Giulia sospirò stancamente quando uscì dalla sala parto. Si appoggiò al muro e si tolse via mascherina e cuffietta. Quello di Federica era stato un parto lungo e difficile, a causa anche della poca collaborazione della bionda. Alla fine per il troppo sforzo non aveva retto ed era svenuta all'ultima spinta lasciando che fosse l'ostetrica presente in sala parto a spingerle sull'addome per far uscire la placenta. Inizialmente il bambino non piangeva a causa del cordone ombelicale che si stringeva attorno al collo. Ma tutto sommato alla fine era andata bene. Il piccolo aveva fatto come tutti il suo primo vagito dopo essere stato liberato e poi lo avevano portato in terapia intensiva neonatale, per tutti gli accertamenti. Mentre Federica era stata spostata in reparto, ancora incosciente. Giulia s'inginocchiò sul pavimento pensando che il peggio non era ancora passato. Aveva stampata nella mente l'espressione vacua di Niccolò e quello che era accaduto fuori dalla sala parto in quelle ore la preoccupava non poco. Sospirò nuovamente per poi rialzarsi in piedi e darsi coraggio, la realtà andava affrontata. Si diresse verso gli spogliatoi del blocco operatorio di chirurgia andando a recuperare il suo cellulare, dove trovò innumerevoli telefonate di sua sorella Anna, di Laura e di Niccolò. Alle due ragazze avrebbe pensato dopo, ora era il moro che le interessava contattare. Portò il telefono all'orecchio attenendo che Niccolò rispondesse.
- Giulia! – il ragazzo non fece terminare nemmeno il secondo squillo tanto era in ansia di sapere.
- Ehi! – rispose dolcemente la castana. – Dove sei? – gli chiese mentre si dirigeva verso l'uscita del reparto.
- Fuori nel giardino dell'ospedale, c'è una panchina seminascosta alla destra dell'uscita del pronto soccorso! – spiegò lui.
- Arrivo! – disse la castana.
- Dobbiamo parlare! – affermò Niccolò, quasi in un sussurro.
- Lo so! – disse Giulia con un sospiro che al moro non sfuggì. – Sto arrivando! – aggiunse per poi riagganciare, pensando bene a cosa potergli dire. Nell'androne del pronto soccorso erano arrivati già i primi giornalisti, attirati dalle voce che erano girate sui social in quelle ore, probabilmente diffuse dai presenti nell'ospedale. Giulia, indossò frettolosamente la mascherina per uscire da lì passando inosservata, mentre quelli avvoltoi facevano domande al personale sanitario. Si voltò alla sua destra cercando di individuare la panchina che le aveva detto Niccolò. Scorse la chioma bionda di Laura che stava accanto ad un ragazzo con il cappuccio calato, quasi sicuramente Adriano. Quando si avvicinò vide Niccolò seduto sulla panchina, anche lui con il cappuccio sulla testa, che fumava l'ennesima sigaretta.
- Ragazzi! – richiamò la loro attenzione abbassandosi la mascherina. Niccolò scattò in piedi e le si parò di fronte fissandola intensamente. Giulia a sua volta restava in silenzio a guardarlo non sapendo bene cosa fare e cosa dire. Era convinta che anche Federica doveva essere presente per spiegare quanto accaduto, ma era anche certa che Niccolò non sarebbe rimasto in silenzio ad aspettare che la bionda si svegliasse per ricevere le dovute risposte.
- Per prima cosa... - si schiarì la voce la ragazza prima di continuare a parlare – Federica sta bene, ma è collassata per il troppo sforzo! –
- Poverina! – fece sarcastica Laura ricevendo un'occhiataccia da Giulia. – Non farmi quello sguardo, avevo ragione io, quella... - si bloccò vedendo lo sguardo di Giulia.
- Non è esattamente come pensate! – scese in difesa della bionda.
- Cosa sai esattamente! – prese parola Niccolò, cercando di mantenere la calma. Ma Giulia li vide i suoi pugni stretti contrarsi ad ogni sillaba e la mascella serrata. Lo guardò tristemente allungando la mano destra a prendere quella sinistra del moro, per poi guardare tutti gli altri.
- Ci sono cose che è giusto sia Federica a dirtele... - iniziò la ragazza venendo bloccata dallo sguardo trucido di Niccolò.
- Giulia! – la chiamò con tono grave.
- Non ti sto dicendo che non ti dirò nulla, ma devi anche accettare il fatto di dover parlare con lei e sentire tutta la storia, come ho fatto io! – intrecciò le dita a quelle del moro guardandolo implorante. – Fidati di me! – gli disse in un sussurro. Niccolò chiuse gli occhi cercando di ingoiare il groppo amaro che aveva in gola e poi annuì.
- Ma non puoi dirci proprio nulla adesso? – s'intromise Anna anche lei ansiosa di sapere. Giulia la guardò dispiaciuta.
- Non vogliatemi male ma preferirei parlare prima in privato con Niccolò! – disse la ragazza stringendo di più la presa delle loro mani e guardandolo supplicante.
- Nicco? – lo chiamò la madre. Il ragazzo guardò prima Giulia e poi la donna, incerto sul da farsi. Quanto grave era la situazione, per indurre Giulia a prendere le difese di Federica? Si domandava, sentendo la testa quasi scoppiargli.
- Preferisco parlarne prima con lei mamma! – rispose poi guardando Giulia negli occhi. Conosceva la ragazza non faceva mai le cose per caso, un motivo c'era se non voleva rivelare tutto quello che Federica le aveva confessato la mattina.
- Andiamo, cerchiamo un posto! – le disse poi tirandola per un braccio. Giulia guardò nuovamente Anna e Sandro implorando scusa con lo sguardo, per poi allontanarsi assieme a Niccolò.
- Non sarà facile! – anticipò la castana.
- Sono pronto a tutto! – rispose il ragazzo, non lasciando trasparire l'incertezza di quelle parole.
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Angolo autrice
Buonaseraaaa, non mi odiate, capitolo corto e forse vi sto tenendo un po' troppo con il fiato sospeso, ma ho avuto centinaia di cose da fare e ho deciso di pubblicare solo questa parte, piuttosto che un capitolo chilometrico. Ho qui per voi una chicca, fatemi sapere se vi piace
Ditemi un po' cosa ne pensateeeeee???? Si la ragazza è sempre interpretata da Benedetta, ma mi piace troppo e quindi ho voluto riutilizzarla.... Volete la storia? Fatemelo sapereeeeee
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Colpa delle Favole // Ultimo
FanfictionSalve gente, per chi mi conosce sa che questo è il sequel di Piccola Stella. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Giulia è partita per il volontariato...