Capitolo 28

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Dopo qualche minuto di attesa nel corridoio del pronto soccorso, i tre videro Giulia uscire con Stefano al suo fianco.
-Beh cerca di riposare, io fossi in te un giornata me la prenderei domani! - disse il medico, anche questa volta era riuscita a fargli prendere uno spavento.
- Le analisi stanno bene, la TAC pure, non c'è bisogno e poi ho appena cominciato a lavorare non posso già prendermi dei giorni!- rispose la castana.
- Ma Stefano ha ragione!- dissero in coro Laura e Niccolò. La ragazza lanciò loro uno sguardo che non ammetteva repliche e i due sbuffarono con aria sconfitta.
- Torniamo a casa! - disse poi Niccolò circondandole la vita con un braccio e sorridendo leggermente a Stefano.
- Grazie! - gli porse la mano. Il giovane medico non perde tempo a stringerla con sorriso.
- Dovere!- rispose poi con un'alzata si spalle. - Tienila d'occhio! - aggiunse poi con più serietà. Niccolò annuì e poi dopo che anche Laura e Adriano ebbero salutato Stefano i quattro si diressero all'uscita dell'ospedale, dove trovarono alcuni giornalisti appostati in cerca di notizia.
- Non posso credere che abbiano scoperto anche questo! - disse esasperata Giulia cercando di non farsi vedere.
- E adesso come facciamo? - chiese Laura preoccupata. Niccolò e Adriano si guardarono in cerca di un idea, cercando di restare nascosti.
- Noi due abbiamo la felpa e possiamo calarci il cappuccio sulla testa. Se la pieghiamo verso il basso non dovrebbero riconoscerci, a te non ti conoscono per cui sei apposto! - disse Adriano indicando Laura
- Però a me si! - rispose Giulia preoccupata. Di certo non aveva voglio di affrontare i giornalisti a quell'ora di notte.
- Ho un'idea! - disse Niccolò avvicinandosi a Laura. - Posso?- chiese indicando la pesante sciarpa che la ragazza teneva avvolta attorno al collo. La bionda annuì lasciando che il cantante gliela sfilasse.
- Metti questa, e copriti bene fin sopra il naso! - disse porgendola a Giulia. - Usciamo prima io e Adriano, prendiamo l'auto e la portiamo qui davanti e poi voi vi infilate velocemente in macchina. Così non dovrebbero vederci! - spiegò poi mentre sistemava bene la sciarpa che aveva dato alla ragazza. Calatisi poi i cappucci in testa, i due ragazzi uscirono a capo chino dall'ospedale e con passo veloce si diressero all'auto, buttando un'occhiata ai giornalisti. Entrarono in auto ed Adriano non perse tempo a mettere in moto stando sempre attenti a tenere i cappucci sulla testa avvicinarono l'auto all'entrata dell'ospedale, Laura e Giulia ci si fiondarono contro, riuscendo a non farsi riconoscere. Adriano ingranò la marcia e svelto si diresse all'uscita facendo abbassare Niccolò quando passarono davanti ad un paio di giornalisti. Scappata la sventura i quattro si diressero finalmente a casa.

