sentito anche voi? » fece Cesare, girandosi verso Nicolas.
Erano passati due giorni da quando avevano messo piede all'interno del sottosuolo della Valle Spaziale.
Finalmente si erano tutti ritrovati, Nicolas aveva persino addosso i suoi tanto amati occhiali da sole.
Per fortuna, nessuno aveva niente di rotto.
Tuttavia, avendo avuto con i loro omonimi delle lunghe conversazioni, avevano appreso che Nelson aveva tenuto loro nascoste delle cose: ad esempio, che era stato Nulso a dare a lui del materiale alieno per poter costruire il taxi del tempo.
Lo stesso Nulso, tuttavia, era stato catturato da Dean e, assieme a lui, anche il fratello Frast.
Cesare, nel sentire quei nomi, si trattenne dal ridere più di una volta, — erano troppo ridicoli! — in contrasto con il digrigno di denti di Bran, il proprio omonimo dell'universo X.
Bran era un tipo burbero, se ne stava sempre con le mani conserte e lo sguardo accigliato.
E Cesare sembrava stargli proprio in culo.
Ritornando a ciò che era stato chiesto a Nicolas dall'amico: no, lui parve non aver udito nulla.
Cesare inarcò un sopracciglio, mentre Bran sbuffava sonoramente
« Vogliamo muovere il culo? » disse quest'ultimo.
Gli otto ragazzi stavano percorrendo una strada stretta e rocciosa, questa li avrebbe condotti fuori dal sottosuolo, quindi verso l'aria aperta della Valle Spaziale.
Il loro obiettivo era uscire in superficie e raggiungere il castello di Dean per poter salvare sia Nulso che Frast.
Se avessero un piano?
Mistero.
« Sembra di stare in un incubo » sussurrò Nelson, mentre Nha sorrise nel sentire quelle parole. Frank, invece, fece spallucce.
Un branco di idioti.
Passarono dieci minuti abbondanti, finché, ad un tratto Bran si girò alle sue spalle e nella sua visuale trovò soltanto Cesare.
Sembrava che gli altri fossero spariti nel nulla, ma il guerriero dal mantello cobalto capì subito quello che era appena successo.
Dean.
Innanzi a loro, uno spiraglio di luce che mostrava la fine del sentiero roccioso e l'apertura verso la superficie della Valle Spaziale.

« Sembra che qui ci sia uno zampino oscuro... »
affermò Gu.
Dario soffiò sul microfono.
« Mai dividersi! I film horror insegnano! »

Dean sembrava un Dio, con i suoi poteri aveva teletrasportato i ragazzi, ognuno in un luogo diverso: un gruppo formato da due persone, abitante alieno dell'Universo X e la sua controparte umana.
Ci sarebbe stato davvero da divertirsi.
Bran si avvicinò di fretta a Cesare.
Quest'ultimo gli chiese:
« Li senti anche tu?! »
« Ah, ora li senti! »
I due giovani si guardarono intorno, ma non videro nessuno.
Udirono soltanto, sembrava di essere in qualche reality show.
« Sembra di stare in Hunger Games! » fece Cesare, mentre Bran gli lanciava occhiatacce.
Perché il suo omonimo doveva essere un vero e proprio idiota?!
Cesare guardò l'altro con fare sfacciato e, con altrettanta spavalderia, alzò gli occhi verso al cielo notturno pieno di stelle.
Ma non doveva esserci il sole?
Attorno a loro, una distesa d'erba lunghissima... si sentiva nell'aria un fresco profumo di rugiada.
« EHI! Cosa Diavolo sta succedendo?! » chiese Cesare, alzando il suo tono di voce.
Ad occhi esterni, poteva benissimo sembrare che stesse parlando da solo, proprio come farebbe un pazzo.
Sembrava di essere, davvero, all'interno di un film.

« Hai presente quegli MMORPG
che piacciono tanto a Nelson? »
Dario parve molto tranquillo, e fu proprio quel suo tono a renderlo davvero inquietante.

L'illusione di Dario, fece sì che sopra alle teste di Cesare e Bran si formasse una barra colorata di verde — essa indicava la vita — ed un'altra tutta viola — la stamina.
Proprio come in un vero videogioco!
Sopra alla barra verde si crearono anche tre cuori rossi fatti di pixel.
Questi, in caso di colpi mortali, sarebbero stati molto utili.

« Benvenuto su OBSCURIA!
Premi "START" per continuare. »

Fu Gu a dirlo.
Sopra al capo, sia di Cesare che di Bran, (sotto alle due barre) spuntò scritto il loro nome, come se questo indicasse il loro username nel... gioco?!

Un enorme scritta gialla si creò innanzi ai due giovani.
« Premi "START" per continuare. »
Ripeté, stavolta, l'Incubo.

Ma dove erano andati a finire tutti gli altri?
Cesare rimase lì a fissare la scritta per qualche secondo e, non appena aveva preso la decisione di premerla, Bran lo scansò e lo fece lui al posto suo.
« QUANTO CAZZO CI METTI, PER DIO! »
Poi una luce abbagliante li illuminò entrambi.
Che stessero per affrontare il primo livello?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 05, 2020 ⏰

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