L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.
Non avrei dovuto baciarla ma dannazione lo volevo. Non volevo farla andare via questa mattina e volevo che restasse accanto a me tutte le notti per il resto della mia dannata vita. Odiavo essere così lontano da lei. Mi mancava toccarla e baciarla, mi mancava essere l'unico da cui sarebbe corsa quando era triste e ora sono l'unico da cui sta scappando.
Mi ha fatto sentire cose che non ho mai pensato di provare e mi mandava fuori di testa il desiderio di stare con lei in qualsiasi modo, anche con quello che le sta succedendo mi fa avere la tentazione di non rispettare i valori che ho sempre avuto.
Non avrei dovuta baciarla oppure avrei dovuto chiederle semplicemente di restare, ero un codardo e un debole perchè non sono riuscito a resistere e non riuscivo a tenerla qui e non sapevo neanche il perchè!
"Dannazione!" imprecai quando andarono via e vidi tutti guardarci così me ne andai ma ciò non fermò Asher dal seguirmi.
"Qual è il tuo problema?" mi urlò ed io mi tirai i capelli.
"Non lo so, okay?"
"No, non è okay. Che cosa le hai fatto?" chiese.
"L'ho baciata, un bacio vero. Non sono riuscito a resistere, è stato un momento, eravamo così vicini e mi ha chiesto di lasciarla andare ed io non ho potuto."
"Sei un fottuto idiota." Mi gridò.
"Lo so, okay? Lo so! L'ho fatto e non ho pensato alle conseguenze."
"Si e poi te lo sei rimpianto e stai fottutamente giocando con le sue emozioni ora, non pensi che ne abbia già passate tante?" chiese ed io volevo solo tirarmi un pugno da solo.
"Lo so. Mi sento orribile, non volevo ferirla."
"Beh la stai uccidendo dentro Liam. Ti ama e a te non interessa."
"Certo che mi interessa, mi interessa davvero."
"Allora perchè le stai facendo questo? Perchè l'hai baciata?" chiese.
"Perchè mi manca! Mi manca rannicchiarmi con lei, mi manca baciarla, mi manca essere in grado di toccarla e confortarla. Mi manca essere l'unico con cui si apre. Mi manca il suo sorriso, mi manca la sua risata e mi manca come eravamo quest'estate. È questo quello che vuoi sentire? Io l'amo e ciò mi uccide perchè non riesco a prendere quello che lei ha lasciato andare."
"Sei un codardo." Mi disse.
"Lo so." Mi sentivo così sconfitto.
"Ti troverò un passaggio per casa." Se ne andò da me e ancora una volta ho fatto incazzare il mio migliore amico e questa volta non lo incolpo, mi odio anch'io.
Asher disfò la tenda e la gettò nel bagagliaio.
"Mi dispiace." Lo fermai.
"Si, sembra che non sai dire nient'altro ormai da giorni."
"Lo so."
"Che ne dici di smetterla di dispiacerti e di iniziare ad essere uomo?"
"Hai ragione."
"Entra." Sospirò e non gli diedi tempo di cambiare idea, anche se sapevo che non sarebbe stato un particolare piacevole passaggio verso casa.
"Che cosa dovrei fare?" gli chiesi mentre fece partire la macchina.
"Hai bisogno di crescere e di essere lì per lei o di lasciarla andare, in entrambi i casi devi farlo bene. Se vuoi restare con lei non puoi gettarle addosso delle cose in faccia e hai davvero bisogno di supportarla, se invece hai intenzione di lasciarla andare devi farlo, non puoi allontanarla un minuto e l'altro la baci. Non hai alcun diritto per farlo."
"Che succede se non sono pronto per prendere una decisione?" gli chiesi.
"Allora stalle lontano, ne ha passate tante e non può accettare un'altra delusione da te." La sua onestà mi ferì.
"Non voglio deluderla."
"Allora non farlo. Se non potrai stare con lei completamente allora è meglio che non ci sei per niente." Parcheggiò la macchina di fronte casa mia e restammo lì seduti per un minuto.
"Non sono pronto a perdonarla ma non posso neanche lasciarla andare."
"Beh, allora non confonderla. Lei merita più di questo e tu lo sai." Mi guardò ed io annuì.
"Grazie amico." Dissi e uscì prendendo il mio borsone.
"Liam." Mi chiamò ed io mi girai.
"Si?"
"Cerca di capire la tua scelta e mettila in atto subito." Feci un lieve cenno e se ne andò.
Entrai dentro casa e gettai il borsone a lato, arrabbiato con me stesso.
Ero arrabbiato perchè non mi stavo comportando come l'uomo che conoscevo. La stavo trattando come se fosse merda e lo sapevo. Mi sedetti e pensai a quello che avrei dovuto fare quando sentì piovigginare fuori e rappresentò esattamente il mio stato d'animo interno. Avevo bisogno di capire quello che dovevo fare perchè se no non sarebbe andata bene per nessuno dei due.
Lo pensavo davvero quello che ho detto ad Asher, mi manca tutto di lei ma non riuscivo a superare il mio orgoglio e dirle semplicemente che non mi importava quello che è successo. Desiderai di essere forte per farlo perchè sapevo quello che avrei dovuto fare.
Lei aveva ragione, stavo diventando egoista. Stavo pensando a me stesso e lei stava cercando di rispettare quello che le avevo detto e la stavo solo ferendo. Non pensavo a quello che facevo e non pensavo a come le stessi facendo del male.
Lei è così forte, più forte di quello che pensa. Era così differente dalla timida ragazza che era la scorsa estate. Lei è determinata e merita molto di più di quello che sto diventando.
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Truth in words [book 3] - Italian translation
ChickLitSequel di Secrets in silence. È difficile nascondere i segreti quando la tua vita sta per essere messa davanti alla giustizia e Addie non ha nessun altro posto dove nascondersi. I momenti di forza di Addie le hanno causato di prendere la coraggiosa...