***
Spugna non perse tempo a correre incontro ai due ragazzi quando questi rientrarono in casa.
- Ciao cucciolone! - lo salutò Giulia chinandosi a grattargli le orecchie. Spugna gli leccò la mano scodinzolando. Niccolò dopo aver appeso i giubbotti all'ingresso si avvicinò ai due prendendo ad accarezzare il cane anche lui.
- Ho bisogno di farmi una doccia! - diss Giulia stiracchiandosi dopo che Spugna si allontanò per andare a bere.
- Ho qualcosa sul viso? - domandò la ragazza vedendo che Niccolò la fissava intensamente. Il ragazzo scosse la testa e poi l'abbracciò.
- Per fortuna stai bene! - disse sulla sua spalla. - Non ti ho ancora chiesto scusa per come ti ho trattata prima! - aggiunse poi guardandola negli occhi, timoroso del suo giudizio.
- Non so cosa mi sia preso io...!
- Amore tranquillo, va bene così. Siamo entrambi troppi stressati dalla situazione! - lo bloccò lei comprensiva.
- Si ma se non avessi urlato tu non saresti uscita e...-
- Ehi sto bene, lo hai sentito anche tu ho la testa dura! - rise battendosi un pugno leggero sul capo - È passato, buttiamocelo alle spalle! - aggiunse schioccandogli un bacio sulle labbra.
- Come posso farmi perdonare? - chiese lui sfiorandole il naso con il suo. Giulia fece finta di pensarci su e poi lo guardò con un po' di malizia.
- Facciamo la doccia insieme? - chiese cingendogli il collo con le braccia e mordendosi il labbro, cercando di trattenere il rossore sulle guance per quella richiesta. Niccolò sorrise malizioso prima di baciarla, dandole un tacito consenso.
- Vado a far scorrere l'acqua! - disse la ragazza staccandosi poi dall'abbraccio. Niccolò annuì e poi la osservò dirigersi verso il bagno, lui invece andò in camera a preparare gli indumenti puliti. Accese la televisione per vedere se avessero detto qualcosa sull'incidente di Giulia e proprio come sospettava già la notizia aveva fatto il giro d'Italia.
- Amore? - lo chiamò Giulia affacciandosi nella stanza.
- Che fai? - chiese vedendolo seduto sul letto a fissare la tv.
- Il telegiornale della notte già ha comunicato la notizia, non oso immaginare cosa succederà domani mattina! - sospirò il ragazzo indicando la tv. Giulia entrò in stanza, la ragazza si era già spogliata ed indossava solo l'accappatoio.
- Guarda lo stanno dicendo adesso! - disse Niccolò alzando il volume della tv, mentre Giulia gli si sedeva sulle gambe.
- È qui che qualche ora fa Giulia Santini, la fidanzata del noto cantautore Ultimo, ha avuto un incidente. Come sta la ragazza non lo sappiamo, in ospedale hanno detto che è in prognosi riservata, pare che sia stata investita da un pirata della strada che non si è neanche fermato per soccorrerla. È stato quest'uomo a chiamare i soccorsi! - disse la giornalista portando il microfono verso l'uomo che accanto a lei dava la sua versione dei fatti.
- Ero nell'auto dietro di lei quando è stata presa! - disse l'uomo sulla quarantina a prima vista. "L'auto dietro di lei" ripensò Giulia ricordandosi il perché lei si trovasse in quella strada, ma quando l'uomo indicò la macchina Giulia non la riconobbe come quella che per tutto il tempo l'aveva seguita.
- Non è vero! - disse ad alta voce.
- Cosa non è vero? - chiese stranito Niccolò voltandosi a guardarla.
- Non era quella l'auto che era dietro di me! - rispose la ragazza indicando la tv.
- Non capisco Giulia, che stai dicendo? - domandò ancora più stranito il moro. Combattuta dall'idea se dire a Niccolò di sentirsi seguita o no, Giulia si ammutolì mordendosi le labbra e torturandosi le mani.
- Oh Giulia, che no me stai a dì? - chiese Niccolò facendosi serio, forse troppo cercando con di guardare la ragazza negli occhi.
- Giulia! - la richiamò con tono duro, costringendola a fissarlo negli occhi.
- Non ne sono certa ma, è più di qualche giorno che ho la sensazione di essere seguita quando esco di casa o dal lavoro, anche questa notte. Ecco perché mi trovavo lì! - disse indicando la televisione dove ancora stavano parlando del suo incidente.
- Ho come avuto l'impressione che una macchina mi stesse seguendo, così ho iniziato a girare a vuoto, prendendo strade che non conoscevo, per vedere se ero io la paranoica oppure no! - spiegò mordendosi poi le labbra vendendo l'impassibilità di Niccolò.
- Continua! - disse solamente il ragazzo contraendo la mascella.
- La macchina ha continuato a seguirmi fino a quel semaforo. Poi quando ho alzato lo sguardo sullo specchietto per vedere se fosse ancora là, non mi sono accorta di essere partita e il resto lo sai? - sospirò a capo chino.
- Ma era ancora lì quando ti hanno investita? - domandò in una calma apparente il moro.
- Non lo so, non lo ricordo è stato tutto così veloce...- gesticolò con le mani.
- Ricordi che auto era? - domandò con un sospiro Niccolò.
- Mi pare una vecchia Punto scura! - si sforzò di ricorda lei - Ma non ne sono sicura! - aggiunse. Niccolò sospirò chinando il capo e portandosi le mani ai capelli.
- Ti prego dimmi che non sei arrabbiato! - disse la ragazza vedendolo stringere i pugni.
- Non sono arrabbiato, ma non capisco perché non me ne hai parlato prima! Se c'è un tizio che te segue tu me lo devi dì, no che te ne esci di notti così pe strada. Guarda che è successo. Fortuna che stai bene a sto punto te poteva anná peggio! Perché non me lo hai detto? - chiese guardandola dispiaciuto.
- Perché non ne ero sicura, pensavo fosse una mia paranoia e poi perché già ne stiamo passando troppe, hai troppi pensieri, non volevo aggiungerne un altro! - spiegò avvicinandosi alla sua spalla e poggiandogli il mento.
- Scusami! - fece il labbruccio come una bambina. Niccolò annuì sospirando e dandole un bacio sulla fronte.
- Però adesso dobbiamo andare a fondo in questa storia! Devi dirmi tutto okay? - Chiese con sguardo ammonitore. Giulia annuì per poi tornare a guardare la tv.
- Prima però devo comprarmi un'altra macchina! - sospirò affranta vedendo il rottame che era diventata il la sua, e dire che proprio lo scorso pomeriggio era andata a ritirarla dopo lo scherzetto delle fan di Niccolò.
- Sistemeremo tutto, vedrai! - disse Niccolò accarezzandole la coscia. Lei annuì poggiando la testa contro quella di lui, chiudendo gli occhi e sentendosi al sicuro.

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