- Allora ci siamo intesi? – fece l'avvocato guardandoli serio da sotto gli spessi occhiali con quegli occhi color del ghiaccio – Non dovete avere alcun tipo di contatto con la famiglia Castoldi per il momento, né tanto meno con i giornalisti, lasciate che me ne occupi io! – concluse, ottenendo un segno d'assenso da parte di Niccolò e Giulia. Era successo, la madre di Federica aveva sganciato la bomba, dopo quella furiosa lite. Aveva contattato tutti i giornali scandalistici italiani, rivelando che Niccolò non voleva prendersi cura del bambino e tutto questo era colpa di Giulia che era stata definita la causa della rottura fra lui e Federica. Questo non aveva fatto altro che scatenare un effetto a cascata, i giornalisti che già perseguitavano Niccolò avevano iniziato ad appostarsi sotto casa a qualsiasi ora del giorno e della notte tormentandoli. Giulia era stata sommersa da una valga di insulti e minacce da parte delle fan più accanite del ragazzo, per non parlare poi di quello che avevano fatto alla sua macchina. Erano ormai giorni che non vivevano più ed erano arrivati ad un punto di non ritorno.
- Bene allora restiamo che ci aggiorniamo al prossimo appuntamento! – si alzò in piedi seguito a ruota dai due ragazzi e porse loro la mano per salutarli.
- Crede davvero che si arriverà al tribunale? – domandò Giulia con voce tremante, mentre stringeva la mano dell'uomo.
- Temo che questa sia la strada che vogliono intraprendere loro signorina! – sospirò l'uomo - Ma non si preoccupi lasciate tutto nelle mie mani! – sorrise poi vedendo lo sguardo affranto della giovane.
- Arrivederci! – disse Niccolò con tono duro, stringendo brevemente la mano all'uomo ed uscendo dallo studio legale. Tirò dritto verso l'uscita del lussuoso appartamento dell'avvocato, segna far cenno a nessuno, mentre Giulia dietro di lui salutava cordialmente la giovane segretaria. Chiuso il portone si trovò Niccolò di spalle che attendeva l'ascensore. Lo guardò tristemente, e fece un lieve sospiro prima di affiancarlo.
- Non farlo! – disse duro lui, quando sentì la ragazza al suo fianco. Giulia rimase interdetta guardandosi la mano sinistra con la quale stava cercando di prendere la sua. Niccolò seguì la direzione dello sguardo della castana e poi abbozzò un sorriso, apprestandosi a sciogliere il suo pugno e intrecciare le loro dita.
- Intendevo non darti colpe! Non farlo, questo casino è roba mia! – disse poi tornando duro.
- Niccolò.... – provò lei e lui voltò lo sguardo di scatto entrando nell'ascensore.
- Ho detto di no Giulia! – l'ammonì freddamente, pigiando il tasto 0 e appoggiandosi alla fredda parete dell'ascensore.
- Sarebbe tutto più semplice se... - fece la ragazza per poi mordersi le labbra. Niccolò non disse nulla, si voltò completamente verso di lei e le prese il viso fra le mani, baciandola con trasporto. Giulia lasciò cadere la borsa e cingendogli il collo con le braccia, ricambiò con altrettanta enfasi.
- Io ti amo! – disse poi lui posando la fronte contro quella della ragazza – Tutto il resto si risolverà, non lasciarmi! – la supplicò con gli occhi chiusi, coperti dai suoi immancabili occhiali neri. Giulia gli accarezzò il viso intenerita e gli lasciò piccoli e ripetuti baci sulle labbra, per poi annuire con il capo. Al 'ding' dell'ascensore i due si ricomposero, prendendosi per mano e uscendo dal palazzo dove, come sempre da una settimana a quella parte, gli attendevano i giornalisti in cerca di uno scoop. Giulia si calò gli occhiali sul viso e stretta a Niccolò si fecero spazio a forza tra la massa di fotografi accalcati, cercando di arrivare integri alla macchina, aiutati anche da Adriano e Gabriele che li avevano attesi giù.
- Ultimo è vero che non vuoi occuparti del bambino? – chiedeva uno
- Vi sposerete presto nonostante questa situazione? – domandava l'altro, mentre i due restavano in silenzio spintonandoli per raggiungere l'auto. Quando ci furono riusciti Niccolò, aprì lo sportello e si infilò nei sedili posteriori, attendendo che Giulia gli si sedesse accanto.
- Giulia! – la prese per mano una giornalista bloccandola dall'entrare in auto e costringendola a voltarsi. – Da donna a donna, non provi alcun risentimento per quello che hai causato? – domandò con un ghignò maligno, lasciando che i fotografi immortalassero l'espressione vacua e il colorito pallido che la ragazza assunse con quella domanda.
- Lasciateci in pace! – gridò Adriano parandosi di fronte alla ragazza e permettendole di entrare in auto, ancora troppo scossa da quella domanda. Una volta che anche i due ragazzi furono in macchina, Gabriele mise in moto e partì di tutta fretta cercando di seminare quell'orda di avvoltoio. Niccolò restava in silenzio stringendo forte i pugni sulle cosce, mentre Giulia che guardava fuori dal finestrino si domandava quando sarebbero usciti dal quell'incubo.
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Angolo autrice
Salve gente è da un po' che non aggiorno e mi dispiace ma sono stata occupatissima, ora che ho un po più di tempo cercherò di farlo più spesso in modo da concludere la storia che è quasi giunta al termine. Chiedo scusa se il capitolo è corto ma prometto che mi farò perdonare molto presto. La situazione si complica sempre di più, cosa credete che accadrà adesso? Beh vi lascio, ci sentiamo al prossimo capitolo, spero che votiate e commentiate :))))
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Colpa delle Favole // Ultimo
FanfictionSalve gente, per chi mi conosce sa che questo è il sequel di Piccola Stella. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Giulia è partita per il volontariato...