La sua mente era frammentata da diversi ricordi, ma alcuni di essi non riusciva a metterli del tutto a fuoco. Nelson315 era rimasto sempre lo stesso ma al contempo sentiva di appartenere anche ad un'altra parte di sé, una parte lontana anni luce per la normale concezione umana.
« Conto su di voi, »
La voce di Nelson fuoriusciva dallo space-bracciale come se in realtà fosse lì, faccia a faccia con loro, ovunque essi si trovassero.
Un piccolo sorriso.
Un sorriso furbastro.
« Space Angels. »
Poi il video arrivò alla sua fine.
( . . . )
Cesare era rimasto chiuso in bagno, restando in silenzio a fissare lo schermo dello space-bracciale. Aveva ancora le mani che gli tremavano e il cuore che gli batteva forte nel petto.
Per ottenere quei poteri c'era bisogno di suicidarsi e per quanto non volesse credere a tutta quella storia, la speranza di rivedere il cugino gli si accese nel cuore.
Così pigiò il pulsantino oro su uno dei bordi dello space-bracciale e automaticamente gli apparve un'applicazione che si andò a posizionare in alto, la prima fra tutte le altre.
Si chiamava semplicemente Ask Nels e l'icona aveva lo sfondo rosso, con soprastanti due ali d'angelo bianche.
Cesare rimase a fissarla per qualche secondo, poi non ci pensò oltre e ci cliccò sopra.
All'improvviso sobbalzò, poiché il bracciale si illuminò e da esso uscì un ologramma azzurrino sfumato di blu a grandezza naturale, davanti al ragazzo, che raffigurava in tutto e per tutto Nelson.
Sembrava fosse il vero Nelson Venceslai, in carne ed ossa.
Purtroppo non era così... non era né uno, né l'altro.
Ask Nels era semplicemente un assistente virtuale, programmato dallo stesso Nelson per risolvere qualsiasi dubbio affliggesse i suoi amici.
Yo, Space Angel!
Come posso esserti utile?
Cesare deglutì, allungando una mano verso quella figura fatta di pixel e numeri.
Sembrava proprio suo cugino, a parte per quella voce distorta e robotica.
Ma i lineamenti erano i suoi, gli occhi, la fisicità. Tutto.
L'occhio buono aveva iniziato a pizzicargli.
« Nelson... »
Una speranza c'era davvero, dopotutto.
( . . . )
Nelson315, dopo aver visionato con gli altri il video dell'altro sé, aveva iniziato a diventare euforico e curioso.
Aveva cominciato persino a ricordare, a collegare i pezzi del puzzle.
Probabilmente, dopo la rinascita, i ricordi dell'altro Nelson si erano uniti ai suoi, quindi i loro caratteri si erano fusi in un mix di emozioni... sebbene, in realtà, questi lati li avessero già all'interno del loro io, entrambi.
Erano diversi nel loro essere così uguali.
« Parlaci del suicidio » affermò Nelson315, mentre Ask Nels, l'assistente d'intelligenza virtuale creata da Nelson stesso, esponeva ciò che aveva da dire:
Per ottenere i poteri sopiti, vi è bisogno di morire.
In realtà non serve per forza suicidarsi, ma il mio creatore pensa che dia più effetto scenico metterla su questi piani.
E considerando che voi siete coscienti di ciò che fate, il termine non può risultare errato.
« Possiamo utilizzare qualsiasi metodo per il suicidio? » chiese sempre Nelson315.
Certamente.
Puoi bruciarti con la benzina, usare l'acido, tagliarti le vene, impiccarti.
Tutto è lecito nel suicidio per la rinascita.
« Chi ci garantisce che non moriremo e basta? » chiese giustamente Frank, curioso.
Nelson, il mio programmatore,
aveva pensato anche a questo.
Perciò adesso genererò automaticamente sullo schermo dello space-bracciale un video virale sull'Instagram del suo universo natale.
Ask Nels riproduce:
"cretino che si fa investire
da un fottuto camion in corsa".
Era lì, Nelson315 vide suo cugino Cesare afferrare con una sola mano un camion pesantissimo, cosa non fattibile per un semplice essere umano.
Aveva una forza sovraumana, sembrava quasi il sosia di Super-Man.
Nelson315 sorrise.
D'un tratto, dal cielo svolazzò un biglietto piegato, rosato e attaccato ad una piuma nera.
Arrivò sopra al capo di Francesco, così egli lo afferrò e se lo portò innanzi agli occhi.
Gli altri si girarono verso il biondo.
« Felicitazioni, » lesse Francesco, osservando lo stile gotico di quella calligrafia. Inchiostro.
Era stato scritto con l'inchiostro « siete stati invitati ad una cerimonia spettacolare e unica nel suo genere... domani sera a mezzanotte presso la Santa Sede di Roma.
Si è pregati di vestirsi in modo consono all'occasione.
Lo sposo ovviamente dovrà indossare il completo più elegante che possiede. »
Nelson315 fece capolino dalla spalla di Francesco per cercare di leggere anche lui in contenuto del biglietto.
« Nelsi... ricordi quando dicesti che prima o poi ti saresti sposato?
Cioè, non proprio tu.
Insomma, mi hai capito. »
" Felicitazioni,
siete stati invitati ad una cerimonia spettacolare e unica nel suo genere domani sera a mezzanotte presso la Santa Sede di Roma.
Si è pregati di vestirsi in modo consono all'occasione.
Lo sposo ovviamente dovrà indossare il completo più elegante che possiede.
Siate puntuali,
Don Ilario. "
Ilario.
« E come dovremmo mai arrivarci fino a lì? » avendo vissuto per strada, Frank315 non riusciva a pensare così tanto in grande... tipo prendere un aereo.
« Io... » sia Francesco che Nelson315 ebbero la stessa illuminazione
« — avrei un'idea. »
« — avrei un'idea! »
Sia il biondo che l'occhialuto si guardarono.
Tuttavia, prima di tutto il resto avrebbero dovuto rintracciare Cesare e organizzare il suicidio per la rinascita.
Purtroppo, avevano ancora poco tempo a disposizione.
Un giorno rimanente.
Tick.
Tack.
STAI LEGGENDO
OBSCURIA
Fiksi Penggemar𝕯ario si ritroverà morso da un piccolo ragno, ma ciò non ha niente a che vedere con il famoso Spider-Man. Tutt'altro, questo sembra essere il destino: esso gli ha teso la mano e Dario di rimando lo ha abbracciato senza alcuna esitazione, stringendo...
