L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.
Avevo finito di aspettare e avevo finito nel rompermi il cuore per lui. Vederlo con lei, senza maglia, fu come uno schiaffo di realtà per me. Sapevo che mi aveva visto e sapevo che mi aveva seguito ma non mi importò, corsi solamente. Il mio stomaco mi bruciava e continuai a correre fino a quando arrivai nel posto felice di Kalila.
Non so come abbia fatto a correre per tutto il tempo fino a qui e quando entrai dentro rabbrividì, stavo congelando. Non so per quanto tempo restai lì seduta ma quando guardai verso la tela fu come un ammasso di colori tutti messi insiemi, era uno schizzo pasticciato, così come il mio cuore.
Tirai fuori l'accendino e lo accesi perchè faceva freddo qui dentro, quel posto non andava bene per una notte di inverno. Ero nel bel mezzo del nulla quando iniziò a piovigginare. Iniziai a correre ma mi fermai velocemente quando scivolai. Stavo congelando e avevo i brividi ma sapevo dove mi trovavo, ero vicino al laghetto.
Maledissi ad alta voce perchè non ebbi nessuna scelta mentre tirai fuori il mio telefonino bagnato, cercando di condurmi sotto ad un albero.
"Addie?" rispose Liam. "Grazie a Dio tutti qui stanno impazzendo, dove sei?" chiese.
"Sono fuori." la mia voce si ruppe.
"Perchè sei lì fuori? Addie fuori si congela, dove sei?" chiese.
"Stavo tornando a casa, ora mi trovo vicino casa tua. Non voglio parlare, ho solo freddo." Stavo tremando violentemente.
"Vieni qui e in fretta." Mi disse ed io stavo tornando a casa quando incontrai Liam per la strada che mi portò a casa sua. Non ci sono mai stata prima e lui mi guardò preoccupato, ma io non volevo che si preoccupasse.
"Liam." Distolsi lo sguardo e lui sospirò.
"Togliti questi vestiti e mettili nella stanza della lavanderia e poi li laveremo. Sei tutta piena di fango."
"No merda, sono caduta." Mi tolsi le scarpe e le passai verso di lui. So che probabilmente era maleducato in quanto questa era casa sua e poi realizzai che non sapevo dove si trovasse la stanza in cui mi dovevo dirigere così mi fermai e aspettai.
Liam camminò di fronte a me e io lo seguì nella stanza della lavanderia e poi lui se ne andò. Mi tolsi per prima le calze per poi passare ai miei jeans tutti bagnati. Rabbrividì mentre cercai di abbassare la zip della mia giacca, ma era bloccata e non ci riuscì e ciò mi rese frustrata.
"Ho portato qualcosa di asciutto." Si fermò quando mi guardò. Dopo pochi secondi si avvicinò e mise le robe asciutte su un mobiletto e non ebbe alcun problema ad abbassarmi la zip e a togliermi la giacca dalle mie spalle per poi gettarla nella lavatrice.
I suoi occhi non lasciarono i miei e le sue mani si fermarono sull'orlo della mia maglietta. Non sapevo esattamente quello che provavo in quel momento ma eravamo così vicini. Riuscivo a sentire il suo respiro sul mio viso e odorava di menta, non di birra.
La mia mano stava toccando la lavatrice dietro di me ed ero chiusa in un piccolo spazio ma non mi sono mai sentita in trappola con lui, mi ha baciato e sono stata sotto di lui e mai una volta mi ha fatto provare paura.
Si abbassò verso di me lentamente ed io chiusi gli occhi.
"Per favore no." Sussurrai e presi un respiro profondo prima di aprire gli occhi e i suoi stavano ancora fissando i miei tristemente.
"Mi dispiace. So che non significo più niente per te ormai ma mi dispiace. Avrei dovuto semplicemente lasciar perdere ma non l'ho fatto."
"Perchè continui a farmi questo?" Stavamo parlando a bassa voce.
"Perchè sono egoista." Spinse indietro i miei capelli bagnati e poi realizzai di come stavo ancora congelando. Alzai le mie mani mentre lui mi tolse la mia maglietta a maniche lunghe per poi far correre le sue dita sulle mie cicatrici situate al collo e al petto così feci un passo indietro. Erano orribili e le odiavo.
"Non le toccare." Distolsi lo sguardo.
"Perchè?" mi chiese.
"Perchè sono brutte, non posso sopportarle."
"Ogni cicatrice è solo un'altra cosa a cui sei sopravvissuta. Possono provenire da una brutta cosa ma non sono brutte e non sono niente di cui vergognarsi."
"Non puoi dire cose di questo tipo a me!" Finalmente ruppi la quiete.
"Lo so, ma sono tutte vere." Fece un passo avanti e riuscì a sentire il calore del suo corpo insinuarsi nella mia pelle. Eravamo quasi petto contro petto, beh quasi stomaco contro stomaco mentre lui mi guardò. Ero così conflittuale e sapevo che mi avrebbe ferito di più ma in quel momento non mi importò, non mi importava di nulla se non di quel momento.
"Baciami." Gli dissi e lui non protestò mentre si abbassò e lentamente pressò la sua bocca contro la mia. Morsi gentilmente il suo labbro inferiore. Appena separò le sue labbra e la sua lingua incontrò la mia mi alzò e mi fece sedere su quella che presupposi fosse l'asciugatrice.
Si mise tra le mie gambe e circondò un braccio attorno a me mentre l'altro lo mise nel retro della mia testa. Ero ancora bagnata e ciò rendeva la sua maglietta bagnata così si tirò indietro e entrambi respirammo pesantemente. Quando mise le sue mani sull'orlo della mia canottiera io alzai le mie braccia per farmela toglierla.
Stavamo giocando in un territorio pericoloso appena si tolse anche lui la sua maglia, entrambi sapevamo quali erano i limiti, li avevamo fatti noi, ma sembrava così proibito. Mi baciò di nuovo ed io circondai le mie braccia e le mie gambe attorno a lui così che non cadessi mentre lui mi prese in braccio e mi portò sopra le scale per dirigersi vero la sua camera, il ragazzo aveva forza.
"Tu sei bellissima e quindi lo sono anche queste, loro mostrano la tua forza." Strofinò gentilmente le sue labbra sulle mie cicatrici. Si mosse dal mio collo al mio petto, per poi dirigersi verso il mio stomaco, trascorse molto tempo in quella lunga e brutta cicatrice.
Le sue labbra poi si mossero verso i miei fianchi e per qualcuno questo sarebbe estremamente sessuale ma questo ti faceva solo sentire in intimità in un modo innocente. Certo le sue labbra sulla mia pelle nuda mi facevano stare bene ma anche se si muoveva verso il mio interno coscia non mi faceva pensare ad andare a letto con lui o fare qualcos'altro del genere, i miei occhi iniziarono a riempirsi di acqua perchè qualcuno riesce a comprendere le mie cicatrici e non mi guarda come se fossi rovinata o contaminata.
Le baciò e le toccò perchè pensa che siano bellissime in quanto sono parte di me.
STAI LEGGENDO
Truth in words [book 3] - Italian translation
ChickLitSequel di Secrets in silence. È difficile nascondere i segreti quando la tua vita sta per essere messa davanti alla giustizia e Addie non ha nessun altro posto dove nascondersi. I momenti di forza di Addie le hanno causato di prendere la coraggiosa...