L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.
Non l'ho vista dall'ultima notte che eravamo in campeggio, mi evitava e non potevo incolparla. Il lavoro andava bene e hanno deciso di utilizzare alcune mie idee per la nuova struttura che dovevano costruire. Era una cosa fantastica per me ma mi sentivo vuoto perchè non avevo nessuno con cui condividere questa notizia.
La volta successiva che vidi Addie fu mentre parlava con un uomo vestito ammodo con una macchina costosa. Chi era quell'uomo? Le ha dato una pila di fogli e lei mi guardò oltre la sua spalla per poi distogliere velocemente il suo sguardo dal mio pretendendo che non mi trovassi lì ma continuai a guardarli mentre parlavano e alla fine lui l'abbracciò prima di andarsene.
Chi era quell'uomo? Camminò dentro casa insieme a Lalan ed io lascia perdere perchè tanto non me lo avrebbero detto comunque.
"Ehilà mamma." Entrai in casa mia e le baciai la guancia.
"Liam." Sorrise.
"Come stai?" le chiesi.
"Sto bene, solo - non importa."
"Cosa?" le chiesi.
"Non è niente di cui devi preoccuparti tesoro." Mi accarezzò un braccio.
"Mamma, dimmelo." La incoraggiai e sospirò.
"So che le cose sono finite tra di voi quindi non voglio dire nulla."
"Riguarda Addison." Dissi e lei annuì.
"Non è davvero niente di cui preoccuparti." Disse.
"Per favore dimmelo." Sospirai mentre mi sedetti sul divano.
"Sono preoccupata per lei, i suoi incubi stanno peggiorando." Abbassai lo sguardo e mi sentì un pò in colpa perchè potrei fermarli se fossi ancora con lei.
"Oh."
"Si, ora raccontaci le buone notizie." Cambiò argomento così velocemente che mi presi un minuto per pensare al perchè fossi venuto qui.
"Hanno considerato le mie idee nella costruzione a Seattle." Dissi ai miei genitori.
"Oh piccolo, sono così fiera di te." Mia madre mi abbracciò mentre mio padre mi diede una pacca sulla schiena e anche Kaylis mi abbracciò anche se non sapeva di quello che stessi parlando.
Restammo lì seduti per le successive ore facendomi tutte le domande a cui pensassero. Era tardi, così decisi di dormire a casa dei miei genitori.
Sobbalzai nel sonno quando la sentì urlare e guardai l'orologio. Vidi la luce nella stanza di Addie accendersi e poi vidi Lalan mentre abbracciò sua nipote, qualche minuto più tardi la luce si spense. Si svegliò di nuovo due ore dopo così mi tolsi le coperte di dosso e scesi le scale.
"Dove stai andando?" mio padre mi spaventò.
"Sai dove sto andando." Gli dissi prima di uscire fuori al freddo. Saltai il recinto ed entrai nella loro casa senza esitazioni per poi dirigermi verso la stanza di Addie.
"Spero che sai quello che stai facendo." Asher mi fissò dalla sua porta con uno sguardo preoccupato, stanco e triste.
"Si, anch'io." Aprì lentamente la sua porta e la sentì piangere, così mi tolsi via gli stivali e la maglietta e mi misi nel letto con lei. Saltò e mi guardò mentre io spostai i suoi capelli che si erano appiccicati al viso.
"Che stai facendo qui?" mi chiese lentamente mentre cercava di non piangere più.
"Non lo so." Le dissi e lei distolse lo sguardo.
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Truth in words [book 3] - Italian translation
ChickLitSequel di Secrets in silence. È difficile nascondere i segreti quando la tua vita sta per essere messa davanti alla giustizia e Addie non ha nessun altro posto dove nascondersi. I momenti di forza di Addie le hanno causato di prendere la coraggiosa...