Capitolo 26

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- Non ne posso più! – sbuffò Giulia, aggiustandosi il berretto di lana sul capo e stringendosi nella sua sciarpa, mentre con lo sguardo si girava attorno a causa della perenne sensazione di essere osservata.

- Che ti fa la popolarità eh? – rise sua sorella Anna che era passata a Roma per il finesettimana assieme alle bambine. Laura si lasciò sfuggire uno sbuffo divertito, mentre entrambe le donne si beccavano uno sguardo assassino da parte di Giulia.

- Vorrei vedere voi in questa situazione, altro che popolarità! – si lamentò storcendo il muso.

- A proposito oggi pomeriggio dovevi andare a ritirare l'auto giusto? – chiese Anna. Giulia annuì ricordando come aveva ritrovato la sua auto qualche mattina fa, dopo l'intervista rilasciata da Federica e sua mamma.

- Spero che mi lasceranno in pace. Non sanno nemmeno come sta la situazione, eppure è facile additarmi come quella che si è messa in mezzo quando, invece, le corna le ho io! – borbottò stringendo i pugni. Era arrivata al limite, non sopportava più quella situazione. I continui insulti sui social, i dispetti e pedinamenti da parte dei fotografi, anche a lavoro, l'avevano stancata, per non parlare dell'aria pesante che c'era in casa e del continuo mutismo di Niccolò. Oramai parlavano poco e niente e la cosa peggiore era che lei non sapeva cosa dire per tirarlo su di morale. Il silenzio li stava uccidendo. Laura le passò una mano sulla schiena vedendole lo sguardo farsi più cupo, mentre Anna rimase in silenzio non sapendo come consolare la sorella.

- Oh, vi dispiace se ci fermiamo un attimo in farmacia, devo prendere una cosa! – disse Laura bloccandosi alla vista della croce verde della farmacia. Le due annuirono silenziosamente.

- Ti aspettiamo qui! – aggiunse Giulia. Laura si voltò per annuirle e per sbaglio scontrò la spalla con qualcuno dietro di lei.

- Mi scusi non guardavo dove mettevo i piedi! – si voltò di fretta per scusarsi, chinandosi a raccogliere la busta delle medicine che era caduta dalle mani della ragazza con la quale si era scontrata.

- Non si preoccu...pi! – rispose la ragazza alzando la testa e bloccandosi nell'immediato.

- Ah, sei tu! – fece acida Laura, guardando male Federica che davanti a lei si rialza con fatica a causa del pancione.

- Ciao! – sussurrò la ragazza scorgendo Giulia a pochi passi da lei.

- Certo che hai una bella faccia tosta! – sbottò Anna.

- Non facciamo scenate! – la prese per un braccio Giulia nel tentativo di fermarla, con la sensazione di essere viste.

- Io... io... ecco! – Federica balbettava cercando qualcosa da dire, sentendosi a disagio per gli sguardi di accusa che le rivolgevano le ragazze.

- Hai anche il coraggio di fare la timida? Ti rendi conto di quello che stai combinando o no? – Anna si sganciò dalla presa della sorella e si avvicinò alla bionda che istintivamente fece un passo indietro.

- Mi dispiace! – sussurrò con sguardo chino. Laura e Anna si lasciarono sfuggire uno sbuffò ironico.

- Davvero? – pronunciò Giulia – E allora perché fai tutto questo? Perché stai rovinando la vita di Niccolò? – chiese con voce tremante.

- Perché.... – Federica non riusciva a trovare il coraggio di rispondere.

- Federica! – la voce altera di sua madre la fece sobbalzare, ed una scatola di farmaci che aveva malamente riposto nella bustina della farmacia cadde a terra attirando l'attenzione di Laura che subito si chinò a recuperarla, troppo curiosa.

- Ti è caduto questo, principessina! – la prese in giro Laura porgendole malamente la scatola, non prima però di aver visto il nome del farmaco. Fu però la madre di Federica a toglierlo frettolosamente dalle mani e riporlo in borsa.

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