Capitolo 9

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Niccolò era sdraiato sul letto a fissare il soffitto, mentre Spugna era accoccolato ai suoi piedi, stremato dalla lunga passeggiata che lui e Federica gli avevano fatto fare. Era passato qualche giorno dal compleanno di Laura, ma la sua mente era ancora lì. Pensava e ripensava prima al bacio e sentiva il cuore fermarsi, per poi accelerare tutto di colpo e poi a Giulia stretta fra le braccia di quel soldato, dopo il suo attacco di panico. L'Afghanistan l'aveva sconvolta più di quanto potesse immaginare ed era doppiamente preoccupato per lei, oltre che geloso di quel tizio. Adriano continuava ad insistere sul fatto che doveva dichiararsi quanto prima ma, appena vedeva Giulia le parole gli morivano in gola. Era bloccato dall'idea di un suo rifiuto, bloccato dal fatto di soffrire ancora di più di quanto già non lo stesse facendo. Sospirò nuovamente facendo mugolare Spugna in sego di disapprovazione. Persino il cane era stufo del suo muso lungo. Il suo telefono vibrò sul cuscino accanto al suo segnalando l'arrivo di un messaggio da parte di Adriano.

"Abbiamo trovato il modo per farti stare con Giulia e finalmente parlarci! Non rovinare tutto!!!" così citava. Niccolò aggrottò lo sguardo non capendo il messaggio. Adriano e Laura si stavano scervellando da quando Giulia era tornata, affinché riuscissero a parlarsi. Mentre ancora teneva il telefono in mano per rispondere al suo migliore amico, il telefono prese a vibrare per via di un avviso di chiamata. Se prima Niccolò era confuso, adesso non sapeva proprio come definirsi. Incerto e convinto che il suo interlocutore avesse sbagliato, rispose alla chiamata.

***

Giulia aveva finito di controllare il suo piccolo trolley, accertandosi che ci fosse tutto. Mancavano solo lo spazzolino e il borsello dei trucchi.

- Dimmi che sei pronta! – urlò uscendo in corridoio, in direzione della camera di Laura, la quale in risposta mugugnò un lamento. Sospirando e roteando gli occhi al cielo, Giulia aprì di slancio la porta del bagno, urlando due secondi dopo e richiudendola all'istante. Adriano era in piedi di fronte al lavandino, mezzo nudo e tutto bagnato per la doccia.

- Che succede? – domandò Laura trafelata uscendo dalla sua stanza. Giulia la fulmino con lo sguardo, prima di raggiungerla con grandi falcate e spingerla nella stanza cercando di non farsi sentire dal moro.

- Ho appena viso Adriano mezzo nudo nel bagno! – disse indicando la porta e furibonda.

- Eh allora, sapevi dormisse qui! – rispose la bionda tranquillamente tornando a riempire la valigia.

- Che fine ha fatto la regola "Niente ragazzi in giro per casa"? –

- Beh, credevo fosse abolita dal momento che entrambe ci eravamo fidanzate! – disse Laura concentrata sulla sua valigia. Giulia inspirò profondamente chiudendo gli occhi, prima di rispondere, massaggiandosi le tempie.

- Ok, è qualche giorno che ci penso e credo sia giunto il momento! – disse seriamente, inducendo Laura a gelarsi sul posto e a voltarsi lentamente verso di lei.

- C-che vuoi dire? – domandò già consapevole di quello che la sua migliore amica stesse per dire.

- Non possiamo andare avanti così. Tu e Adriano ormai siete una coppia a tutti gli effetti, sta bene insieme e so per certo che avete meditato l'idea di andare a convivere. Lui è quasi sempre qui e suppongo che quando non c'ero era qui tutti i giorni. Andare a vivere da lui è troppo complicato per te perché troppo lontano dall'università quindi.... – fece una pausa per riprendere fiato – Quando torneremo andrò a vivere con Fatima! – disse guardando intensamente Laura. Fra le due calò il silenzio. Laura la guardava con gli occhi lucidi e anche Giulia, sentiva i suoi pizzicarle.

- T-tu vuoi andare via! – disse poi la bionda, lasciando scivolare dalle mani il maglione.

- Voglio solo lasciarti vivere la tua vita tranquillamente con il tuo ragazzo senza che ci sia imbarazzo o situazioni assurde come prima! – spiegò Giulia pacatamente. Sapeva come si sentiva Laura, avevano già provato quella sensazione quando fu lei a partire per Chieti per andare a convivere con Stefano. Loro due erano cresciute insieme, come due alberi contorti si erano intrecciate l'una all'altra e separarsi era doloroso proprio come lo era stato quando i fratelli si erano sposati. Perché si sa che nonostante il matrimonio sia un giorno di festa, c'è sempre un po' di magone.

- Ci vedremo tutti i giorni, Fatima non abita lontano da qui. Te lo prometto! – disse avvicinandosi all'amica con le braccia allargate per stringere l'amica in un abbraccio.

- Davvero? – chiese Laura titubante.

- Davvero! – rispose Giulia in un sorriso per poi stringersi alla sua migliore amica. Adriano bussò alla porta, sbucando solo con la testa.

- Interrompo qualcosa? – domandò vedendo le due abbracciate.

- No, tranquillo! – gli sorrise Giulia, staccandosi un po' da Laura, mentre quest'ultima si asciugava le guance, invitandolo ad entrare, ora che era vestito.

- Ehm, Giulia, volevo chiederti scusa per prima, avrei dovuto chiudere la porta a chiave! – disse imbarazzato grattandosi la nuca con lo sguardo basso e il viso rosso.

- Non preoccuparti va tutto bene! – rise lei un po' imbarazzata al ricordo della scena.

- Giuro che non accadrà più! – fece il moro.

- Oh, lo so! – ammiccò la ragazza un po' malinconica. Adriano aggrottò le sopracciglia, non capendo e fece per risponderle quando suonarono al citofono.

- Dev'essere Niccolò! – disse dirigendosi alla porta, lasciando Giulia sorpresa. Al suo fianco, la ragazza sentì Laura irrigidirsi e staccarsi di tutta fretta per chiudere la valigia.

- Che ci fa qui Niccolò? – chiese Giulia aggrottando le sopracciglia.

- Perché lo chiedi a me? Non ne ho idea! – rise nervosamente Laura.

- Amore, se avete finito, mi date le valige che le carico in macchina con quelle mie e di Nicco? – domandò Adriano, rientrando in stanza. Laura sbiancò allo sguardo furioso di Giulia, mentre Adriano s'irrigidì percependo l'aria pesante.

- Che diavolo ci fa qui Niccolò? Cosa mi nascondete voi due? – chiese Giulia additando i suoi amici e guardandoli con gli occhi ridotti a fessure.

- Ma come non lo sai? – fece Adriano vedendo il silenzio di Laura.

- Cosa? – domandò minacciosa la castana.

- Nicco viene a Napoli con noi! – rispose sorridendole forzatamente. Giulia sbiancò e si sentì la terra mancarle sotto i piedi.

- Che cosa!? -


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