Giulia stava in piedi con le braccia incrociate al petto e le mani strette a pugno, mentre fissava in cagnesco Laura, Fabio e Anna che le stavano di fronte. Il silenzio, nella cucina di sua sorella, era opprimente. Persino Adriano e Niccolò, che si trovavano nella cameretta di Azzurra a giocare con la piccola al thè delle cinque, sentivano la tensione nell'aria.
- Forse non sarei dovuto venire! – bisbigliò Niccolò, mentre guardava Azzurra trafficare con la sua cucina giocattolo.
- Nicco, statte un po' zitto. A parte che ce dovevi venì per quell'intervista. Approfittane e basta! – lo rimproverò Adriano con sguardo serio, cosa che non gli si addiceva in quel momento, dato che stava sorseggiando del finto thè in una tazzina fiorata e con una coroncina sulla testa. In tanto nella cucina Anna, stanca di quell'aria pesante spezzò il silenzio.
- Vuoi smetterla di fissarci così? Sei inquietante, oltre che assurda! – roteò gli occhi al cielo stufa.
- Assurda? Io sarei assurda? E tu che inviti il mio ex ragazzo al compleanno e al battesimo delle mie nipoti è del tutto normale! – la beffeggiò Giulia scoppiando.
- Ci siamo! – bisbigliò Fabio a denti stretti ed occhi chiusi.
- Te lo ripeto è stata tua nipote Azzurra ad insistere perché lui ci fosse! –
- Quindi vorresti farmi credere che tutta questa farsa non è un vostro stupidissimo piano per farci tornare insieme? – domandò scettica agitando le mani in aria.
- Certo che no! – s'intromise Laura, cercando di apparire il più convincente possibile. Che Azzurra avesse preteso, pestando i piedi a terra, la presenza di Niccolò al suo compleanno era vero, ma ovviamente c'era anche lo zampino di Laura che le aveva dato man forte per convincere Anna.
- Ascoltami bene! Quando c'è stato l'attacco a Kabul e non avevamo alcuna notizia di te, Niccolò c'è stato vicino, si è preso cura delle bambine nonostante fosse anche lui terrorizzato. Per cui, come minimo mi sento di renderlo partecipe di una cosa che riguarda la MIA famiglia, le MIE figlie. Se non ti sta bene puoi anche andartene! – Anna forse fu troppo dura nei confronti della sorella, ma questo servì a farla placare. – Ora scusami ma abbiamo delle cose da finire di sistemare! – aggiunse poi, recuperando borsa e cappotto. – Vi lasciamo le bambine. Laura se c'è qualche problema chiamateci! – disse rivolta all'amica, diede un ultimo sguardo a sua sorella, che le dava le spalle e poi uscì dalla cucina diretta alla porta d'ingresso, che si tirò dietro con un gran tonfo. Nella cucina calò di nuovo il silenzio, Laura fissava Giulia con un pizzico di amarezza e nella mente si faceva strada il pensiero che forse aveva esagerato a forzare le cose.
- Giù – provò a chiamarla, ma la ragazza alzò una mano per chiederle di tacere. Dal baby monitor provenne il piagnucolio di Maria.
- Credo si stia svegliando! – disse Giulia, per poi lasciare la stanza e dirigersi verso la camera da letto di sua sorella. Inevitabilmente passò davanti a quella di Azzurra, che aveva la porta aperta e il suo sguardo cadde su Niccolò. Per un attimo si bloccò a guardarlo, lui non si era accorto di lei era troppo intento a giocare con Adriano e la piccola. Sorseggiava il thè, fingeva di mangiare una torta immaginaria facendo felice Azzurra, che rideva a crepapelle. Giulia sospirò sconfitta, se era la bambina a volerlo non poteva far altro che accontentarla e tacere. Maria si agitò di più, scoppiando in un vero e proprio pianto, tanto che persino i tre, intenti a giocare se ne accorsero. Quando lo sguardo di Niccolò saettò alla porta e vide Giulia, quest'ultima sobbalzò sul posto e corse immediatamente in camera di sua sorella.
- Va a parlare forza! – disse Adriano, dandogli uno spintone. Niccolò annuì e alzandosi da terra, si diresse dalla ragazza. La trovò china sulla culla della piccola Maria, intenta a prenderla in braccio.
- Ehi, ci siamo svegliate eh? Che c'è? Va tutto bene, c'è la zia qui! – le sentiva dire, in tono tenero, mentre si portava la piccola fra le braccia che singhiozzava sommessamente.
- Giulia! – la richiamò facendola voltare di scatto.
- Che c'è? – domandò dura.
- Io.... Io... - Niccolò non riusciva a parlare aveva la gola secca. Vederla con una bambina fra le braccia lo aveva destabilizzato. Non riusciva nemmeno lui a capire perché, ma sentiva il cuore che accelerava.
- Io vorrei pararti... dopo! – disse poi scotendo lievemente la testa. Giulia sospirò ad occhi chiusi.
- Okay! – rispose con uno sbuffo. Per poi sorpassarlo ed uscire dalla camera con Maria ancora in braccio. E Niccolò capì, capì perché il cuore gli batteva forte. Perché per un attimo, la sua mente aveva fantasticato sul fatto che potesse essere Giulia la mamma del bambino che stava per avere. Per un attimo aveva sognato tutto quello che aveva sempre desiderato.
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Angolo autrice
Salve gente, scusate per l'enorme ritardo ma sono stata occupatissima. So che il capitolo è corto, ma per farmi perdonare, visto che ho la giornata libera più tardi ne scriverò un altro e preparatevi perchè sarà molto lungo e significativo per la nostra Giulia. Qualcosa potrebbe cambiare, sto ancora definendo i dettagli e decidendo se sì o no..... lo scoprirete presto. Aggiornerò anche Amici mai, e se siete impazienti di leggere anche un nuovo capitolo su Ginevra tenente sott'occhio le notifiche, ne succederanno delle belle anche lì!
Buona giornataaaaaa
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Colpa delle Favole // Ultimo
FanfictionSalve gente, per chi mi conosce sa che questo è il sequel di Piccola Stella. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Giulia è partita per il volontariato...